La conclusione di un progetto, in generale, è sempre motivo d’orgoglio. Ma ci sono casi in cui il mettere la parola fine ha un valore molto speciale. È il caso della presentazione conclusiva del progetto VivAbruzzo, in programma oggi alle 11.30 presso l’Auditorium della Giunta regionale abruzzese, all’Aquila. Un progetto che si chiude, quindi, e si trasforma in un aiuto concreto, di uso immediato, per ben 26 centri della regione.

Tramite VivAbruzzo, infatti, il Touring Club Italiano è sceso in campo a sostegno dei territori colpiti dal terremoto dell’aprile del 2009 con una iniziativa finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Legge 383/2000, art.12, comma 3, lett f) per contribuire alla rinascita e allo sviluppo della competitività in chiave turistica delle aree piegate dal sisma. L’obiettivo di partenza era sì di favorire il processo di ricomposizione del tessuto edilizio, economico e sociale, ma nel rispetto delle tipicità territoriali, dell’identità locale e dell’ambiente.

Il progetto, volto alla valorizzazione dei piccoli centri storici dell’Abruzzo, ha visto l’applicazione nelle aree della regione colpite dal sisma del Modello di Analisi Territoriale (Mat del Tci), ideato e sperimentato da oltre 10 anni in tutto il territorio italiano dal Touring per l’iniziativa Bandiere Arancioni.

Oggi, nella sede istituzionale della Regione Abruzzo, il Touring Club Italiano consegna perciò alle istituzioni locali (Regione, Province e Comuni) le proprie proposte per il rilancio turistico sostenibile e di qualità di 26 piccole località abruzzesi colpite dal sisma. Ciascuno dei 26 Comuni sottoposti all’analisi riceve inoltre un dettagliato Piano di miglioramento, redatto ad hoc a seguito dell’applicazione del Mat Touring e corredato da documentazione fotografica, che suggerisce azioni da attivare per migliorare l’offerta turistica locale.

In più, è prevista la presentazione di un Piano d’area, lettura trasversale dei principali punti di forza e di debolezza di tutto il territorio analizzato, che permette di svolgere un’analisi comparativa di caratteristiche e criticità delle località e di indicare possibili sinergie tra i soggetti operanti nel territorio.

Ecco i 26 comuni selezionati dal Touring

Microarea Valle Siciliana (Te)

1. Castelli (Te)

Microarea Campo Imperatore - Piana di Navelli (Aq)

1. Calascio

2. Carapelle Calvisio

3. Castel del Monte

4. Castelvecchio Calvisio

5. Prata D’Ansidonia

6. Santo Stefano di Sessanio

7. Villa Santa Lucia degli Abruzzi

Microarea Valle del Pescara (Pe)

1. Alanno

2. Castiglione a Casauria

3. San Valentino in Abruzzo Citeriore

4. Tocco da Casauria

Microarea Valle Peligna (Aq)

1. Anversa degli Abruzzi

2. Cansano

3. Cocullo

4. Introdacqua

5. Pacentro

6. Pettorano sul Gizio

Microarea Valle Subequana e dell’Aterno (Aq)

1. Castel di Ieri

2. Castelvecchio Subequo

3. Fontecchio

4. Secinaro

Microarea Altopiano delle Rocche (Aq)

1. Rocca di Cambio

2. Rocca di Mezzo

Microarea Conca del Fucino (Aq)

1. Massa d’Albe

2. Magliano dei Marsi

Nell'ambito del progetto VivAbruzzo il Touring Club Italiano ha elaborato alcune proposte e linee di indirizzo per valorizzare e promuovere le grandi potenzialità del turismo dei piccoli centri culturali abruzzesi, leva strategica per il rilancio di tutta la Regione.

COGLIERE L’OPPORTUNITÀ DELLA RICOSTRUZIONE PER UN RILANCIO TURISTICO CHE PUNTA SULLA QUALITÀ E SUL RISPETTO DELL’AMBIENTE

Cogliere il momento della ricostruzione come opportunità per pianificare uno sviluppo turistico sostenibile incentrato sulla qualità, per progettare interventi di diversa entità, trovando soluzioni sinergiche con altri Comuni dell’area.

Incentivare interventi e sostituzioni di alta qualità e nel rispetto di impianti, forme, materiali e tecniche tradizionali o comunque in linea con quelli originali, che preservino l’autenticità e l’identità architettonica dei borghi antichi.

Monitorare gli interventi temporanei, resi necessari per far fronte all’emergenza, affinché non si trasformino in soluzioni definitive non programmate.

Utilizzo delle tecniche innovative di ingegneria antisismica nei lavori di ricostruzione. Esercizio di controlli severi e sanzioni sul rispetto dei canoni antisismici e sull’obbligatorietà degli interventi di miglioramento strutturale sia degli edifici che dei beni culturali.

Rispetto degli studi di microzonazione sismica e delle analisi geologiche del territorio, in caso di nuove aree residenziali.

Incentivi e agevolazioni per la riqualificazione degli edifici danneggiati dal sisma secondo criteri di sostenibilità, efficienza energetica, bioedilizia e bioclimatica e politiche di incentivazione dell’utilizzo di risorse e materiali edili locali e a impatto ambientale ridotto in tutte le fasi del ciclo di vita.

Creare aggregazioni o consorzi tra le località per l’acquisto di impianti innovativi di produzione di energia rinnovabile (per esempio tegole fotovoltaiche per i lavori di ricostruzione degli edifici storici danneggiati dal sisma), per raggiungere economie di scala.

Trattamento differenziato delle macerie e riutilizzo degli inerti negli interventi di ricostruzione.

 AGEVOLARE LA RIVITALIZZAZIONE DEI CENTRI STORICI

Restituzione graduale, tramite la rimozione delle macerie ancora presenti in molti borghi e agevolando l’avvio dei lavori di ricostruzione, degli spazi pubblici del centro storico a residenti e visitatori, per incentivarne la fruizione e scongiurare il peggioramento di fenomeni di degrado e abbandono.

Incentivare il recupero degli edifici abbandonati del borgo antico e la loro destinazione ad attività turistico-ricettive (ricettività diffusa), nonché la rivitalizzazione delle attività economiche tradizionali creando così opportunità imprenditoriali.

Creare nuove occasioni di aggregazione, convivialità, dialogo e incontro per i residenti, gli emigrati e i vari soggetti locali, per stimolare il rafforzamento del senso di identità e di appartenenza al proprio paese.

GESTIONE “TURISTICA” DEL PERIODO DI RICOSTRUZIONE

→ Garantire adeguati standard turistici, in termini di servizi e di risorse, anche nel periodo di transizione necessario a ripristinare funzioni e caratteristiche antecedenti al sisma, tramite semplici azioni di comunicazione e di informazione che indirizzino i visitatori nella fruizione delle risorse e dei servizi non compromessi dal terremoto.

Sviluppare modalità innovative e non convenzionali di fruizione turistica per stimolare il visitatore a fare esperienza anche delle risorse danneggiate dal sisma (es. visite guidate nei cantieri) e per coinvolgerlo attivamente nei progetti di ricostruzione.

Puntare sull’arricchimento dell’offerta turistica creando motivazioni di visita supplementari della località, facendo leva su nuove modalità di fruizione del patrimonio non danneggiato dal sisma: parchi e aree naturalistiche, botteghe artigianali, beni storico-artistico-culturali minori non ancora adeguatamente valorizzati.

Formare il personale delle strutture turistiche e degli esercizi commerciali affinché sappiano indirizzare i visitatori nella fruizione del territorio nella fase di ricostruzione.