Più che una mostra, la rassegna la Rinascita, Storie dell'Italia che ce l'ha fatta che si inaugura venerdì 21 giugno, è un evento che coinvolge la realtà urbana di Asti con tre linguaggi espositivi distinti e dialoganti tra loro, ciascuno utilizzato in uno dei tre edifici storici in cui si articola il percorso. Un evento firmato da Davide Rampello, già presidente della Triennale di Milano, oggi curatore del Padiglione Zero di Expo 2015, noto per l'approccio originale e multidisciplinare all'esposizione contemporanea.

Una mostra, quella di Asti, il cui sottotitolo 1945-1970. L'affermarsi del Made in Italy sintetizza efficacemente – attraverso un'indagine sui vent'anni di produzione artistica e industriale che hanno consacrato l'Italia come patria del design, della moda e della creatività – la volontà di stimolare proposte per portare il nostro Paese fuori dalla crisi che sta vivendo. Un percorso che si avvale, tra le altre, di un buon numero di immagini provenienti dall'archivio fotografico del Touring Club Italiano (una selezione è visibile nella fotogallery in basso). E non a caso. Come scrive il presidente del Tci, Franco Iseppi, che fa parte della consulta scientifica della mostra, si “può ragionevolmente pensare che si tratti di un grande archivio di foto turistiche”. Ma in realtà, già “nel 1902-1903 usando per la prima volta il titolo Attraverso l'Italia (…) il Touring pubblicò tre grandi album fotografici (…) completati da immagini di vita: il mercato del pesce, il lavoro dei campi, il trasporto dell'acqua”.

Ecco quindi che le oltre 400mila immagini custodite dal Tci offrono un contributo interessante e originale anche riguardo all'Italia del secondo dopoguerra presentata ad Asti. Rassegna che ha la sua indovinata locandina in un'insolita vista del cantiere di un'icona del periodo, il grattacielo Pirelli di Milano. E racconta il repentino cambiamento, la trasformazione dell'immaginario collettivo che ha portato l'Italia prostrata dalla Seconda Guerra Mondiale di Ladri di biciclette alla fiducia incondizionata per la nuova modernità incarnata in prodotti originali di successo come lo pneumatico Cinturato Pirelli o la macchina da scrivere Lettera Olivetti.

Aperta dal 22 giugno al 3 novembre, la mostra la Rinascita, Storie dell'Italia che ce l'ha fatta ha la sua sede principale a Palazzo Mazzetti, già palcoscenico di importanti rassegne, ma si distribuisce lungo corso Alfieri anche al piano terra di Palazzo Ottolenghi, dove il focus è sulla città di Asti nel ricordo delle canzoni di Paolo Conte, e al piano nobile di Palazzo Alfieri con il filo conduttore della serialità industriale e della comunicazione di massa. Senza trascurare i numerosi eventi collaterali in cartellone in questi mesi nella città piemontese.

Info: qui e qui.