Dal 2003, dopo l'Anno internazionale delle montagne del 2002, la montagna ha la sua Giornata di festa in tutto il mondo, per iniziativa dell'Onu che lanciò la proposta. La data, da allora, si ripete l'11 dicembre e ogni anno in tale giorno si celebrano manifestazioni per parlare della montagna e soprattutto dei problemi ambientali e sociali di questo territorio, visto, quindi, non solo dal punto di vista turistico.

Certo, pensare alla montagna in dicembre vuol dire, almeno nel nostro emisfero, per molti di noi, pensare prevalentemente alla stagione turistica invernale imminente, allo sci, soprattutto, e a tutta l'economia turistica che si basa su questa passione e sugli sport collegati, alle settimane bianche e ai più economici week-end, alle ciaspolate, al bob, allo slittino, allo snow bord ecc. È il momento di rinnovare l'attrezzatura (crisi economica permettendo, altrimenti si rimanda di un anno..), ma anche di prenotare l'albergo per un soggiorno nella natura in pieno relax e naturalmente è pure il momento di informarsi sui nuovi impianti di cui si sono dotate le varie stazioni invernali.

In realtà, però, la Giornata internazionale della montagna vuole essere ben altro: deve essere un momento di riflessione su questo territorio che va ben al di là della valenza turistica. Montagna infatti vuol dire ghiacciai che si sciolgono e quindi climatologia, vuol dire acque e quindi la loro regimazione, il pericolo di frane e smottamenti, lo sfruttamento idroelettrico, le condotte potabili e quindi l'inquinamento delle falde, vuol dire natura e quindi necessità di tutela con parchi e riserve di un territorio in equilibrio precario, vuol dire abitanti e quindi beni e servizi per popolazioni disagiate, isolate, spesso ai confini del mondo, ma essenziali perché la loro presenza in qualche modo limita i danni di un territorio altrimenti solo sfruttato, ma non curato né tutelato.

Tra i tanti appuntamenti dell'11 dicembre segnaliamo, per esempio, ad Aosta, al palazzo della Regione (piazza Deffeyes 1) vi sarà l'inaugurazione della mostra La difesa del territorio dai rischi naturali; a Roma presso la sede romana della Regione Piemonte in via delle Quattro fontane 116, e le mostre Guardare alle Alpi – montagne del Piemonte in fotografia 1870-1940 (che resterà aperta fino al 29 gennaio) e Sul limite dell'ombra, mostra delle opere del fotografo torinese Cesare Giulio (aperta fino al 12 gennaio) e infine a Torino, al Museo nazionale della montagna del Monte dei Cappuccini, la mostra Il Fortissimo dedicata all'alpinista Giusto Gervasutti, di origini friulane, ma torinese di adozione.

Pensiamo alle montagne non solo l'11 dicembre, allora. La giornata è solo un'occasione per una riflessione e per renderci consapevoli che questo territorio, fragile e delicato non va consumato, ma rispettato e tutelato perché sia anche domani e dopodomani una riserva di natura e di energia per tutti noi e per chi verrà dopo di noi In tutto il mondo.