Il Lago d’Orta, in Piemonte, è stato acclamato nelle opere di Balzac, Rodari, Montale e Soldati. Ad accrescerne la fama oggi sono noti chef e avveduti industriali. Ma questo lago, a dispetto del tempo che passa, è soprattutto uno scrigno di natura, arte e fede. Per scoprirne il valore, visitatelo a piedi con un’escursione di una giornata che porta a grandiose balconate sul blu, un borgo risuonante di note e un santuario nascosto tra le montagne.
Omegna - foto Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi

Si parte da Piazza della Chiesa a Cireggio, frazione di Omegna, prendendo verso sinistra via Varallo in leggera discesa (cartelli “Ponte Bria”/“Laghetti di Nonio”) e, in costante pendenza, si arriva a un incrocio. Si prosegue su via Varallo e ci si inoltra in periferia fino a Ponte Bria. Subito dopo il ponte si imbocca a destra via Ponte Bria cominciando a salire gradualmente mentre il tracciato si incunea in una piacevole valletta.

Un cartello bianco/rosso fa deviare quindi verso sinistra lungo una pista sassosa inizialmente parallela alla strada per poi salire in modo più netto, seguite sempre la pista più evidente. Si giunge a raccordare su di un sentiero pianeggiante e si continua a sinistra arrivando ai Laghetti di Nonio.

All’inizio del lago si prende una sorta di selciata a sinistra, nei pressi di un imponente faggio. Il tracciato è molto piacevole, fresco e graduale anche se in alcuni tratti leggermente esposto. Un sentiero a sinistra, in forte salita, porta rapidamente al ponte della centrale elettrica di Brolo; attraversatolo si prosegue a sinistra, inizialmente su selciata e poi su scalinata. La salita si fa più ripida su sentiero a zig-zag e sbuca nei pressi di un laghetto di pesca sportiva.

La salita - foto Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi/Franco Voglino

Si prosegue su asfalto, al bivio si gira a sinistra e con una breve salita si arriva a Quarna Sotto (800 m), la cui piazza è decorata con un curioso strumento musicale, un corno. Tenendo di fronte la facciata della Chiesa di S. Nicolao (XVIII), si sale a sinistra lungo via Filippo Beltrami passando davanti al Museo dello Strumento a Fiato. Quarna Sotto è il paese della musica: nella prima metà del ’800 vi si sviluppò una fiorente produzione artigianale di fiati e, ancor oggi, qui nascono alcuni tra i migliori sassofoni al mondo. Il piccolo museo ne celebra il successo con un’esposizione di oltre 300 pezzi.


Il corno di Quarna Sotto - foto Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi/Franco Voglino
Lungo la strada asfaltata, in continua lieve salita, si arriva a Quarna Sopra (860 m) passando davanti all’Oratorio Madonna del Pero (1598), mentre la Chiesa di S. Stefano (XVI secolo) si trova a sinistra. Dopo il municipio si prosegue a sinistra (cartelli “Belvedere”) per arrivare su via Circonvallazione/via Fontegno che va seguita verso sinistra. All’incrocio seguente, ormai fuori dall’abitato, si prende a destra, in discesa, fino ad arrivare al Belvedere (830 m). Qui un tranquillo prato con tavolini precede lo spettacolare panorama sul lago e le colline tutt’intorno: una sosta imperdibile!

Panorama dal Belvedere sul lago d'Orta - foto Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi/Franco Voglino


Panorama dal Belvedere sul lago d'Orta - foto Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi/Franco Voglino

Dopo il meritato relax, si ritorna al bivio più grande, si prende a destra (cartelli “Santuario Fontegno”) e lungo una bella selciata si arriva al Santuario del Fontegno (XVII-XIX). Dedicato alla Madonna della Neve, si trova quasi nascosto, addossato alla montagna e riparato dagli alberi, e gode di una vista deliziosa (750 m). Si prosegue oltre e si scende in modo molto ripido su tracciato in parte selciato, in parte sentiero per terminare con una scalinata che porta su asfalto. Si continua a sinistra e ci si ritrova al punto di partenza... Un po’ stanchi forse, ma con gli occhi pieni di meraviglia! 

INFORMAZIONI

- L'escursione descritta è proposta da Distretto Turistico dei Laghi Scrl (www.distrettolaghi.it) ed è stata sperimentata da Franco Voglino, Annalisa Porporato e dalla piccola Nora Voglino. 
- Dati tecnici: lunghezza: 10 km; dislivello: 500 m; durata: da 3 a 6 ore.