C'è anche il Touring Club Italiano nell'ampio schieramento di associazioni che ha risposto alla consultazione pubblica indetta dal ministero delle Politiche agricole, dell’ambiente e della salute sul Piano d’azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. 

Il documento unitario sul tema – presentato da 16 organizzazioni tra cui Aiab, Associazione per l’agricoltura biodinamica, Fai, Firab, Federbio-UpBio, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mdc, Pro Natura-Federazione nazionale, Siep, Slow Food Italia, Touring Club Italiano, Unaapi, Wwf – non è rimasto nel cassetto ma ha prodotto un pacchetto di emendamenti su tematiche condivise che mettono in primo piano obiettivi fondamentali, d’interesse per l’intera collettività a partire dalla salute dei cittadini e degli agricoltori, alla qualità dell’ambiente e delle aree rurali, alla sicurezza alimentare.

“Il Pan deve esprimere molta più determinazione nel perseguire obiettivi di sostenibilità e salubrità della produzione agroalimentare e della gestione delle risorse naturali – afferma Maria Grazia Mammuccini, portavoce del tavolo delle 16 organizzazioni – . Aderiamo all’esercizio di emendarne il testo, come indicato dalla consultazione, me restiamo esigenti e vigili nella sua implementazione che coinciderà con la prossima legislatura che auspichiamo molto più attenta e sensibile sui temi della qualità ambientale e dell’alimentazione”.

“Prima di tutto – sottolineano i firmatari - il Pan deve individuare obiettivi di riduzione dell’impiego di pesticidi che devono essere semplici, misurabili e accompagnati da indicatori efficaci e monitorabili. Per noi le proposte prioritarie sono quelle di portare, nel giro di 5 anni, ad almeno il 20% della superficie agricola utilizzata nazionale le aree coltivate con il metodo dell’agricoltura biologica e biodinamica che notoriamente non fanno uso di prodotti chimici di sintesi e la riduzione di non meno dell’80% delle vendite di prodotti fitosanitari“.

Un approccio necessario per mettere in primo piano la difesa della salute di tutti i cittadini a partire dai soggetti più vulnerabili come i bambini e di quelli più esposti al rischio come gli agricoltori. Ecco il motivo dei divieti di usare pesticidi nelle aree non agricole (rete viaria, ferroviaria, parchi pubblici ecc..) a tutela degli spazi fruiti dai cittadini o la drastica riduzione nelle aree vulnerabili  per  tutelare gli ambienti acquatici e la salubrità dell’acqua potabile.”

Maggiori dettagli nel comunicato ufficiale, scarica il pdf.