È tra i più spettacolari anfiteatri d’acqua della nostra penisola. Il borgo di Portovenere e quello di Lerici ne sono rispettivamente l’estremità occidentale e orientale, La Spezia ne occupa invece la parte centrale. Conosciuto come il golfo dei Poeti, per il fatto che nel corso dei secoli svariati artisti, tra cui Montale, Wagner e Lord Byron, lo scelsero come meta dei loro soggiorni, folgorati dalla sua emozionante bellezza ed ispirati dai suoi scenari, il golfo spezzino è sempre una meta perfetta per un weekend in qualsiasi stagione dell'anno: d'inverno come d'estate, le tinte pastello dei borghi e l’azzurro del mare si uniscono agli innumerevoli colori dei poggi e delle valli che incorniciano questo frammento di costa.   

Portovenere

VENERDÌ SERA – L'ARRIVO A PORTOVENERE
Portovenere, una delle perle del Levante ligure, è il primo approdo del weekend. È emozionante giungervi dal mare, per vedere le enormi falesie rocciose che strapiombano nelle acque sottostanti, superando poi la penisola con, alla sua estremità, la chiesa romanica di San Pietro. Così chiamata, secondo la leggenda, per la sosta che Venere fece su questi scogli ventosi perché affascinata dalla rigogliosa vegetazione, dal mare limpido e dal bel clima, va raggiunta prima del tramonto per apprezzare dalle acque una delle più scenografiche palazzate del Mediterraneo.
Cena dal sapore marinaro, con un’insalata di polpo e una lasagnetta di pesce, oppure un antipasto misto di mare e un risottino, sempre ai frutti di mare, il tutto rigorosamente accompagnato da un bianco del levante ligure, magari del vicino golfo del Tigullio.
Portovenere
SABATO – PORTOVENERE E LA SPEZIA
Portovenere e i suoi tesori architettonici sono i protagonisti della prima mattinata sulle rive del golfo dei Poeti. Indispensabile una ricca colazione, magari con qualche dolcetto tipico ligure, come per esempio i canestrelli, per godersi al meglio una delle più belle passeggiate della riviera di Levante.
Non si può non rimanere incantati costeggiandone la palazzata, un susseguirsi di facciate pastello rivolte al mare, una lunga muraglia variopinta che pare mutare e svelare lentamente nuovi dettagli lungo il percorso che porta alla spianata rocciosa dominata dalla chiesa di San Pietro, costruita nel 1277 proprio all’estremità del promontorio, in stile gotico genovese, che propone, tra le sue oscure navate, un’atmosfera particolarmente suggestiva. Da vedere anche la grotta dell’Arpaya, alla quale si accede tramite una ripida scalinata che scende tra le rocce, detta anche di Byron in memoria dell’impresa che vide protagonista il poeta, che da qui giunse a nuoto fino a Lerici.
Sempre una scalinata sale invece al sagrato dell’antica chiesa di San Lorenzo, risalente al XII secolo e in posizione dominante sull’abitato (a sinistra), all’interno della quale è custodito, in una cappella, il presunto quadro miracoloso della Vergine Maria, denominata la Madonna Bianca per il chiarore della sua pelle. Ancora più in alto, a chiudere il tracciato delle mura di Portovenere, c’è il castello dei Doria, edificato tra il XV e il XVI secolo, situato in posizione dominante sul nucleo fortificato del borgo e lo stretto braccio di mare che lo separa dalla vicina e boscosa isola di Palmaria, la più grande delle tre isole dell’arcipelago che comprende anche quelle del Tino e del Tinetto.
Pranzo con degustazione di focacce. Un trancio alle cipolle, uno alle patate e per finire quella al formaggio, accompagnate con un buon Vermentino delle terre spezzine.

Portovenere

Pomeriggio a La Spezia, seconda città della regione per abitanti, e cuore di quel golfo che Napoleone avrebbe voluto trasformare in una possente base fortificata a protezione di un grande arsenale militare, che proprio per la sua particolare conformazione al riparo da mareggiate e possibili attacchi nemici, è tra i maggiori porti mercantili del Mediterraneo e sede di uno dei più grandi arsenali militari della Marina Militare. Una visita al suo centro storico impone una passeggiata nella sua strada più caratteristica, quella via del Prione che già nel XVII secolo contava decine di botteghe, forni e magazzini. Un lungo e animato carruggio che si snoda nel cuore della città tra negozi, locali e musei.Visita del centro storico che deve assolutamente prevedere piazza Sant’Agostino, con i suoi interessanti edifici barocchi ed il palazzo abitato dalla contessa di Castiglione, e la chiesa gotico-rinascimentale di Santa Maria Assunta, nella quale sono custoditi tre autentici capolavori: “L’incoronazione della Vergine” di Andrea della Robbia, un crocifisso ligneo del Quattrocento e “Il Martirio di San Bartolomeo” di Luca Cambiaso.
Cena in uno dei ristoranti del centro con la mesciua, la zuppa a base di fagioli, ceci, lenticchie e farro, condita con olio di oliva e pepe nero, e la caratteristica capponada, fatta con pane secco bagnato in aceto e acqua, al quale si aggiungono acciughe salate, cipolle, pomodori, basilico, capperi e peperoncino, da accompagnare con un buon vino bianco di Levanto. Dolce finale con l’autunnale castagnaccio.
Museo Amedeo Lia, La Spezia
DOMENICA – LA SPEZIA E LERICI
Mattinata culturale nel capoluogo alla scoperta di uno dei suoi musei, l’imperdibile museo di arte antica medioevale e moderna “Amedeo Lia”, che prende il nome dal collezionista che donò al comune di La Spezia la sua ricca raccolta di opere d’arte (nella foto sopra, una delle sale). Situato nel cuore del centro storico cittadino, il museo ha sede nell’antico complesso conventuale seicentesco dei frati minimi di San Francesco da Paola. Una ricca collezione di un migliaio di opere che si svela lungo un percorso espositivo che propone, tra gli altri, dipinti del Cinquecento e del Seicento, sculture in bronzo e marmo, vetri, terrecotte e maioliche, per grandi nomi tra cui Tiziano, Bernardo Bellotto, Canaletto, Tintoretto e Giovanni Bellini. 
Tra le opere più notevoli del museo, l'autoritratto del Pontormo (nella foto a destra), risalente agli anni venti del XVI secolo. Bellissimo lo sguardo malinconico e interessante l'abbigliamento del pittore, che si ritrae con la veste da lavoro e il cappello calato sulla fronte. Da non perdere anche le miniature, gli avori (nella foto della gallery in alto, sopra il titolo) e la cosiddetta "Camera delle Meraviglie".
Pranzo con i tipici pansoti alla salsa di noci, la pasta ripiena ligure simile ai ravioli, da accompagnare con un buon Pigato, il vino bianco dorato secco.
LericiDomenica pomeriggio a Lerici, l’altra perla del golfo dei Poeti, armonica fusione di svariati elementi, la splendida vista sulla baia, i pittoreschi e variopinti vicoli medioevali, le eleganti residenze settecentesche e il castello incombente. Passeggiando per il borgo si percepisce il suo intatto spirito marinaro. Il suo centro è piazza Garibaldi, incorniciata nella palazzata tinta pastello, al quale si uniscono svariate emergenze architettoniche tra cui l’oratorio di San Rocco, risalente al XIII secolo, dall’interessante campanile realizzato riadattando e trasformando l’antica torre romana, la chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi, che custodisce un apprezzabile fonte battesimale medioevale e numerose opere di scuola e stile genovese, e villa Marigola, tra le più belle residenze settecentesche del golfo, situata sul promontorio che divide le insenature di Lerici e il borgo degli artisti di San Terenzo. 
Poi una passeggiata lungo il porticciolo, dominato dal castello pisano-genovese del XII-XIV secolo, sede dell’interessante Museo Geopaleontologico, per godersi l’ultimo sole del giorno. Cena con le trenette al pesto, oppure con la tipica pietanza del borgo, la zuppa di datteri alla Lericina, preparata con i frutti di mare, o magari con un piatto di seppie alla spezzina. Per chiudere al meglio il weekend in questo lembo di Liguria ci si deve concedere un assaggio del vino passito dolce delle Cinque Terre, prodotto dalle uve che provengono dai celebri terrazzamenti, quel famoso Sciacchetrà da abbinare magari ad una fetta di dolce, e da gustare lentamente con negli occhi gli indimenticabili colori di questo angolo di Mediterraneo.
                                                                                         
INFORMAZIONI UTILI
Dormire
Per dormire a Portovenere e dintorni, consultate la nostra selezione di alberghi, agriturismi e b&b.
Tra i vari hotel, segnaliamo anche il Grand Hotel Portovenere a Portovenere, con arredi eleganti e atmosfera raffinata (www.portovenerehotel.it) e il Piccolo Hotel del Lido a Lerici (www.hoteldellido.it), raffinato sul mare.
Mangiare
Per mangiare a Portovenere e dintorni, consultate la nostra selezione di ristoranti e agriturismi.
Tra i vari ristoranti, consigliamo l'Osteria della Corte a La Spezia, con una grande corta interna risalente al Settecento (qui la nostra scheda); il ristorante La Calata a Lerici, tra i più antichi della provincia (qui la nostra scheda); e ancora a La Spezia, il ristorante La Pia Centenaria (www.lapia.it) e il ristorante La Gira (www.lagira.it), che serve tipici piatti spezzini.

Leggere

Il Touring Club Italiano ha in catalogo almeno due guide sull'area. Consigliamo di dare un'occhiata al nostro store, dove potrete acquistare a prezzi scontati la Guida Verde Liguria e la Guida Itinerari Slow Food Cinque Terre e Golfo dei Poeti
Altre info
Museo Amedeo Lia a La Spezia, http://museolia.spezianet.it
My Spezia, portale del turismo spezzino, www.myspezia.it
Pro Loco Portovenere, www.prolocoportovenere.it
Turismo Liguria, www.turismoinliguria.it