Piccole località ricche di storia, arte e cultura, immerse in contesti paesaggistici di pregio, le 267 località Bandiera Arancione accolgono i visitatori grazie a comunità ospitali che, con impegno ed entusiasmo, mantengono vive le tradizioni, tutelano il patrimonio locale e animano i territori attraverso eventi e manifestazioni. 

Questi luoghi raccontano anche tante storie di passione, di intraprendenza e di legami forti con il territorio. Eccone alcune tutte da scoprire!

1. IN TOSCANA, VAPORI DI BIRRA
Nel cuore della Toscana, nella frazione Sasso Pisano del Comune di Castelnuovo di Val di Cecina (Pi), è nato il primo birrificio al mondo che produce birra artigianale utilizzando come fonte primaria di energia il vapore geotermico

Nel territorio di Castelnuovo sono presenti gli inconsueti fenomeni naturali delle “putizze” (esalazioni fredde di gas) e delle “fumarole” (emissioni gassose accompagnate da vapore), espressioni dell’intensa attività geotermica che caratterizza il sottosuolo della zona. Proprio grazie a questa peculiarità è nata l’idea di usare la risorsa per dar vita a un progetto che unisse la passione per la birra, la filiera corta e la sostenibilità, in modo da creare un prodotto di qualità che non impattasse sull’ambiente. L’azienda "Vapori di Birra", a maggioranza societaria femminile, fa parte dell’associazione “Agricoltori Custodi della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana”, a sua volta parte della rete di “Terra Madre Toscana”, composta da imprenditori che hanno come priorità la sostenibilità ambientale
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Castelnuovo Val di Cecina - Vapori di Birra / foto Conad Grosseto-Arca SRL​

2. NELLE MARCHE, SCARPE D'EPOCA

La bottega di Lucina, a Urbisaglia (MC), si ispira alla storia dei Romani, dei Greci, degli Etruschi e dei Bizantini per realizzare calzature artigianali usando materiali e prodotti naturali: si tratta di pezzi unici, frutto di ricerche, passione e abilità. 
Urbisaglia è una cittadina dominante la valle del Fiastra, cinta da mura, degna erede di una gloriosa città romana, Urbs Salvia, i cui resti si possono visitare nel Parco archeologico, con l’anfiteatro e il teatro; quest'ultimo è ritenuto il più cospicuo delle Marche per forma e dimensioni ed è l’unico in Italia che conservi ancora decorazioni pittoriche. Proprio dal passato Anna Lucina ha tratto ispirazione per iniziare a produrre agli inizi del Duemila collezioni di calzature romane; si è specializzata poi anche nella realizzazione di scarpe di altre epoche (greca, bizantina, etrusca). La sua è una produzione familiare, legata al territorio e unica in Italia per quantità e varietà di modelli, oltre che per tipologie di calzature ispirate a determinati periodi storici. 

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Urbisaglia - Anna Lucina​

3. IN LOMBARDIA, UN'ANTICA RICETTA
Adagiato su un bell’altopiano della Valle Seriana, di cui ne costituisce il centro più importante, il ben conservato nucleo storico di Clusone (Bg) è irregolarmente disposto su diversi livelli ed è caratterizzato da un singolare e labirintico intersecarsi di vicoli e strade minori. 

Qui, tra le vie del borgo, c'è un luogo di dolcezze che racconta una storia speciale: si tratta della Pasticceria Trussardi, dove la giovane Martina Oprandi, grazie alla passione e all’attaccamento per il suo territorio, tiene viva la tradizione del biscotto tipico di Clusone, specialità locale con una storia curiosa. Il biscotto di Clusone fu creato nel 1920 dal pasticciere Giuseppe Mantegazza e fin da subito riscosse molto successo; ma negli anni '50 l'artigiano lasciò il borgo e anche del biscotto si persero le tracce. Nel 2001 l’Amministrazione Comunale ha voluto recuperare quest’antica ricetta e, in accordo con la figlia del pasticciere che ne ha concesso l’uso, ha affidato la produzione del biscotto alla Pasticceria Trussardi. Il dolce in breve tempo ha riscosso un enorme successo sia a livello locale che nazionale. 

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Clusone - Martina Oprandi

4. IN LIGURIA, PROFUMI D'ARANCIO

Il giovane Pietro, la vecchia distilleria e l’acqua di fiori di arancio amaro: sono i protagonisti del recupero di un'eccellenza quasi estinta a Vallebona (Im), piccolo borgo medievale, tipico e raccolto, dell’entroterra ligure.

L’acqua di fiori di arancio amaro è un’essenza molto profumata, rilassante all’olfatto e usata sia per impreziosire dolci come le bugie sia per impasti per le torte e creme. È nota da secoli anche per le sue proprietà curative. Si ricava da un agrume oggi presidio Slow Food, per cui il borgo imperiese di Vallebona, grazie a un clima particolarmente favorevole e un’ottima esposizione al riparo del freddo, è diventato uno dei siti storici di produzione. A salvaguardare un patrimonio etnoantropologico e a farlo diventare specificità ambientale, culturale e sociale è stato il giovane Pietro Guglielmi, che con caparbietà ha deciso di riaprire la storica distilleria di famiglia e a iniziare una nuova produzione dell'essenza.

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Vallebona - Pietro Guglielmi - foto Comune

5. IN MOLISE, IL NUOVO MUSEO

È nato un nuovo museo a Frosolone (Is), antico borgo incastonato su di un promontorio, tra colline ricche di boschi, pascoli e laghetti, in un paesaggio di rocce carbonatiche dalle forme bizzarre e sorprendenti.

Si chiama "Piccolo museo Occhi a candela e Antica biblioteca scolastica" ed è visitabile su prenotazione. A crearlo, due sorelle e una mamma, che hanno deciso di raccontare la storia di famiglia in una dimora del centro storico: uno scrigno che racconta attraverso oggetti, foto, documenti uno spaccato della società del tempo e che nello stesso tempo diventa un luogo della memoria collettiva e del patrimonio immateriale di una comunità. Nel museo c'è anche un'antica biblioteca scolastica in cui sono raccolti circa mille testi dall'Ottocento alla metà del Novecento.  

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Frosolone - Piccolo museo Occhi a candela e Antica biblioteca scolastica - foto Roberta Muzio

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