«Andate e fotografate». Potrebbe suonare un po’ curiale come invocazione, eppure sono le parole con cui Luigi Vittorio Bertarelli a inizio del secolo scorso invitava i soci del Touring Club Italiano a iniziare una grandiosa campagna fotografica per raccontare l’Italia. Le foto che arrivarono erano varie per soggetto, qualità, capacità di racconto. Alcune, anzi tante, erano proprio brutte, anche perché all'epoca non esiseva ancora un canone della fotografia del paesaggio; così Bertarelli corse ai ripari, lanciando dei concorsi in cui provava a indirizzare l’occhio dei soci, anche dando consigli sulle pagine della rivista su che cosa dovesse essere immortalato per costruire quel grandioso abecedario visivo dell’Italia.

Alla fine tanto brutte non dovevano essere, le fotografie dei soci, visto che una parte di queste immagini costituisce il nucleo della mostra "Archetipi fotografici. Sguardi sul territorio di Lecco dall'archivio Touring" che si svolge a Lecco, presso la Torre Viscontea, dal 17 settembre al 9 ottobre, nell’ambito di Immagimondo, festival di viaggi, luoghi e culture giunto alla 25esima edizione. 

La curatrice, Annalisa Fumagalli Ceri, geografa e responsabile dei progetti culturali dell’agenzia Prospekt, ha scandagliato le migliaia di immagini del territorio lecchese che si trovano tra le 350mila presenti nell’archivio storico del Touring Club Italiano, andando alla ricerca della rappresentazione di Lecco, del lago e delle montagne circostanti che è stata fatta dai soci e poi sulle pubblicazioni Tci nel corso di un secolo. «Non sapevo a che cosa sarei andata incontro nell’affrontare un archivio così esteso e complesso, perché frutto di diverse sistemazioni. Mi aspettavo una minor varietà di sguardi, immagini più di fotografi professionisti che di soci e invece c’è una gran quantità di materiale eterogeneo» racconta. «Mi piacerebbe sapere perché alcuno foto sono lì, capire chi le ha fatte e perché, ma è impossibile perché non ci sono tracce a parte l’immagine stessa. Ma molte sono belle, e noi le usiamo, e diamo loro una nuova vita».

Così si è arrivati a una mostra ricca e assai varia, perché costruita con gli scatti di «una pluralità di fotografi che mescola l’alto e il basso, ma che rappresenta in modo interessante lo sguardo che gli italiani hanno del proprio territorio, delle sue bellezze e delle sue abitudini di vita». Una mostra che va affrontata con un po’ di curiosità intellettuale, perché «di sicuro ha una disomogeneità dal punto di vista estetico, perché tante immagini sono di soci, e non sono scatti eclatanti. Ma questa disomogeneità è un valore, perché rappresenta una visione più genuina, dall’interno, del territorio. Infatti molto spesso gli autori erano persone del luogo, soci, cittadini attenti, non grandi fotografi. Persone che immortalarono il proprio territorio svelando a noi che le guardiamo un secolo dopo quale fosse la loro visione, che cosa si voleva evidenziare e ricordare» prosegue.

«Le immagini scelte raccontano il Lecchese come poteva essere allora, ma soprattutto hanno costituito una base per un immaginario che si è andato a formare negli anni successivi. Ed è interessante osservare in che modo questo immaginario ritorni oggi nel nostro modo di percepire questi luoghi». Ma le foto in mostra con quale criterio sono state scelte? «Un criterio è stato sicuramente il valore estetico dei diversi scatti. Anche se ho cercato anche di diversificare, di cogliere il lago nei suoi vari aspetti geografici, non limitandomi alla città di Lecco o ai luoghi famosi, ma allargando lo sguardo anche a quello che non è acqua, per esempio la Grigna e la Valsassina» spiega Fumagalli Ceri. Dunque andate, guardate e fatevi un’idea.

INFORMAZIONI
Archetipi fotografici
Sguardi sul territorio di Lecco dall'archivio Touring 
Dal 17 settembre al 9 ottobre, Torre Viscontea, piazza XX Settembre 3, Lecco
Orari: gio 10-13 / ven e sab 14-18 / dom 10-18, ingresso libero. Info: immagimondo.it