La prima grande opera pubblica necessaria al Paese è la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico in Italia. La mancata prevenzione ci è costata, solo dall'ottobre 2009, oltre 1milione di euro al giorno, senza contare la drammatica perdita di vite umane, di affetti e di beni personali.

È l'appello al Governo sottoscritto oggi da Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano, insieme al presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza all'indomani delle nuove frane e inondazioni che hanno colpito il Paese a causa del maltempo. Appello stato sottoscritto anche da Graziano Delrio, presidente Anci e sindaco di Reggio Emilia, Luca Mercalli, climatologo e metereologo, Ilaria Borletti Buitoni, presidente Fai, Mario Tozzi, geologo Cnr, Gianvito Graziano, presidente Ordine dei Geologi, Leopoldo Freyrie, presidente Consiglio nazionale degli architetti, Andrea Sisti, presidente Ordine nazionale dottori agronomi e forestali.

Chiediamo al Governo nazionale di rinunciare ad alcune grandi opere pubbliche palesemente inutili e dannose per il nostro Paese per recuperare risorse per la tutela e la sicurezza del territorio.

Il Governo, evitando di continuare a investire in alcuni grandi interventi infrastrutturali in via di realizzazione, potrebbe disporre da subito di circa 10 miliardi di euro, (derivanti da previsioni di spesa e non da impegni, che quindi si possono rinviare), da destinare alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico.

Chiediamo che queste risorse sostengano l’attuazione del Programma nazionale per la sicurezza e la manutenzione del territorio, proposto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Vista l’entità degli investimenti necessari e l’urgenza delle azioni da mettere in campo, condividiamo e sosteniamo la proposta del Ministro Corrado Clini alla Commissione Europea, di derogare al patto di stabilità la spesa prevista per gli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico.

Il territorio e i fiumi italiani hanno oggi più che mai bisogno di una concreta ed efficace politica di tutela ambientale, di prevenzione e mitigazione del rischio e di un’alleanza di tutti i soggetti portatori d’interesse: le imprese, gli enti competenti, gli esperti, le università, gli enti di ricerca, i soggetti professionali e le amministrazioni locali, con l’obiettivo comune di avanzare proposte d’intervento anche al fine di ottenere e indirizzare le risorse necessarie. Un’intesa su cui costruire un processo di partecipazione e condivisione che individui gli interventi prioritari e quelli di medio periodo e ne garantisca una corretta attuazione, con l’obiettivo di coniugare la mitigazione del rischio idrogeologico con la tutela ambientale.