Bolsena, nella Tuscia laziale, a circa 30 km da Viterbo, è un borgo sorprendente, ideale da esplorare in un weekend o da prendere come base per una vacanza alla scoperta della zona. La cittadina sull'omonimo lago è stata certificata con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per le sue qualità turistiche e ambientali. Ecco che cosa non perdere a Bolsena. 

Bolsena e il suo territorio hanno conosciuto la presenza dell’uomo fin dalla preistoria: le particolari caratteristiche del territorio ricco di rocce e tufi che per secoli hanno fornito materiale da costruzione, la sua fertilità dovuta all’origine vulcanica nonché la grande disponibilità di acqua hanno favorito fin dal Paleolitico insediamenti umani dapprima lungo le rive del lago, come l’abitato villanoviano del “Grancaro”, poi sui ricchi e verdeggianti pendii e colline. La città etrusca di Velzna, identificabile con l'attuale Orvieto, venne distrutta dai Romani nel 264 a.C. e rifondata presso le sponde nord-orientali del vicino lago, dove si sviluppò il centro romano di Volsinii, antenato dell'odierna Bolsena. La città, che conobbe un particolare sviluppo nel II secolo d.c. con la costruzione della via Traiana Nova che collegava Bolsena direttamente con Chiusi, venne abbandonata nel corso del V sec. d.C. a causa delle devastazioni gotiche e i superstiti si trasferirono sulla vicina rupe su cui sorge l'odierno quartiere del Castello, primo nucleo urbanistico di Bolsena.


Bolsena - Area archeologica di Poggio Moscini 


Bolsena - Resti delle antiche mura di Volsinii 

Nel quartiere medievale del Castello domina la Rocca Monaldeschi della Cervara che venne costruita nel XII a scopo difensivo da papa Adriano IV proprio attorno al piccolo Burgus esistente. Tra il XIV e il XV secolo venne completata con altre tre torri e le alte mura dai signori Monaldeschi della Cervara dai quali prese poi il nome. La Rocca ospita oggi al suo interno il Museo territoriale del lago di Bolsena che attraverso plastici, reperti archeologici e pannelli didattici offre informazioni riguardanti la formazione del bacino vulcanico del lago, la preistoria, la protostoria e la fase etrusca fino alla conquista romana. Dagli spalti della Rocca si può godere un magnifico panorama che spazia sull'intero lago e sugli scavi della città etrusco - romana di Volsinii che si trova a brevissima distanza.  

L’acquario di acqua dolce, unico nel suo genere nell’Italia centrale, attraverso 20 vasche espositive per 20.000 litri d'acqua propone un giro sotto la superficie dell'acqua, dall'ambiente fluviale a quello del lago, un vero e proprio viaggio immaginario nell'acqua dolce dove i protagonisti sono naturalmente i pesci come le carpe, i lucci, le trote, le anguille.


Bolsena - Rocca Monaldeschi della Cervara


Bolsena - Il quartiere medievale del Castello - foto AdobeStock

Scendendo dal quartiere medievale del Castello attraverso la caratteristica via delle Piagge si arriva al Borgo e alla piazza di S. Rocco con la caratteristica fontana cinquecentesca costruita per volontà dell’allora governatore perpetuo Giovanni De’ Medici, poi papa Leone X. 

La Basilica di S. Cristina è un complesso monumentale che trae le sue origini dal periodo di massima diffusione del cristianesimo. La basilica vera e propria si presenta come una costruzione romanica del sec. XI con facciata rinascimentale (1494) e campanile a bifore trecentesco. Nell'interno a tre navate vi sono affreschi dei sec. XIV – XVI e dietro all'altare maggiore si trova un polittico di Sano di Pietro ben restaurato. Dalla navata sinistra si accede alla Cappella del Miracolo (Sec. XVII) il cui altare custodisce le pietre macchiate di sangue, reliquie del Miracolo Eucaristico (1263) da cui ha avuto origine la festa del Corpus Domini. Attigua alla Cappella del Miracolo è la Grotta di Santa Cristina, facente parte delle catacombe cristiane. Nella grotta una grande icona di terracotta e la statua di S. Cristina, opere entrambe di Benedetto Buglioni. Il culto rivolto alla martire bolsenese è tra i più diffusi nel mondo cattolico.


Bolsena - Basilica di Santa Cristina
 

Negli anni ‘70 dell’800, per volontà dell’allora gonfaloniere Nicola Colesanti vennero piantate centinaia di piccole piante di platani lungo il viale principale, che poi prese il suo nome, e che dal centro del paese conduce al lago. A distanza di quasi 150 anni queste piccole piante, oramai secolari, caratterizzano tutto il viale che per la sua bellezza è stato riconosciuto dalla Regione Lazio come Complesso Monumentale diventato un vanto per la città e che oggi costituisce un importante polo di attrazione per i numerosi visitatori che giungono a Bolsena.

Per via del suo terreno vulcanico ricco di minerali e dell'abbondanza di acqua, a Bolsena cresce con facilità l'ortensia che dalle prime piantumazioni avvenute ai primi del ‘900 ha poi trovato qui il suo habitat naturale. Oggi ci sono chilometri di giardini caratterizzati da 120 varietà di ortensie tanto che Bolsena viene chiamata “Città delle Ortensie”. Un vero giardino pubblico che viene visitato da migliaia di appassionati soprattutto nel periodo di massima fioritura (giugno-luglio) in corrispondenza della oramai famosissima a livello nazionale “Festa delle Ortensie”.

A 5 Km dalla cittadina di Bolsena in direzione sud all’altezza del km 108.200 si trova il Parco Archeologico Naturalistico di Turona. Il parco rappresenta il tipico aspetto collinare che ricopre i monti Vulsini nell’alto Lazio nei cui boschi è possibile incontrare diffusamente le specie arboree ed arbustive tipiche della zona. Inoltre lungo le pendici di un colle minore, detto della Capriola, è stata rinvenuta un'area sepolcrale da cui sono stati portati alla luce numerosi reperti relativi agli arredi funerali oggi esposte presso il Museo Territoriale del Lago di Bolsena. Tra storia e cultura, lungo il percorso segnato dal Fosso di Arlena, si rinvengono numerosi mulini di valenza archeologica risalenti al XIV Sec. che servivano gli abitanti del circondario, comprese più distanti comunità di Marta e Capodimonte. 

Bolsena non offre soltanto una varietà di paesaggi, ma anche molte feste popolari e tradizionali come l'Infiorata del Corpus Domini - tappeti e quadri floreali realizzati con un'intera giornata di lavoro sia nelle piazze principali che nei vicoli del quartiere medievale - e i Misteri di Santa Cristina: una Sacra Rappresentazione Antichissima dei martiri a cui fu sottoposta la Santa che coinvolge più di cento figuranti su palchi preparati nelle cinque piazze principali. La prima settimana di Agosto, Bolsena si cala per alcuni giorni in una atmosfera medievale attraverso la rievocazione storica dell’assedio di Bolsena tentato la Ludovico il Bavaro nel 1328. 


Bolsena - Misteri di Santa Cristina

Tra i prodotti tipici e la gastronomia spiccano il pomodoro scatolone che si distingue per le sue dimensioni e per la tua polpa consistente e un’innumerevole serie di piatti prelibati a base di pesce di lago e per citarne alcuni: la sbroscia, la frittura di lattarini, l’anguilla arrosto o in umido, il coregone o la minestra in brodo di tinca, i filetti di persico reale. 

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