E' giunto il momento tanto atteso dai milanesi, o almeno da quei milanesi che hanno sempre visto il loro Duomo come elemento fondante del loro essere cittadini. Il 7 novembre apre le porte il Museo del Duomo rinnovato. Ed è un momento importante, perché arriva dopo mesi di restauri e allestimenti portati a termine dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, l'istituzione che da sempre si occupa della Cattedrale meneghina. 

I numeri sono importanti: oltre 2000 metri quadri di spazio espositivo; 27 sale; 13 aree tematiche. E poi varie sale dedicate all’Anima e lo Splendore (il Grande Tesoro del Duomo di Milano); al Gran Cantiere (le origini e la prima guglia); alla cattedrale di luce (l'arte della vetrata in Duomo); ai modelli lignei, alle porte bronze, alla scultura e così via (altre informazioni su www.duomomilano.it).

Ma qui ci piace soffermarci sul contributo della nostra associazione al grande evento. Per la riapertura del museo, infatti, il Touring Club Italiano è stato chiamato a collaborare con i suoi Volontari per il Patrimonio culturale, che aiuteranno a tenere aperto il sito tutti i pomeriggi. E' una sfida importante per il Tci, che molti milanesi hanno subito raccolto, come ha sottolineato oggi il Presidente Franco Iseppi in un editoriale nelle pagine milanesi del Corriere della Sera. Sono state infatti 300 le persone che si sono rese disponibili, nell'ambito del programma di volontariato del Touring, a dare qualche ora del loro tempo per il "loro" Duomo. Come scrive Iseppi, "dietro questa disponibilità c’è una grande storia d’amore e di appartenenza. Nel Duomo si racchiude la storia della città: si tratta di un racconto che dura da 600 anni, e di una esplicita espressione dei valori originari delle distintività della città".

Sempre Iseppi conclude così il suo editorial, sottolineando il valore dell'accoglienza anche in vista di Expo 2015. "Ricordando che il Duomo è il «luogo» più visitato dai viaggiatori che attraversano la nostra città (stimati in quasi 4 milioni l’anno), è normale considerare che la attrattività e la civiltà della nostra città saranno misurate dalla sua accoglienza, valutabile nel rapporto virtuoso che si stabilisce tra comunità di viaggiatori e comunità ospitante. Il volontariato per i beni culturali che noi proponiamo non è basato sul valore della sussidiarietà, ma su quello dell’ appartenenza e della costruzione di cittadinanza".