Per vedere ogni ben dentro vi gode 
l’anima santa che ‘l mondo fallace 
fa manifesto a chi di lei ben ode.        
Lo corpo ond’ella fu cacciata giace 
giuso in Cieldauro; ed essa da martiro 
e da essilio venne a questa pace.

(Paradiso, Canto X, 124-129)
 
Quanti sono i pavesi, i viaggiatori di passaggio, le migliaia di studenti che percorrendo via Liutprando, lasciandosi alle spalle la mole poderosa del Castello sforzesco e guardando la facciata discreta della basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, ne conoscono davvero il patrimonio di arte sacra, testimonianze di fede, storia letteraria? Da oggi il più significativo monumento religioso medievale di Pavia (insieme alla basilica di San Michele Maggiore) è ufficialmente tra i luoghi "Aperti per Voi", l'iniziativa del Touring Club Italiano che permette l'apertura di luoghi altrimenti poco accessibili o chiusi al pubblico. Saranno quindi i Volontari del Touring Club Italiano ad accogliere - per ora il giovedì e il sabato - chiunque voglia scoprire i suoi tesori.

San Pietro in Ciel d'Oro, la facciata /foto Giovanni Dall'Orto
 
DALLA GLORIA ALLA ROVINA
Fondata sul principio del VII secolo, e ricostruita tra il 1117 e il 1132 sulle linee del romanico, San Pietro in Ciel d'Oro in età medievale gode di grande fama per la custodia delle salme di Sant’Agostino, filosofo e Padre della chiesa, Severino Boezio, traduttore di Aristotele e Liutprando, re longobardo. Una chiesa insigne, dunque, che ospita alcuni grandi personaggi. Tanto che viene ricordata da altrettanto grandi letterati: non sappiamo quanti altri luoghi siano riusciti a scomodare il periodare di Dante (X canto del Paradiso), di Petrarca (Lettera a Giovanni Boccaccio in Seniles - Lib. V, Lett. 1a) e Boccaccio (Decamerone, dove diviene la “quinta architettonica” della Novella IX, Giornata X). Sarà anche per il nome, Cieldauro, a richiamare il soffitto a cassettoni di legno dorato che oggi è a volta.  

Poi il periodo della decadenza e dell’abbandono, in cui la chiesa diviene persino palestra per i militari e un magazzino, prima di subire il crollo della sua navata destra in età napoleonica. Ma come spesso accade è la frattura da cui inizia la risalita: la ricostruzione di fine Ottocento, la preservazione nel Novecento e il ritorno allo splendore originario con gli accurati restauri dal secondo dopoguerra a oggi.

San Pietro in Ciel d'Oro, L'Arca di Sant'Agostino
SAN PIETRO IN CIEL D'ORO È "APERTA PER VOI"
Una volta entrati, sull’altare maggiore spicca l’arca di Sant’Agostino (1362), ispirata da Giovanni di Balduccio e dai Maestri Campionesi. Tra i tre livelli del marmo è incastonata la cella con la figura giacente di Sant’Agostino attorniata da Angeli.  
Si scende sotto il presbiterio per entrare in cripta, ricostruita in buona parte nel corso dell’800, e vedere le spoglie di Severino Boezio attraverso il vetro  di un piccolo sarcofago moderno.  Alla base del pilone di destra della cupola c’è invece la lapide di Liutprando, i cui resti riposano sotto il pavimento. E se ne avete la fortuna, ascoltate il suono dell’organo a canne. Fu costruito nel 1913 dai fratelli Lingiardi, raffinati artigiani pavesi… ma questa è ancora un’altra storia.
Il mosaico nell'abside /foto Giovanni Dall'Orto
 
INFORMAZIONI
ll gruppo dei Volontari Tci di Pavia accoglierà i visitatori all’interno della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro il giovedì e il sabato dalle ore 13 alle 17, permettendo dunque la visita anche nell'orario centrale della giornata, quando solitamente la chiesa veniva chiusa al pubblico. L'obiettivo è di estendere l'orario completo in tutti i giorni della settimana: se avete voglia di collaborare, basta contattare il team di Aperti per Voi
Ricordiamo il gruppo dei volontari pavesi accoglie i visitatori anche presso la Basilica di San Michele Maggiore e il Museo del Risorgimento al Castello Visconteo, altri due luoghi del progetto Aperti per Voi. 
San Pietro in Ciel d'Oro, particolare dei rilievi sulla facciata