Qualche settimana fa, vi abbiamo raccontato della straordinaria mostra che sarà allestita al Castello Sforzesco di Milano con le fotografie del nostro Archivio. Quarantotto immagini scattate da Antonio Beato nell'Egitto di fine Ottocento: una eccezionale testimonianza dei primi viaggi storico-archeologici nella terra dei Faraoni.

In quest'articolo vi vogliamo invece parlare di tutto quello che ha portato alla realizzazione della mostra. Perché, una volta rinvenute le immagini di Beato nel nostro Archivio, c'era bisogno di un progetto specifico di restauro e valorizzazione. E qui il Touring Club Italiano ha incontrato SOS Archivi, associazione che ha come obiettivi il recupero e la tutela dei beni archivistici: il progetto riguardante le 48 foto di Antonio Beato è il primo di molti che saranno dedicati da SOS Archivi alla valorizzazione di fondi e collezioni del patrimonio archivistico italiano.  

LE QUATTRO FASI DEL PROGETTO
Da dove si parte? SOS Archivi divide ogni progetto riguardante una collezione archivistica in quattro semplici fasi: sono il restauro, la digitalizzazione, l'esposizione, la valorizzazione. 

1. Il restauro
La prima fase riguarda ovviamente il restauro del bene in oggetto. Nel caso delle fotografie di Beato conservate nell'Archivio Touring, si è dovuto ovviare ai problemi causati dall'imbarcatura dei supporti: le stampe infatti si erano nel tempo curvate, rendendo impossibile la loro esposizione. Altri interventi effettuati hanno riguardato la rimozione del particolato atmosferico accumulato sulle stampe e la rimozione delle parti che erano state aggiunte alle stampe. In questo video di pochi minuti, Paolo Crisostomi dell'omonimo studio ci spiega in dettaglio che cosa è stato fatto in proposito.

 

2. La digitalizzazione
Una volta restaurate le immagini, la seconda fase ha riguardato la loro digitalizzazione - un passo estremamente importante per la tutela e la valorizzazione di un archivio. La digitalizzazione infatti garantisce la tutela delle foto e nello stesso tempo ne favorisce la fruizione. 

Tutte le 48 fotografie di Beato sono state digitalizzate con scanner professionali ad alta risoluzione, sia nel loro verso sia nel loro recto (le due "facce" dell'immagine); e le immagini sono state acquisite in due formati diversi, uno ad altissima risoluzione (praticamente una copia anastatica dell'originale) per la conservazione, un secondo più compresso per la consultazione. Ecco i dettagli spiegati da Elena Fantini di Bucap.

3. L'esposizione
Una volta restaurate e digitalizzate, le immagini sono pronte per essere esposte e mostrate al pubblico. L'esposizione è fondamentale perché il pubblico si avvicini agli archivi, come spiega in questo video il critico fotografico Roberto Mutti: "è una interessantissima occasione per confrontarsi con il linguaggio della fotografia e con i suoi soggetti", oltre a consentire di informare il grande pubblico sulla utilità di tutelare e valorizzare gli archivi.

Ecco dunque la volontà di organizzare la mostra al Castello Sforzesco di Milano con le 48 fotografie di Antonio Beato.

4. La valorizzazione
Ultima fase, la valorizzazione delle fotografie. E qui interviene il nostro sito digitouring.it: le immagini di Antonio Beato saranno tra poco consultabili sul sito web dell'Archivio fotografico Touring. Una nuova vita per queste 48 foto: tutti le potranno dunque ammirare - anche senza venire a Milano - e scoprire la loro affascinante storia. Ce lo spiega Ilaria Parma, dell'Archivio fotografico Touring, nell'ultimo video.

Non ci resta che invitarvi a vedere i video, a sostenere l'attività di SOS Archivi e naturalmente a visitare la mostra su Antonio Beato!
INFORMAZIONI
- Per saperne di più sull'attività di SOS Archivi: www.sosarchivi.it.
- La mostra Antonio Beato. Viaggio in Egitto (nell'archivio del Touring Club Italiano e in collaborazione con il Civico Archivio Fotografico di Milano) si terrà presso la Sala Conferenze Civico Archivio Fotografico – Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano dal 16 maggio al 24 giugno 2018. 
Per maggiori informazioni: il nostro articolo dedicato; siti web antoniobeato.sosarchivi.it e su digitouring.it.