Dal 14 dicembre 2022 al 26 febbraio 2023 Casa Museo Boschi Di Stefano a Milano dedica, negli spazi della Scuola di ceramica, una mostra a Umberto Milani (1912-1969), scultore e pittore milanese, la cui carriera è costellata da una fitta attività espositiva, suggellata dalla sala personale alla XXIX Biennale di Venezia (1958) con allestimento a cura di Carlo Scarpa. La Casa Museo Boschi Di Stefano, poco lontano da corso Buenos Aires, è uno dei luoghi dell'iniziativa Aperti per Voi del Touring Club Italiano: i soci volontari Touring accolgono cittadini e turisti da martedì a domenica dalle ore 10 alle 17.30. La nuova mostra può essere naturalmente un ottimo pretesto per visitare (o ritornare) la Casa Museo dei coniugi Boschi Di Stefano, una delle più belle del capoluogo per ricchezza di opere d'arte e coerenza dell'insieme espositivo.

Umberto Milani. La metamorfosi della scultura, a cura di Sara Fontana, presenta circa quaranta opere – dalle medaglie giovanili dei primi anni Trenta del Novecento, alle sculture realizzate con il cartone ondulato negli anni Sessanta – che documentano l’instancabile esplorazione delle potenzialità del gesto, del segno e della materia ma anche il proficuo intrecciarsi dei mezzi espressivi in Milani. L’artista ha infatti praticato con assiduità anche la pittura, conquistando esiti autonomi eppure legati alla contemporanea ricerca scultorea, affidando spesso alla china e alla matita la prima idea di una nuova scultura.

L’esposizione si articola lungo un percorso cronologico, costituito da opere significative di provenienza pubblica e privata, e valorizza in particolare il cospicuo nucleo di lavori grafici, pittorici e scultorei delle collezioni del Comune di Milano. Umberto Milani è presente nella collezione Boschi Di Stefano con quattro opere in gesso, prontamente acquistate presso l’artista da Antonio Boschi e Marieda Di Stefano nel 1947, a ridosso della loro esecuzione. Di queste, tre sono incluse nel percorso permanente della Casa Museo – i due Nudo femminile del 1944 e del 1947 e Figura del 1947 – mentre Figura con gatto, del 1945 e solitamente conservata nei depositi, è esposta negli spazi della Scuola di ceramica al piano terra. 


Umberto Milani, Figura con gatto, 1947, Collezione Boschi Di Stefano​

Queste opere testimoniano del passaggio dalla figurazione arcaica caratteristica degli anni Trenta alla sintesi neocubista, costruttivista e purista degli anni Quaranta: il cuore della mostra si focalizza proprio su questa fase decisiva della maturazione del linguaggio di Milani. Uno snodo in cui la relazione tra pittura e scultura si rivela stringente e decisivo. 

La mostra documenta poi l’approdo dell’artista, nei primi anni Cinquanta, alla serie delle Plastiche parietali, tra i risultati più originali della ricerca di Milani, esito della dialettica tra un segno morbido e fluido e un gesto nervoso che origina percorsi frammentari e aggrovigliati. L’itinerario espositivo si chiude con il ritorno alla tridimensionalità della scultura, quando alla fine degli anni Cinquanta l’artista rilegge il futurismo e avvia una coraggiosa indagine intorno al vuoto. L’attività plastica di Milani si è estesa anche su opere di grandi dimensioni e ha sempre cercato un dialogo con l’architettura. A Milano, perduti gli interventi scultorei site specific da lui realizzati in occasione delle Triennali del 1951, 1954 e 1957, sono ancora visibili alcune opere pubbliche come la Plastica parietale nella Biblioteca del Parco, il Cristo senza croce della Chiesa di Sant’Ildefonso e alcune sculture al Cimitero Monumentale e al Cimitero Maggiore che la mostra si propone di far riscoprire.

Umberto Milani, Forma nera, 1958-1959, Museo del Novecento
 
INFORMAZIONI 
Umberto Milani. Le metamorfosi della scultura
a cura di Sara Fontana - 14 dicembre 2022/26 febbraio 2023

Casa Museo Boschi Di Stefano – Scuola di ceramica, Via Giorgio Jan 15
inaugurazione 13 dicembre, ore 18.00
Da martedì a domenica, dalle 10 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17); chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio. 

Umberto Milani, Donna carponi, 1945, Museo del Novecento​