Importante crocevia di culture, estremo lembo orientale d’Italia, il Friuli è terra di confine. Monti, colline, pianure e mare, e poi boschi, lagune, borghi e città, compongono il ricco e variegato mosaico di una regione tanto marginale quanto profondamente ricca di contenuti storici. Qui si fondono la cultura germanica, quella slava e quella latina. 

Il Friuli è un mosaico di singolarità, terra che ha della memoria e della celebrazione del suo passato una grande considerazione. Gorizia, Palmanova ed Aquileia sono tre sue mete imperdibili. Luoghi di storia che custodiscono tesori senza tempo, ognuno espressione autentica di quella singolarità che in questa regione si rinnova. La prima è città di confine, bagnata da uno dei fiumi più raccontati e ricordati d’Italia. La seconda è celebre nel mondo per la sua pianta stellare. La terza è una città monumentale dalla storia millenaria.

VENERDI SERA A GORIZIA
E’ una vasta pianura quella che ci accompagna fin sulle rive dell’Isonzo. L’ultimo sole del giorno si appoggia sui monti che incorniciano le terre friulane. Passato il fiume entriamo in città e raggiungiamo il suo cuore storico che si stende all’ombra del castello. 
A una passeggiata nel centro, sulla quale scende la sera, segue la cena in uno dei suoi ristoranti. Per calarsi al meglio nel contesto cittadino non si può che iniziare con un piatto tipico di questa zona, la jota, minestra preparata in città con fagioli, brovada, le rape a colletto viola della zona, farina gialla per polenta, con l’aggiunta di orzo o mais, da accompagnare con un Pinot Bianco del Collio, la vicina zona dei vini. Si può poi proseguire con un assaggio del tipico radicchio locale, la Rosa di Gorizia, servito crudo ed accompagnato da fagioli, patate lessate e uova sode a spicchi.

SABATO A GORIZIA
Mattinata alla scoperta del centro storico della città, contraddistinto da scenografiche piazze ed un reticolo di antiche strade sulle quali si affacciano palazzi storici e chiese. Il percorso nel cuore di Gorizia può partire da piazza Cavour, sulla quale si affacciano la cinquecentesca Casa del Comune, Casa degli Ungrispach, in stile tardo gotico, tra le più antiche dimore della città, e il palazzo degli Stati Provinciali. 

A due passi da piazza Cavour c’è il Duomo. D’impianto quattrocentesco, presenta al suo interno un aspetto seicentesco e custodisce pregevoli altari del Seicento, un pulpito settecentesco decorato a bassorilievi, ricche decorazioni barocche ed un’interessante Cappella Gotica dedicata a Sant’Acazio. Piazza Sant’Antonio merita una visita per il colonnato, un tempo parte del chiostro di un convento, per Palazzo dei Conti di Strassoldo e Palazzo dei Baroni Lantieri.

Imperdibile anche la visita alla caratteristica e pedonale via Rastello, un tempo chiusa da un cancello, il rastello appunto, che separava la città dal contado, e alla scenografica piazza della Vittoria, dominata dal castello e sulla quale si affacciano la cinquecentesca Casa Torriana, anche antica dimora di Giacomo Casanova, e l’imponente chiesa di Sant’Ignazio, eretta tra il 1654 ed il 1767, dalle due alte torri campanarie sovrastate da cupole a cipolla. Al centro della piazza la settecentesca Fontana di Nettuno. Fine della mattinata da dedicare ad un po’ di shopping tra via Carducci, via Garibaldi e il moderno corso Italia.
Pranzo veloce ma sostanzioso con il prosciutto cotto nel pane spolverato con una grattugiata di cren, assolutamente da accompagnare con il Collio Friulano, il vino bianco delicato dai sentori di mandorla.
 
Pomeriggio al castello. E’ via d’Annunzio che dal centro sale al borgo castello, al quale vi si accede attraverso la Porta Leopoldina. Bella la vista panoramica della città. Costruito tra l’XI ed il XII secolo e più volte modificato, fu nella sua storia centro amministrativo, caserma e carcere. Dal Cammino di ronda si ammira la vicina Slovenia. Da vedere all’interno delle mura il Museo del Medioevo Goriziano, interessante raccolta di beni archeologici, storici ed artistici, plastici, armi bianche risalenti al periodo compreso tra il 1271 ed il 1500, riproduzioni filologiche di macchine da guerra e strumenti musicali medioevali.
Cena sostanziosa con stinco di maiale e contorno di patate da accompagnare con un buon vino rosso locale, magari un Cabernet Sauvignon. Finale in meditazione con un assaggio di grappa tipica friulana.
DOMENICA A PALMANOVA E AQUILEIA
Un saluto a Gorizia, alle sue alture ed ai suoi influssi sloveni. Varcato l’Isonzo si prende la strada che porta nel cuore dell’ampia pianura friulana.

Palmanova è uno dei gioielli delle terre di Udine. Città fortezza a pianta stellare a nove punte, ha al centro piazza Grande, esagonale e molto ampia. Sul giro dei bastioni della città si aprono le monumentali porte Cividale, Udine e Aquileia realizzate dallo Scamozzi. Palmanova è da godere a piedi, lasciandosi guidare dalle sue strade e dalla bella piazza sulla quale si affaccia il Duomo, dalla candida facciata in pietra bianca d’Orsera e pietra grigia di Aurisina. Da vedere anche alcuni palazzi tipici veneziani che si aprono sulle larghe vie della città, la Loggia dedicata ai caduti ed il Palazzo dei Provveditori Generali.

Pranzo con salumi e formaggi tipici friulani tra cui il celebre prosciutto di San Daniele, la soppressa ed il salame. Un assaggio di formaggi tra cui il Montasio e la ricotta affumicata.
 
E’ nel profondo sud del Friuli che si chiude il weekend, ad Aquileia. Situata ad una manciata di chilometri dall’Adriatico, fu fondata per volere del Senato di Roma nel 181 a.C. come colonia a difesa del confine orientale. Fu città ricca e fiorente. Ricchezza che si percepisce visitandola. La sua area archeologica è infatti uno dei siti più importanti al mondo ed è Patrimonio dell’Umanità dal 1998.
 
Foro romano, mercati tardoantichi, la necropoli, il porto fluviale ed i resti di domus, con i preziosi pavimenti musivi, rappresentano il ricco patrimonio degli scavi. Imperdibile una visita al Museo Archeologico Nazionale, situato nell’ottocentesca villa Cassis Faraone, che accoglie anche collezioni storiche donate o acquistate dalle più illustri famiglie della città; ceramiche, metalli, vetri, gemme, statue e oggetti di ornamento costituiscono solo una parte di quanto custodito nel complesso museale che ospita anche l’imbarcazione rinvenuta a Monfalcone nell’area Lacus Timavi.
Tra i più straordinari monumenti della cristianità è la Basilica Patriarcale, dalla facciata romanico-gotica e collegata da un portico alla chiesa dei Pagani, risalente al IX secolo. L’interno della basilica è a tre navate e presenta, tra i tanti punti di particolare interesse, un incantevole pavimento a mosaico del IV secolo, un soffitto ligneo del 1526 e affreschi di varie epoche.
 
Aquileia è una città museo che incanta chi vi giunga per la prima volta ma anche coloro che vi tornano per respirarne la storia, la bellezza e la straordinaria offerta culturale.
Cena con un piatto di pasta con sugo di selvaggina per proseguire con la tipica frittata alle erbe. Finale goloso con gli strudel alle mele. Per scaldare la notte friulana non resta che un bicchierino di grappa invecchiata, uno dei tanti tesori di questa emozionante terra di confine.

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Per mangiare nelle stesse località, consultate la nostra selezione di ristoranti e osterie: Gorizia, Palmanova e Aquileia

Tra i tanti indirizzi, consigliamo in particolare:

B&B Lucciole per Lanterne, Goriziawww.luccioleperlanterne.com; a due passi dal centro di Gorizia, ideale per rilassarsi dopo una giornata in città.
- Ristorante Rosenbar, Gorizia, raffinato locale della città dove assaporare i piatti della tradizione e la cucina tipica friulana; ecco la nostra scheda.
- Ristorante Al Convento, Palmanova, ristorante intimo e riservato dove assaporare le specialità tipiche regionali accompagnate dai migliori vini; ecco la nostra scheda.
Ristorante La Colombara, Aquileia, menù di carne e pesce tra le svariate specialità regionali; ecco la nostra scheda, sconto 10 per cento ai soci Tci. 
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