Antiche tradizioni di Pasqua da scoprire e gustosi prodotti tipici da assaggiare, scenari suggestivi in cui immergersi e bellezze artistiche da non perdere, anche qualche evento in vista dei weekend e dei ponti festivi. Ecco dieci borghi accoglienti da non perdere ad aprile! 
1. ROCCA PIETORE (BL) 
La località di Rocca Pietore è pronta per accogliere i visitatori durante il periodo pasquale: colorati coniglietti addobbano finestre e giardini, uova giganti di legno colorano vetrine e case lungo tutta la via principale, scorci nascosti aspettano di essere ammirati e fotografati. Per i più intraprendenti, anche una divertente Caccia alle uova, organizzata dall’Associazione Borgo Sottoguda per il pomeriggio dell’8 aprile.
Situata nel cuore delle Dolomiti (Patrimonio Naturale Mondiale dell’Umanità UNESCO) nella val Pettorina, Rocca Pietore è incastonata tra alcune tra le più imponenti vette dolomitiche come la Marmolada e il Civetta. Risorse paesaggistiche e naturalistiche uniche, storia, cultura e tradizioni gastronomiche e artigianali la rendono una destinazione ideale in tutte le stagioni.
Da non perdere il borgo di Sottoguda, piccola frazione caratterizzata dalla presenza dei tabièi, fienili in legno simboli di un territorio e di una antichissima tradizione, e dalla chiesetta costruita nel 1486.
Una moderna funivia consente di salire in soli 12 minuti da Malga Ciapèla (1450 m) alla stazione di Punta Rocca (3265 m), situata proprio di fronte a Punta Penìa, vetta più alta delle Dolomiti (3343 m), passando per le stazioni intermedie di Coston d’Antermoja (2350 m) e Serauta (2950 m), dove è possibile visitare il Museo della Grande Guerra (il più alto d’Europa), un emozionante percorso visivo e multimediale che parte dalla realtà d’inizio Novecento e prosegue nella quotidianità della guerra in alta montagna.
Suggestivo il contesto naturalistico da scoprire con passeggiate ed escursioni per tutti a piedi, in bicicletta e in moto e attraverso le numerose attività sportive proposte: dal trekking alle vie ferrate, e ancora mountain bike, nordic walking e arrampicata alpinistica, ma anche “forest bathing”. Da segnalare anche il sentiero tematico “La Via della Meditazione” (a Sottoguda), un anello di 2 km circa all’interno della faggeta (una tra le più alte d'Europa), realizzato dagli abitanti del borgo, con alcune frasi dedicate alla montagna.
Rocca Pietore, edificio a Sottoguda / foto Davide Naccari
2. CASTELLARO LAGUSELLO (FRAZIONE DI MONZAMBANO - MN) 
Frazione del Comune di Monzambano, Castellaro Lagusello è un piccolo borgo compreso all’interno dell’antica cinta muraria e si specchia su un suggestivo laghetto morenico a forma di cuore (il Lagusello), oggi riserva naturale protetta. Appena varcata la porta, si incontra la Chiesa barocca di San Nicola e la Torre Campanaria, visitabile da aprile ad ottobre durante i fine settimana ed i festivi, dalla sua sommità si può ammirare il panorama delle Colline Moreniche e fotografare il laghetto a forma di cuore. Passeggiando per i vicoletti pavimentati in pietra di fiume, su cui affacciano case costruite con i sassi a vista, si arriva alla piazzetta finale dove si può ammirare l’antico castello medievale, ora Villa Arrighi, di proprietà privata e visitabile su richiesta.
La località è sede di numerose manifestazioni, tra cui "I fiori di Castellaro", in programma il 29-30 aprile e il 1 maggio, una mostra mercato dedicata ai fiori caratterizzata da un ricco corollario di eventi: mostre fotografiche, esposizioni d'arte, tavole rotonde, visite guidate.
Castellaro Lagusello / foto Comune
3. DOLCEACQUA (IM)
Dolceacqua è il più importante borgo medievale della Val Nervia e dell’estremo ponente ligure. L’abitato è costituito da due bellissimi borghi: l’antico nucleo originario, “Terra”, e l’altro di formazione ottocentesca, “Borgo”, collegati da uno spettacolare ponte medievale a “schiena d’asino” in pietra. La parte antica è sovrastata dal castello dei Doria, che si raggiunge fra pittoresche viuzze, cantine e tipiche botteghe artigianali.
Monet rimase estasiato da questo borgo, a cui dedicò quattro opere, definendo l’antico ponte un “gioiello di leggerezza”. La fama del paese è legata anche alla produzione del “Rossese di Dolceacqua”, un vino rosso rubino a denominazione d’origine controllata dal sapore morbido, aromatico e dolce.
Torna l’attesa festa che annuncia l’arrivo della primavera ‘Carugi in fiore’, che si terrà da sabato 22 a martedì 25 aprile: Dolceacqua, per l’occasione, sarà vestita a festa e completamente infiorata.
Dolceacqua / foto Massimo Galletti - Concorso fotografico Tci
4. FONTANELLATO (PR)
La ricchezza delle acque sorgive in questo territorio è all’origine del nome del borgo medievale, sovrastato dalla rocca Sanvitale, costruita dall’omonima famiglia nel XV secolo e residenza della stessa per ben cinque secoli, uno degli esempi di fortilizi meglio conservati della regione, in cui l’architettura fortificata si associa alla funzione residenziale; circondata da un fossato, la rocca costituisce il baricentro della vita urbana e forma uno scenario di rara unità con la cornice di case porticate intorno.
Da visitare gli interni del castello: si segue una successione di sale con affreschi, collezioni d’armi, cimeli e arredi. La sala più preziosa è quella di Diana e Atteone, con l’omonimo affresco tratto dalle “Metamorfosi di Ovidio”, uno dei capolavori del Parmigianino.
Come prevedibile, gran parte delle manifestazioni di Fontanellato gravitano intorno alla rocca, numerosi gli eventi in programma per il prossimo periodo pasquale: visite guidate alla rocca con animazione, per bambini e famiglie, ma anche appuntamenti enogastronomici e mostre.
Fontanellato, Rocca Sanvitale / foto Francesco Turci - Concorso Fotografico Tci
5. BRISIGHELLA
Il borgo medievale di Brisighella, che ha mantenuto intatto il suo impianto urbanistico originario, è adagiato ai piedi di tre caratteristici colli di gesso, su cui si ergono i monumenti più importanti: la Rocca Manfrediana e Veneziana, pregevole esempio dell’arte militare del Medioevo; la torre dell’Orologio, baluardo di difesa costruito nel 1290; il santuario del Monticino.  Caratteristica la Via degli Asini, strada sopraelevata e coperta, unica al mondo.
A Brisighella, lunedì 10 Aprile, prenderà vita la "Sagra dei salumi stagionati e del tartufo marzolino": in questa giornata, la località riscopre i saperi, i sapori e i profumi dei salumi stagionati nelle vecchie cantine, prodotti e lavorati in loco dai famosi norcini brisighellesi, il tutto accompagnato dall’oro nero del sottosuolo, il tartufo marzolino. Inoltre, domenica 23 e martedì 25 aprile, la spoja lorda dal vivo con la dimostrazione delle sfogline, come da antica tradizione locale, oltre a mercati, musica e animazione. Per concludere il mese, appuntamento a domenica 30 aprile per la Sagra del carciofo Moretto. Un mese tutto da gustare a Brisighella!
Brisighella / foto Daniela Laghi 
6. RADICOFANI
Affacciato sulla val d’Orcia, all’interno del parco omonimo, l’antico paese, attraversato dalla Via Francigena, spicca sulla cima di una roccia, sulla quale si sviluppa in un intrico di stretti vicoli costeggiati da possenti edifici in pietra e botteghe tradizionali di oggetti in terracotta. Tra le case si erge il castello che vanta una singolare presenza: Ghino di Tacco, citato da Dante nel Purgatorio e protagonista di una novella del Decameron di Boccaccio.
A Radicofani i solenni festeggiamenti della Settimana Santa esprimono suggestioni uniche e antiche, grazie alle confraternite che organizzano rituali davvero caratteristici. La Processione Pasquale di Radicofani è una delle più antiche d’Italia: inizia la sera del Giovedì Santo, con una messa che rievoca l'ultima cena e l'apertura del sepolcro del Cristo. Segue la Processione di penitenza nota come “buia”, che commemora la Morte di Gesù.
La Via Francigena e Radicofani / foto Comune
7. CORINALDO (AN)
Città medievale e rinascimentale, custodisce le mura tra le meglio conservate delle Marche, quasi un chilometro di fortificazioni intervallate da porte fortificate, bastioni, torri nonché un tratto di camminamento di ronda percorribile.
Il centro storico è caratterizzato da vie strette che a ponente si dilatano diventando più ampie e regolari. Alcune hanno l’aspetto di vero monumento come la Piaggia, che sale fino alla sommità del colle e lungo la quale si trova il famoso Pozzo della Polenta, oggetto di una divertente storiella. Città natale di Santa Maria Goretti, è possibile visitarne la casa natale e il Santuario diocesano a lei dedicato. Dai vigneti e oliveti dell’ondulata campagna circostante si producono il Verdicchio dei Castelli di Jesi e l’olio extravergine di oliva.
Dal 22 al 25 aprile torna la Festa dei Folli, un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano lo spettacolo, la musica e il divertimento: concerti, spettacoli, iniziative ed enogastronomia locale si intrecciano in un programma eterogeneo pensato sia per i più piccoli sia per chi giovane non ha mai smesso di esserlo!
Corinaldo, la Festa dei Folli 
8. TROIA (FG)
Città antichissima dalla storia millenaria, l’incantevole centro storico di Troia è da scoprire rigorosamente a piedi: ha mantenuto un impianto tipicamente medievale, con il corso Regina Margherita come direttrice principale su cui si affacciano molti edifici di valore e da cui partono numerose stradine laterali. Da segnalare la cattedrale romanica di Santa Maria dell’Assunta e in particolare il rosone scandito da 11 colonnine e unico al mondo che decora la facciata principale.
Molto belli e sentiti sono i Riti della Settimana Santa, festeggiata con un ricco calendario di appuntamenti, tutti davvero unici per le loro caratteristiche. Si inizia la Domenica delle Palme con la Passione Vivente, una rappresentazione in costume d'epoca della Passione e Morte di Gesù Cristo, e culmina con la Processione del Bacio la domenica di Pasqua. Da segnalare la caratteristica Processione delle Catene che si svolge il Venerdì Santo, cosi chiamata per la presenza di cinque penitenti vestiti con il saio bianco e incappucciati che trasportano sulle spalle pesanti croci lignee, trascinando ai piedi scalzi numerose catene.
Troia, la Cattedrale / foto Stefano Cibelli
9. PETRALIA SOTTANA (PA)
Arroccata su uno sperone del versante meridionale delle Madonie, Petralia Sottana ha antiche origini. Medievale nei quartieri antichi, è panoramico luogo di villeggiatura ed escursioni. La località si trova all’interno del Parco regionale delle Madonie e qui ha sede l’Ente Parco, centro base per l’escursionismo che si articola in numerosi sentieri che intersecano dorsali e vallate, passando per i luoghi più significativi del territorio e offrendo al visitatore scorci di paesaggi di integra bellezza.
Da non perdere la chiesa Madre seicentesca, che ingloba un precedente edificio, e la chiesa della SS. Trinità e soprattutto i riti della Settimana Santa, molto sentiti e partecipati da tutta la cittadinanza: i Confrati con le cappe, le Pie Donne con i capelli che nascondono il volto, i Giudei con armi e divise e i bambini nelle vesti di angioletti partecipano e vivono la Settimana Santa “inscenandola”. Suggestivo teatro di questa drammatizzazione rituale è il bellissimo centro storico di Petralia Sottana, con i suoi luoghi, le sue strade e le sue chiese.
Petralia_U 'ncuontru (2)_foto di Mario Di Giovanni
10. GALTELLÌ (NU)
Poco distante dalle bellissime spiagge del golfo di Orosei, Galtellì è un grazioso e perfettamente conservato borgo agricolo delle Baronìe, caratterizzato da case basse imbiancate a calce, con patii e loggette. Nel centro storico sorgono la parrocchiale del SS. Crocifisso e l’ex cattedrale di S. Pietro. A pochi km dall’abitato, su una rupe i resti del castello di Pontes. Da non perdere il Museo etnografico Casa Marras, in un tipico esempio di abitazione padronale risalente ai primi del ‘700, in cui sono stati ricostruiti gli ambienti della vita domestica e del lavoro caratteristici delle Baronìe. Il Parco letterario Grazia Deledda, con la visita dei luoghi che hanno ispirato il romanzo “Canne al vento”.
Suggestivi gli antichi riti celebrati durante la Settimana Santa, che coinvolgono tutto il paese, durante la quale la comunità mantiene vivo il legame con le tradizioni, in particolare in occasione in occasione della Pasqua, che conserva canti rituali e pratiche devozionali antiche, che vengono organizzate dalle Confraternite di Santa Croce e delle Anime. Un altro importante appuntamento è la festa patronale del Santissimo Crocifisso, in cui la devozione religiosa si fonde con i momenti di intrattenimento “laico”, come i numerosi spettacoli suddivisi nelle quattro serate di festa, dal 30 aprile al 3 maggio. 
Galtellì, casa centro storico / foto Comune
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