Il 12 ottobre si celebra la quinta edizione della Giornata Bandiere Arancioni, il marchio di qualità turistico ambientale che il Touring assegna alle località dell'entroterra con meno di 15mila abitanti che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Visite guidate, laboratori, esperienze originali, assaggi di prodotti tipici: sono dozzine le iniziative previste nei comuni sparsi per tutta Italia (il programma completo su Facebook nel link in fondo all'articolo). Comuni che meritano una visita non soltanto in occasione della Giornata, ma in qualsiasi periodo dell'anno. Ne abbiamo selezionati tre che hanno nomi evocativi quanto belli, e non solo i nomi.

LA MAGNIFICA COMUNITA' DI MEL
Detto così sembra la risposta alla domanda di un cruciverba. Sei verticale: «nel Cinquecento è stata la sede della Magnifica comunità di Zumelle». Tre lettere, l'ultima è una L. Mel. Esatto. Nel cuore della val Belluna, affacciato sul Piave, Mel è un borgo di origine antica: sviluppato dai paleoveneti, ripreso dai romani, crebbe in epoca altomedievale fino a diventare appunto nel Cinquecento la sede della Magnifica comunità di Zumelle che prende il nome dal castello medievale, l'unica fortezza sopravvissuta integra in val Belluna. Le magnifiche comunità (la più famosa è forse quella di Fiemme) erano forme di amministrazione territoriale che comprendevano tutti quelli che al tempo venivano chiamati vicini, ovvero coloro che risiedevano sul territorio e possedevano boschi e pascoli che poi venivano gestiti collettivamente. Costituivano il cuore amministrativo di tante zone alpine come il bellunese.

Oggi il castello, che sorge su un colle a 4 chilometri dal centro abitato, è completamente recuperato e ospita manifestazioni varie. Ma il vero polo di attrazione di Mel è piazza Papa Luciani. Qui si affacciano gli edifici di pregio del borgo: come il trecentesco palazzetto Barbuio, la storica locanda al Cappello e poi il possente palazzo delle Contesse, che ospita il museo civico archeologico. Nella piazza ogni anno in autunno si svolge Mele a Mel, mostra mercato di prodotti tipici del bellunese e occasione per acquistare le antiche varietà locali di mele che stanno scomparendo. La fiera è anche il modo giusto per scoprire i palazzi e i cortili del borgo medievale, aperti per ospitare stand e visite. Oltre che di assaggiare la Zumela, ovvero la torta di mele come la fanno da queste parti. Che è forse uguale a come la fanno altrove, ma le mele... beh, le mele: quelle sono tutta un'altra cosa. Quest'anno Mele a Mel cade nelle stesse date (dal 10 al 12 ottobre) della Giornata Bandiere Arancioni, un'occasione in più per un finesettimana nel Feltrino e approfittare delle visite guidare gratuite che per tutta la domenica permetteranno di scoprire il centro storico del paese.

Scopri il programma della Giornata Bandiere Arancioni a Mel.

La festa Mele a Mel al link www.meleamel.it

BRISIGHELLA, BELLEZZA NATURALE
Alle volte uno neanche sa quanta ricchezza è custodita nei piccoli borghi dell'entroterra italiano. Li ignora come possibili mete di un weekend perché erroneamente pensa: ma cosa faccio dopo che ho passato 4 ore? Prendiamo Brisighella, che ha un nome che sembra una maschera del Carnevale tradizionale, ma è un destinazione da prendere seriamente in considerazione. Principale centro della balla valle del Lamone, che detto così uno non sa dove sia. Ma basti sapere che si trova in Romagna, sull'Appennino a una manciata di chilometri da Faenza, immersa in un paesaggio particolare, fatto di aridi calanchi, vallate spoglie e una vena di gesso che dì per se costituisce un'attrazione che non per nulla è protetta dal Parco regionale della Vena del Gesso romagnola.
Per conoscere qualcosa di più e scoprire come e quando si sono formate queste costruzioni geologiche occorre andare al suggestivo e scenografico centro visite Cà Carnè. Ma la natura è stata oltremodo prodiga con Brisighella. È infatti dall'età medievale che il comune romagnolo è noto per le sue acque sulfuree della sorgente Colombarino e salso-iodiche della sorgente Igea Val D'Amone, acque termali ottime per curare malattie respiratorie e problemi fisiologici. E sempre alla natura (e alla buona cura dell'uomo che non ha ecceduto nel consumare territorio e risorse naturali) si deve la ricchezza della gastronomia locale, tra cui spicca l'olio extravergine di oliva Dop Brisighello, la carne di maiale di Mora Romagnala, un'antica razza suina locale, e poi varietà di frutta quasi perse, come la Pera Volpina e il carciofo Moretto, tipico della zona dei calanchi. Come se non bastasse a Brisighella c'è anche tanto da vedere come patrimonio storico-artistico, come la Rocca eretta nel 1310 da Francesco Manfredi, il neoclassico palazzo Maghinardo sede del Municipio, o la via degli Asini, una strada soprelevata ricavata ricavata nell'infilata delle colorate abitazioni, la pieve romanica di S. Giovanni in Ottavo, detta anche pieve di Tho. E proprio queste pieve sarà protagonista di una visita guidata che inaugura le attività Bandiera Arancioni in occasione della giornata del 12 ottobre.

Info: Le terme: www.termedibrisighella.it , il sito della ProLoco: www.brisighella.org

Scopri il programma della Giornata Bandiere Arancioni a Brisighella 

TUTTI A GUARDIA DI GUARDIA PERTICARA
Spesso i nomi dei paesi dicono tanto, forse tutto, sull'origine degli stessi. Prendiamo Guardia Perticara, Bandiera Arancione Tci in provincia di Potenza, una delle due (l'altra è Valsinni, in provincia di Matera) della Basilicata. Non ci vuole molto per intuire che fisicamente deve stare in alto, a guardia appunto di un territorio, che in questo caso è quello della valle del torrente Sauro, in quella parte di Lucania, la val d'Agri, che si incunea tra Campania a Calabria. Mentre Perticara dovrebbe rimandare alla misura usata dai Longobardi quando assegnavano un terreno ai coloni. Un paese raccolto, Guardia. Un fazzoletto di case in pietra addossate le une alle altre intorno alla piazza principale dove sorgono la Chiesa madre e il seicentesco palazzo Montano.
Un presepe direbbe qualcuno. Un paese che è stato capace di risorgere dopo tanti terremoti (ultimo quello dell'Irpinia) e mantenere intatta l'antica, contadina, bellezza. Fondata in epoca longobarda (anche se vi sono tracce di insediamenti dell'età del ferro), oggi la piccola Guardia Perticara ha meno di mille abitanti (643) e chi non l'ha mai visitata forse ha in mente le scene di Cristo si è fermato ad Eboli, di Gianfranco Rosi, che in parte è girato anche qui. Ma piuttosto che riguardare il film meglio salire (si trova a oltre 700 metri d'altitudine) a Guardia in occasione della giornata Bandiere Arancioni. Per tutta la domenica infatti sono previste visite guidate al centro storico con narratori che racconteranno la storia del paese. Mentre le vie saranno animate da bancarelle che presenteranno il meglio delle produzioni enogastronomiche locali: dal caciocavallo al pecorino, soppressate, salsicce e i biscotti tipici, la «strazzatella» e «chizzola».
 
Info: Il sito della ProLoco, www.guardiaperticara.net
Scopri il programma della Giornata Bandiere Arancioni a Guardia Perticara.
 
LA GIORNATA BANDIERE ARANCIONI
Tutte le info di dettaglio, località per località, all'indirizzo www.bandierearancioni.it e su facebook