C'è lo zampino del noto divulgatore Piero Angela nel progetto che ha visto a Cerveteri (Rm) la trasformazione del Museo nazionale etrusco allestito nel Castello Ruspoli, in un museo hi-tech unico al mondo che permette di fare un viaggio nel mondo degli Etruschi.

Sono teche parlanti: con un semplice tocco, le vetrine del Museo si trasformano in autentici touch screen e diventano multimediali e interattive grazie a realtà aumentata, video e divulgazioni d’autore (di Piero Angela, pe l'appunto, e di Paco Lanciano).

Questa nuova tecnologia che fa il suo esordio a Cerveteri si chiama Touch on glass e si inserisce nel progetto Museo vivo (realizzato da Filas), grazie al quale millenari reperti archeologici riprendono vita per raccontare storia, curiosità e segreti sull’affascinante mondo degli Etruschi. Touch on glass funziona come uno smartphone: sfiorando il vetro in corrispondenza dell’oggetto, le speciali teche museali si animano e generano realtà aumentata su buccheri etruschi, anfore per l’olio e bicchieri per il vino, con l’ausilio di spettacoli di luce, effetti sonori, ricostruzioni 3D e proiezioni audiovisive. Al tocco, inoltre, le luci della teca si spengono per dare risalto al reperto prescelto; si attiva poi un breve video che ne descrive usi e costumi e lo riporta virtualmente nel luogo in cui è stato ritrovato. Oltre alle installazioni nelle teche, il museo mette a disposizione anche il filmato introduttivo con Piero Angela a grandezza naturale che accoglie e accompagna il visitatore durante tutta l’esposizione.

«È un viaggio nel mondo degli Etruschi attraverso il sistema del touch on glass – racconta la direttrice del museo Rita Cosentino – Al primo piano del museo sono state allestite quattro nuove vetrine-teche multimediali dove sono stati inseriti una ventina di reperti provenienti dagli scavi della zona, e selezionati per veicolare una serie di informazioni fondamentali sulla storia degli Etruschi e di Cerveteri».

Cerveteri diventa così l’area archeologica, Patrimonio dell’umanità, più hi-tech al mondo ed è una nuova tappa del progetto Museo Vivo che si è già concretizzato per gli allestimenti multimediali in otto tombe della Necropoli della Banditaccia, sito Unesco, dove, grazie ad avanzate tecniche di spettacolarizzazione, proiezioni audiovisive in sei lingue, ricostruzioni virtuali ed effetti sonori, le installazioni mostrano dal vivo nelle tombe stesse come queste erano più di duemila anni fa, riproducendo le atmosfere del tempo e i loro tesori con assoluto rigore scientifico e rispetto per la sacralità dei luoghi.

Ad arricchire la visita del Museo di Cerveteri, anche un’applicazione mobile che funge da guida interattiva: la App gratuita Cerveteri mostra la mappa della Necropoli su cui sono dislocati i vari punti di interesse corredati da immagini, file audio e schede descrittive.

Tutte le informazioni sul progetto Cerveteri e gli Etruschi sono presenti sul sito www.futouring.com.

1. Concordare con le autorità scolastiche spazi didattici e sperimentali riguardanti l’educazione alla mobilità attraverso l’uso della bicicletta;

2. Favorire l’uso della bicicletta per gli spostamenti in città (piste e corsie ciclabili, percorsi e itinerari segnalati e protetti, bike-sharing…);

3. Recuperare, attrezzare e segnalare adeguatamente itinerari extraurbani dedicando allo scopo strade comunali e provinciali, a bassa densità di traffico veicolare. Si sottolinea, in particolare, la funzione di una corretta e adeguata segnaletica. L’Italia è uno dei paesi più disordinati e irrazionali e meriterebbe un azzeramento e una riprogettazione totale (pur nel rispetto delle indicazioni europee) dell’intera segnaletica stradale che è determinante a scopo informativo e della sicurezza;

4. Porre mano al recupero del patrimonio ferroviario in abbandono, attraverso la riconversione delle strade ferrate dismesse, anche a ragione del loro alto valore paesaggistico.

5. Facilitare (anche in termini economici) e generalizzare il trasporto della bicicletta sul più ampio numero possibile di mezzi pubblici (treni ad alta velocità, servizi di navigazione, autobus, tram);

6. Attuare la graduale realizzazione della “rete ciclabile nazionale” che comprenda e coinvolga, accanto alle mete di più alta e celebrata attrazione turistica, quell’Italia impropriamente detta “minore”, di grande qualità ambientale, paesaggistica e storico-artistica, e il sistema delle aree naturali protette;

7. Sostenere una ricettività dedicata e idonea capace di offrire un’accoglienza adeguata alle esigenze del cicloturista; censire, favorire e divulgare la presenza di centri di assistenza attrezzati;

8. Redigere un “codice di comportamento” del ciclista urbano ed extraurbano in accordo con gli esperti di traffico e le Associazioni interessate; 

9. Promuovere (Istituto Superiore di Sanità, Ministeri Ambiente e Turismo) la divulgazione di “buone pratiche” affinché il ritorno in sella sia accompagnato da opportune regole a protezione della salute, dell’ambiente, di una corretta pratica turistica;

10. Realizzare un piano coordinato di comunicazione e promozione, in Italia e all’estero, attraverso anche i media più avanzati, degli itinerari, delle modalità e dell’assistenza che l’Italia può offrire alla pratica del turismo in bicicletta.