A Milano sono molti i luoghi Aperti per Voi, dove i soci volontari Touring contribuiscono all'accoglienza di cittadini e turisti. Tra questi, anche una collezione d'arte: quella intitolata a Carlo Grassi, dal 1956 proprietà del Comune di Milano grazie alla donazione da parte della vedova e che già dal 1958 costituisce una delle diverse anime della GAM, la Galleria d'Arte Moderna, sita nella Villa Reale di Milano. "Grassi era un collezionista eclettico e aggiornato" spiega il conservatore Omar Cucciniello. "Fino al secondo dopoguerra, acquistò non solo opere ottocentesche e oggetti d'arte orientale, ma anche lavori di artisti a lui contemporanei". Ecco dunque che nella collezione, al secondo piano del museo, si possono ammirare (anche) capolavori di Boccioni, Morandi, De Pisis. E di Giacomo Balla, artista di fondamentale importante per l'arte italiana del Novecento.
Proprio per celebrare Balla nel 150° anniversario della nascita (l'artista nacque a Torino nel 1871), la GAM ha pensato di dedicare una piccola e interessante mostra a "Bambina x Balcone", una delle sue opere più significative, normalmente esposta nella Collezione Grassi e ora al centro di uno spazio ad hoc al primo piano del museo. "È un dipinto che segna una svolta nella produzione dell'artista" spiega Cucciniello. "Balla aveva aderito alla corrente del divisionismo, nel primo decennio del Novecento, per poi avvicinarsi alle idee futuriste, in particolare a quelle di Boccioni - che era un suo allievo - e di Marinetti". Proprio Boccioni il 1° gennaio del 1912 scrisse all'amico Gino Severini di aver visto nello studio di Balla "quattro quadri del movimento (veristi ancora) ma incredibilmente avanzati e stranissimi a paragone di un anno fa. [...] Ci ammira e condivide le nostre idee in tutto [...] ha una volontà quasi vergine e intatta e lo spettacolo della sua coraggiosa evoluzione ha commosso me e Marinetti”.


Giacomo Balla, Bambina x balcone, 1912, Olio su tela, Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi

"Bambina x Balcone" è in effetti coraggiosa e futurista in tutto, a partire dal titolo. "Non c'è nulla di descrittivo" spiega Cucciniello. "Non esistono contorni, non c'è alcuna volontà di rappresentare la realtà così com'è. Tutto è incentrato sulla sensazione del movimento, resa grazie alla ripetizione della figura secondo un preciso ritmo, mentre la compenetrazione con la ringhiera del balcone sovrappone le linee rette alla figura, amplificando il ritmo della sequenza". Il risultato è straordinario, agli occhi del profano: una di quelle opere che da vicino sembrano un insieme di macchie colorate poste a caso sulla tela e da lontano acquistano quasi "magicamente" un altro significato. Per comprendere ancor meglio il coraggio dell'artista basta dare uno sguardo dietro alla bambina: a sorpresa, ecco un altro dipinto di Balla, totalmente diverso, in puro stile divisionista. A parte il fatto che fa sorridere l'idea del "riciclo", sembrano uscite dalla mano di due artisti lontani anni luce tra loro.


Giacomo Balla, Bambina x balcone, 1912 - particolare

Grassi, come dicevamo, era un collezionista attento: insieme al quadro, comprò anche alcuni disegni preparatori, che vengono esposti a fianco dell'opera per la prima volta. Evidenti la ricerca basata sulla geometria, la metodicità, anche la complessità degli studi, così come l'euforia dell'avanguardia artistica nella firma "FuturBalla". "Balla si ispirò senz'altro anche alla cronofotografia di trent'anni prima" continua Cucciniello. "Per questo motivo abbiamo esposto alcuni esempi di Etienne-Jules Marey e alcune opere di Eadweard Muybridge, che mostrano gli esperimenti dei due artisti: fotografie che contengono in un'unica immagine varie posizioni di un soggetto in movimento (colte in diverse frazioni di tempo) e composizioni di più fotografie in sequenza". Sono sperimentazioni del 1883-87, che porteranno ai primi lavori cinematografici pochi anni dopo; singolare che la pittura futurista le riprenda ben più tardi. 


Eadweard Muybridge, Woman emptying bucket of water (Plate 403 da The Animal Locomotion), 1887, Collotipo, Courtesy Collezione Dionisio Gavagnin, Treviso

Tornando alla bambina, sappiamo bene di chi si tratta e dove stava correndo. "È Luce, una delle due figlie di Balla" spiega Cucciniello (l'altra si chiamava Elica: due nomi che più futuristi non potrebbero essere). "E il balcone è quello della casa romana della famiglia, in via Paisiello". A conferma, in mostra, ecco un olio di Armando Spadini e una fotografia che ritrae la famiglia proprio sul lunghissimo balcone, su cui immaginiamo Luce corresse avanti e indietro nei suoi giochi da bambina. Inconsueto e piacevole avere così tanti dettagli per contestualizzare un'opera. C'è anche una citazione posteriore, a simboleggiare l'importanza che il quadro ebbe nello sviluppo artistico italiano: è l'acquerello/grafite di Mario Schifano, realizzato nel 1964.


Balla con Elisa e Luce sul terrazzo, Courtesy Galleria Russo, Roma

La piccola mostra è dunque un ottimo pretesto per visitare la GAM, a partire dalla meravigliosa sala in cui è allestita, quella del Parnaso, un capolavoro di marmi e lampadari con l'affresco dell'Appiani a dominare il tutto. Ma ad attendervi, oltre ai soci volontari Touring, ci sono anche tutte le altre opere della collezione Grassi e delle altre collezioni (la Vismara è un altro luogo Aperti per Voi); l'allestimento originale degli anni Cinquanta di Ignazio Gardella (la GAM è un museo di cui anche il contenitore è un'opera in sé); e la mostra sul divisionismo allestita al piano terreno, dove le due collezioni sul tema più importanti d'Italia - quella della GAM e quella della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona - sono messe a confronto. 


Sala del Parnaso, GAM, Milano

INFORMAZIONI
Giacomo Balla, Bambina x Balcone 
15 dicembre 2021 – 13 marzo 2022
GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano, via Palestro 16, www.gam-milano.com
Apertura: martedì-domenica 10-17.30 (ultimo accesso un’ora prima dell’orario di chiusura). Visita delle mostre inclusa nel biglietto di ingresso al museo. Ingresso gratuito il primo e il terzo martedì del mese dalle ore 14. Giorni di chiusura per festività: 25 dicembre, 1° gennaio.

La mostra "Divisionismo - 2 Collezioni" è in programma fino al 6 marzo.
Per conoscere meglio l'iniziativa Aperti per Voi e scoprire tutti i luoghi che hanno riaperto le porte dopo l'emergenza pandemica, ecco la pagina dedicata