La scienza per i diritti umani: apre a Milano un nuovo museo, il MUSA - Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, mediche e forensi per i Diritti Umani. Nato dal Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale di Milano, vuole diffondere il ruolo della scienza nella lotta alla violenza e alla tutela dei diritti umani. L'apertura al pubblico, programmata a partire da mercoledì 2 novembre, sarà possibile anche grazie all’accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano, nell’ambito del progetto Aperti per Voi, iniziativa che dal 2005 favorisce l’apertura sistematica e continuativa di luoghi d’arte e cultura.

MUSA - Milano - foto Matteo Chiari
 
L’obiettivo del Museo Universitario è di diffondere il ruolo delle scienze mediche, antropologiche e forensi nella lotta alla violenza e nella tutela dei diritti umani: tutti infatti sanno che la medicina e le discipline scientifiche curano le infezioni, i tumori e molte altre malattie, ma pochi conoscono il ruolo fondamentale che queste hanno nel contrastare le violazioni dei diritti umani. Protagoniste sono quindi le discipline che si occupano di studiare il corpo in tutte le sue forme per ricostruire un passato, remoto o recente, attraverso l’esame del cadavere, dello scheletro e del vivente. 

“Scienza e medicina, applicate al corpo in tutte le sue forme, diventano un’arma formidabile per contrastare la violenza e tutelare i diritti umani. Questo è il messaggio che il MUSA vuole portare, per progettare un futuro migliore anche attraverso una nuova lettura del passato”, spiega Cristina Cattaneo, docente di Medicina Legale e Antropologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute e responsabile scientifico del Labanof, impegnato da 25 anni nella didattica e nella ricerca scientifica su tematiche forensi come l’identificazione, il sopralluogo, la criminalistica e il maltrattamento.


MUSA - Milano - foto Matteo Chiari
 
Il nuovo museo si basa sulla CAL – Collezione Antropologica del Labanof, una delle collezioni scheletriche più grandi al mondo, composta da quasi 10 mila scheletri principalmente di Milano e della Lombardia, di ogni epoca storica. Una parte della collezione antropologica è formata da scheletri provenienti da necropoli antiche, l’altra da cimiteri moderni e da resti non reclamati, un patrimonio unico per creare nuovi metodi per stabilire l’identità, le malattie e le cause di morte violente su resti umani, sia per la storia che per la giustizia. 

Le sezioni di MUSA sono attualmente sei, dotate di pannelli, diorami, esposizioni, animazioni e video. Avranno anche QR code, una piccola zona dedicata ai non vedenti, con audioguida e modelli tattili, e una postazione computer su prenotazione per la consultazione guidata di casi giudiziari conclusi sia nazionali che internazionali, filmati, opinioni, podcast sugli argomenti.


MUSA - Milano - foto Matteo Chiari

Una prima stanza è caratterizzata da un’animazione introduttiva del museo e sei diorami a muro, ciascuno dei quali illustra i passaggi dello studio dei resti umani, da come si presentano alla datazione, alla determinazione del sesso, dell’età, etnia, delle malattie e dei segni di violenza. Si prosegue con una sezione storico-archeologica, che funge sia da deposito di una parte della Collezione Antropologica del Labanof di circa 1.500 scheletri, che da area illustrativa dell’evoluzione di Milano su 2mila anni partendo dai suoi scheletri; e poi con la sezione Identità, dove viene trattato il tema del diritto all’identità dei morti. 

Il percorso prosegue con la sezione Crime dove si trattano le tematiche della medicina legale, dell’antropologia forense e delle scienze forensi in generale nell’assistere la giustizia nei crimini mortali come l’omicidio e l’occultamento di cadavere, e la sezione Vivi, per capire l’importanza della medicina e delle scienze forensi nella tutela dei vivi, come nei casi di vittime di maltrattamento, violenza sessuale e tortura, sia su umani che su animali. Il percorso si chiude con un angolo “immersivo” dedicato a uno dei maggiori eventi contemporanei simbolo di violazione dei diritti umani: il disastro del 18 aprile 2015, dove il naufragio di un peschereccio al largo della Libia fece mille vittime tra migranti adulti e adolescenti.

Se siete interessati a capire meglio cosa propone il Musa, a questo link l'articolo più dettagliato sulla nostra visita.


MUSA - Milano - foto Matteo Chiari


MUSA - Milano - foto Matteo Chiari

INFORMAZIONI
MUSA, via Ponzio, 7, Milano. Per info e prenotazione gruppi: musa@unimi.it
Il Museo sarà aperto al pubblico a partire da mercoledì 2 novembre con ingresso gratuito, con i seguenti orari:
- martedì: 14-18;
- mercoledì: 14-18, con accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano;

- giovedì: 14-18;
- venerdì: 9-18 (dalle 14 alle 18 con accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano);
- sabato: 9-13, ultimo ingresso alle 12, con accoglienza dei soci volontari del Touring Club Italiano. 
La nascita di MUSA è stata possibile grazie al supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione Isacchi Samaja Onlus e Terre des Hommes. Il Museo ha avuto il patrocinio di S.I.M.L.A., Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e di OMCeO Milano, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.