L'iniziativa Touring "Aperti per Voi" muove per la prima volta in Trentino, ed è un segno importante di ripresa e di rinnovato interesse per i luoghi di arte e cultura. Dal prossimo finesettimana i soci Volontari Touring accolgono infatti i visitatori presso Palazzo Betta-Grillo, a Rovereto (Tn).


L'obiettivo del Touring, come per tutti i luoghi Aperti per Voi, ormai oltre 80 in tutta Italia, è quello di garantire con l'impegno dei soci Volontari l’accoglienza dei visitatori, in maniera sistematica e continuativa, collaborando alla più ampia fruizione e alla valorizzazione di un tesoro d'arte. Aggiungiamo poi che la visita a Palazzo Betta Grillo si può rivelare un'idale occasione per scoprire gli scorci e i tesori di una cittadina che esprime un museo come il Mart, espressione di arte moderna e contemporanea di rilievo internazionale, ma anche molti altri monumenti e scorci interessanti. 

Palazzo Betta-Grillo, Sala del Trionfo della Gisutizia e della Pace / foto Andrea Frisinghelli
PALAZZO BETTA-GRILLO
Qualche cenno sul nuovo luogo Aperti per Voi. Nel 1728 il palazzo, fatto costruire dalla comunità della Regola di Lizzana, fu acquistato dalla famiglia Betta. Al momento del passaggio di proprietà, l’edificio era ancora incompleto e fu terminato solo nel 1730. Il piano nobile di palazzo Betta-Grillo risulta estremamente rappresentativo della raffinatezza e del lusso che si erano diffusi nelle abitazioni patrizie di Rovereto nel corso del Settecento. I cicli pittorici testimoniano inoltre l’amore per l’arte e l’elevato livello culturale della committenza, elementi chiave di un periodo contraddistinto da una grande vivacità intellettuale.
 
Palazzo Betta-Grillo custodisce al suo interno un importante ciclo pittorico composto da sette tele di grande formato raffiguranti episodi della vita di Mosè.  L’autore dei quadri è Gasparantonio Baroni Cavalcabò, uno dei più importanti artisti lagarini del XVIII secolo, che in questo caso lavorò in collaborazione con il più anziano cugino Giovanni, anch’egli pittore.

Gasparantonio Baroni Cavalcabò - Le coturnici mandate agli Ebrei / foto Andrea Frisinghelli
Estremamente interessante è anche il salone del piano nobile che costituisce un unicum nell’architettura della Vallagarina tra il XVIII ed il XIX secolo. Questo spazio di rappresentanza è caratterizzato da una cupola ellittica a lacunari dipinta sul soffitto con effetto illusionistico e da due diaframmi, realizzati mediante vere colonne di marmo rosa, che suddividono lo spazio interno in tre ambiti distinti. Alle pareti si può ammirare un ciclo pittorico che raffigura scene tratte dall’Orlando Furioso. Tali dipinti furono realizzati sul finire del Settecento da Giovanni di Dio Galvagni, artista originario di Isera.
 
Il mobilio e gli ornamenti delle stanze hanno subito danni abbastanza limitati durante le devastazioni ed i saccheggi della Grande guerra; fatto raro in una città che uscì prostrata dagli eventi bellici. L’edificio si è poi salvato dai bombardamenti effettuati durante il secondo conflitto mondiale e, grazie ad una manutenzione leggera e costante, dal degrado dovuto al trascorrere degli anni.

Salone dell'Orlando Furioso / foto Andrea Frisinghelli 

Salone dell'Orlando Furioso / foto Andrea Frisinghelli  
Il giardino storico conserva intatto l’assetto di fine Ottocento ed offre un ampio campionario delle specie botaniche ornamentali diffuse in quell’epoca. Palazzo Betta-Grillo è anche la casa natale di Lionello Fiumi (1894-1973) poeta, critico, saggista e narratore di caratura internazionale. Nel 1899 l’edificio fu acquistato dalla famiglia Grillo. Ora il palazzo è di proprietà comunale, in quanto l’ultima discendente della famiglia, la professoressa Maria Angelica Grillo, lo ha donato alla città di Rovereto nel settembre 2017.
 
SCOPRIRE ROVERETO, TRA IL LENO E L'ADIGE
Uno spunto suggestivo per scoprire la cittadina arriva dal console locale del Touring Tommaso Martini e dal gruppo di soci Volontari del Touring Club Italiano. L'itinerario che ci consiglia segue le acque del torrente Leno, raccolte in Vallarsa, che per secoli hanno irrorato le campagne e mosso le attività artigianali del quartiere di Santa Maria, già Borgo San Tommaso, prima di ricongiungersi con il fiume Adige.
Si può iniziare la visita di Rovereto partendo dal Castello cittadino, sede del Museo della Guerra e la Casa dei Turchi, la cui facciata lignea accoglie ermetica chi percorre il ponte Forbato, un tempo unico accesso a Rovereto. Da qui si prosegue ammirando i palazzi sulla sinuosa via Santa Maria, tra cornicioni e modanature barocche. 
Poi è tempo di fontane. Palazzo Cobelli parla infatti alla dirimpettaia fontana delle Due Spine, uno dei tanti momenti in cui l’acqua torna in superficie. Altra fontana è quella di palazzo Sannicolò nella deliziosa piazzetta di Sant’Osvaldo, da cui si diparte la salita a scaloni verso la conosciuta Campana della Pace, oppure la stretta via Marsilli ove s’ammira la gola che, rubando l’acqua al Leno, irrora i sotterranei dell’abitato.
Rovereto / foto Getty Images
Con l’aprirsi del cono tra torrente e fascia pedemontana, il tessuto urbano si dipana con i vicoli Tintori e Pajari, Casa Keppel, palazzotto dove l’artista Fortunato Depero organizzò feste futuriste e produsse i suoi mirabili arazzi, il filatoio Colle-Masotti, austero fabbricato a custodia di uno scenografico spazio coperto adibito ad esposizioni e che tuttora scopre una parte della roggia.
Oltre l’incrocio con viale Schio, che porta fino al Veneto attraverso le piccole Dolomiti e i territori della Prima Guerra Mondiale, ecco Palazzo Betta Grillo. Chiude il percorso il chiaro ed elegante complesso della chiesa di Santa Maria del Carmine, che con il suo chiostro quattrocentesco s’impone a chi arriva a Santa Maria da sud per la prima volta, ignaro della bellezza che lo sta aspettando.

INFORMAZIONI
- Palazzo Betta-Grillo, via Santa Maria 66, Rovereto
- A luglio, i soci Volontari Touring accolgono i visitatori sabato 10 e sabato 17 dalle 16 alle 19
- Da agosto in poi, i soci Volontari Touring accolgono i visitatori il primo e terzo sabato del mese dalle 16 alle 19

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