Pronti per qualche gita, aspettando la primavera? Vi suggeriamo cinque borghi perfetti per esplorazioni con tutta la famiglia, magari anche in camper. Si tratta di località che si distinguono per la loro capacità d'accoglienza e le attenzioni all'integrità dei propri patrimoni artistici, culturali e naturali: il Touring le ha certificate per voi con la Bandiera Arancione, il nostro marchio di qualità turistico-ambientale attribuito a tutti quei borghi dell'entroterra con meno di 15mila abitanti che superano una severa selezione rispondendo a parametri di accoglienza, servizi per il turista, ospitalità, rispetto dell'ambiente, tutela del territorio e così via. In tutto il Paese sono oggi 247 i borghi certificati. Ma è ora di mettersi in viaggio, si va!
1. ENTRACQUE (PIEMONTE)
Siamo in provincia di Cuneo, nell'alta valle Gesso: il contesto ambientale è stupendo, all’interno del Parco naturale delle Alpi Marittime. E non mancano numerose opportunità per vivere una vacanza outdoor, capace di soddisfare sportivi, famiglie, bikers, escursionisti o semplici amanti dell'atmosfera alpina. Da segnalare i numerosi sentieri e i laghi (come quelli della Piastra, del Chiotas e della Rovina); ma anche il piccolo centro storico è tutto da scoprire, con le case in legno e pietra e le numerose fontane, a testimonianza di uno speciale legame della località con l’acqua. 
 

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2. ANDREIS E BARCIS (FRIULI VENEZIA GIULIA)

La Valcellina (in provincia di Pordenone) è un paradiso dal punto di vista naturalistico, meta ideale per chi ama la montagna autentica, una zona splendida da visitare in camper. Al suo ingresso, Andreis è adagiato su una verde terrazza, circondato e protetto dai monti, in un ambiente naturale e selvaggio, tutelato e inserito nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Il centro storico è ben conservato, con le caratteristiche case in pietra con i daltz, ballatoi esterni costituiti completamente in legno. La località è la meta ideale per chi vuole passeggiare e tenersi in forma, con gli 8 percorsi del Nordic Life Park di Andreis, il primo parco vita del Nordic Walking della Provincia di Pordenone: un insieme di percorsi realizzati ad arte e finalizzati alla cosiddetta “camminata nordica”, di diversa lunghezza e difficoltà, per scoprire al meglio il territorio. Da segnalare anche il sentiero naturalistico del Monte Ciavac che permette di vedere la Faglia Periadriatica (o Linea Barcis-Staro Selo), il più grandioso sovrascorrimento regionale lungo oltre 100 km. 
Incastonata tra le Dolomiti, Barcis appare come un’oasi verde che si riflette nelle cristalline acque del lago. Il lago Aprilis (artificiale), meglio noto come lago di Barcis, dove è possibile praticare vela, surf, kayak, sport subacqueo, hovercraft, motonautica. È bello anche passeggiare attorno al lago nei vari sentieri panoramici, sostare nelle aree pic-nic, o semplicemente rilassarsi sulla riva, pescare, fare bagni di sole o nel lago. Da non perdere le escursioni in bici o a piedi alla scoperta delle bellezze del territorio, come la foresta regionale del Prescudin. 
Da segnalare la Riserva Naturale Forra del Cellina, circa 300 ettari condivisi tra i comuni di Andreis, Barcis e Montereale-Valcellina, segue il corso del torrente Cellina, che ha scavato col suo corso un profondo, spettacolare canyon nella roccia calcarea. Cascate, vasche naturali, rocce a strapiombo e grotte, in un contesto naturale interessante anche per le rarità botaniche favorite da determinate condizioni microclimatiche. Una passerella pedonale che si affaccia sulla forra, chiamata ‘Sky-Walk’, è uno dei modi più suggestivi per apprezzare il panorama.
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- Aree di sosta per camper: pagine dedicate a Barcis e ad Andreis sul sito Turismo Friuli Venezia Giulia
3. CASTELVETRO DI MODENA (EMILIA ROMAGNA)
Scendiamo in Emilia Romagna. Sulle scenografiche colline disseminate di vigneti nel cuore della regione, tra Modena e Bologna, vicino a Maranello, si trova Castelvetro di Modena, uno dei "prototipi" del concetto di borgo italiano. Basta vederlo da lontano, per rendersene conto, con le torri e il campanile che sovrastano tetti di tegole rosse. Poi, quando ci si entra, si rimane meravigliati dall'incantevole piazza Roma, con pavimentazione in lastre bianche e nere che formano una particolare scacchiera, dove si affacciano Palazzo Rinaldi (sede del Municipio), la Torre dell’Orologio e la Torre delle Prigioni. Ma non mancano anche attrattive nei dintorni, come il Castello di Levizzano Rangone e l’Oratorio di San Michele, considerato una perla del romanico nel territorio; oppure i sentieri del Grasparossa, da percorrere a piedi o in bicicletta. Altro luogo da non perdere per conoscere un pezzetto di storia emiliana: l’Acetaia Comunale, che valorizza e promuove la tradizionale produzione dell’Aceto Balsamico nel territorio modenese. 

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4. SANTA FIORA (TOSCANA)
Non c'è soltanto la Toscana della Val d'Orcia e del Chianti. Più a sud, in un contesto paesaggistico meraviglioso e totalmente differente dalle campagne con i cipressi, anche la boscosa zona del Monte Amiata regala molte sorprese. Qui si trova il borgo di Santa Fiora, siutuato sul versante meridionale della montagna e circondato da castagni. È incantevole passeggiare nei tre terzieri del centro storico, tra vie e vicoli caratteristici, e scoprire poi la Peschiera del XVI secolo, il suggestivo parco-giardino sforzesco e la vicina chiesa della Madonna delle Nevi che sorge sopra le sorgenti del fiume Fiora, visibili sotto il pavimento in vetro. Nei dintorni, invece, da non perdere il Museo delle miniere di mercurio del monte Amiata, che testimonia la storia delle miniere e il lavoro dei minatori con un allestimento che ripropone la discesa sottoterra; e le numerose escursioni, come ad esempio il percorso delle fonti di Selva, che passa anche vicino al convento della SS. Trinità.
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5. SARDARA (SARDEGNA)
E per finire la Sardegna. Qui si trovano piccoli borghi spesso poco visitati dai turisti, eppure ricchissimi di tradizioni: le Bandiere arancioni, tutte da scoprrire, sull'isola sono 7. Qui vi vogliamo consigliare Sardara, nel Sulcis, dove la storia racconta di benessere e wellness fin dai tempi antichi: il Pozzo di S. Anastasia, tempio nuragico del IX-VIII secolo a.C., è situato presso fonti ritenute fra le più importanti dell’isola per la loro efficacia curativa. I Romani, amanti di questo genere di terapie, vi fecero un vero centro termale chiamato Aquae Neapolitanae. La tradizione termale di Sardara non si è perduta, prosegue ancora oggi in moderni stabilimenti rivolti alla cura e al benessere. Da segnalare poi fra gli edifici religiosi, la ex-parrocchiale di San Gregorio, ritenuta una delle più rilevanti chiese trecentesche della Sardegna
 
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INFORMAZIONI

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