Bastano solo due giorni e un camper per comprendere un paesaggio tipicamente italiano. La Valmarecchia, San Leo e  Santarcangelo di Romagna (dove viene inaugurata una nuova area di sosta, vedi dopo) punteggiano un itinerario tra natura e cultura che valica i confini regionali e rimette al centro i colori di un’unica comunità.
 
I PAESAGGI DELLA VAL MARECCHIA
Iniziamo il nostro percorso dalle viste dei due speroni calcarei che si stagliano sul paesaggio ondulato della valle del Marecchia e del Montefeltro. Qui si tramanda che un eremita (Simone) sia arrivato da Oriente per cercare rifugio sulle alture delle due “penne”. E a dire il vero l’eremita aveva buon gusto... Guglie e foreste, spazi angusti e improvvise aperture di campo sono i contrasti che rendono così attraente quello che oggi è un parco naturale tutelato, che segna i confini di Emilia Romagna, Marche e Toscana.
Mentre si ammirano i panorami sul monte Carpegna (m. 1415) ecco quel che resta delle antiche fortificazioni del castello di Pietrarùbbia. Il lungo poggio sul quale si estendeva il complesso fortilizio si sviluppa in lunghezza per oltre 200 metri a partire dal nucleo più antico del borgo, oggi in gran parte ristrutturato (a 700 metri di fino ai 764 metri, punto più alto sul quale era presente la rocca). A Pietrarubbia vale la pena visitare un ricco orto botanico, prologo a una escursione nel parco che ha il suo centro visite proprio di fronte all’orto. I più ambiziosi possono anche programmare una salita fino alle vette dei Sassi, al confine tra Marche e Toscana.
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PENNABILLI E I LUOGHI POETICI DI TONINO GUERRA
Scendendo dalla montagna, puntiamo verso Pennabilli (“penna” è un rimando esplicito ai colossi di roccia), un borgo suggestivo e ancorato al suo passato. Qui si inizia a seguire la traccia poetica del compianto  Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore amato da Antonioni, De Sica,Petri, Rosi e Fellini, con cui scrisse Amarcord. Il poeta romagnolo, originario di Sant’Arcangelo di Romagna scelse Pennabilli per il suo “ritorno a casa”, nel 1989.
A Pennabilli si appassionò alla creazione dei “musei minimi”, distribuiti tra il borgo e il circondario di Pennabilli. Nel centro storico si trova l’Orto dei frutti dimenticati che il maestro spiegava essere “un museo dei sapori utile a farci toccare il passato”: una sorta di “ospizio” botanico per alberi da frutto che un tempo crescevano spontanei negli orti del Montefeltro. La “Strada delle Meridiane” corrisponde invece alla via principale di Pennabilli, dove si trovano anche “l’Angelo coi baffi”, il “Santuario dei pensieri”, il “Rifugio delle Madonne abbandonate”. Sul filo della immaginazione poetica nel borgo di Petrella Guidi si trova “Il Campo dei Nomi” a ricordo di Federico Fellini e Giulietta Masina, e nella frazione di Bascio ecco il “Giardino pietrificato”, sette “tappeti” di ceramica artistica ispirati ai protagonisti della storia che transitarono da queste parti.
Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore romagnolo
DA SANT’AGATA FELTRIA A SAN LEO
A pochi chilometri si cambia scenario. Sant’Agata Feltria è infatti la capitale feretrana del tartufo bianco, che tra ottobre e novembre è celebrato nella Mostra nazionale. Prima di cercare una tavola per degustarlo si può passeggiare fino alla rocca Fregosa, aggrappata in alto sulla rupe del Sasso del Lupo. La rocca accoglie un divertente Museo delle Fiabe.
Da Sant’Agata Feltria si può andare verso il centro più importante del Montefeltro insieme a San Leo e Pennabilli. Non è un caso che Novafeltria era chiamato fino al 1941 “Mercatino Marecchia”. Per aggiungere un altro colore alla gastronomia locale si devia per due chilometri, fino al paese di Talamello. Nell’ex roccaforte malatestiana nel quattrocento, si può infatti trovare un eccezionale formaggio di fossa.
Curva dopo curva ci si avvicina “al più bello e il più grande arnese da guerra della regione”. Eccoci finalmente a San Leo, cittadella fortificata su un enorme masso calcareo che conserva il carattere di luogo inaccessibile. San Leo è diventata una rinomata meta turistica, premiata con la Bandiera arancione del Touring Club Italiano. La vista è eccezionale sulle terre per cui si combatterono a lungo longobardi e bizantini, poi guelfi e ghibellini, i Malatesta e i Montefeltro. La Chiesa lo trasformò in prigione ( venne rinchiuso qui anche il Conte di Cagliostro) che venne chiusa nei primi anni del ‘900.
La vista dalla rocca di San Leo / foto Wikipedia
SANTARCANGELO DI ROMAGNA
Si scende ora verso la via Emilia e la piana dell’Urso, entrambe dominate da Santarcangelo di Romagna, ultima tappa del nostro itinerario. Il borgo alle architetture medievali aggiunge i colori più forti della cultura romagnola. Si può averne una sintesi storica nel Met, il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, che conserva una ricca documentazione su storia, economia, lingua e tradizioni artigiane e contadine. È piacevole passeggiare nel centro storico, tra botteghe vecchie e nuove, tra le antiche strutture commerciali delle Beccherie (1842) e della Pescheria (1829), per raggiungere nei pressi delle mura lo Sferisterio malatestiano, dove si giocava al baseball dei nostri avi: “Il gioco del bracciale”.
L’itinerario ritorna poetico nel suo epilogo. In una palazzina storica, al 15 di via della Costa, si ritrova il Mondo poetico di Tonino Guerra, nato proprio a Sant’Arcangelo e qui raccontato con i suoi libri, quadri, sculture, arazzi, ceramiche e tele stampate, in un allestimento multimediale e coinvolgente. Da quasi mezzo secolo Sant’Arcangelo ospita il Festival Internazionale del Teatro in Piazza, ritrovo  delle più note compagnie d’avanguardia della scena mondiale.
Santarcangelo di Romagna / foto Thinkstock
UNA NUOVA AREA PER I CAMPERISTI
Un campo base nuovo di zecca per percorrere il nostro itinerario è l'area camper di via della Resistenza, che verrà inaugurata giovedì 8 novembre 2018. Lo spazio ospita 15 piazzole di 40 metri quadrati ciascuna con tre pozzetti per il carico e scarico delle acque, nove colonnine per il rifornimento elettrico e tre servizi igienici dotati di docce in un’area complessiva di circa 1.800 metri quadrati. L’area è realizzata anche grazie al contributo di 20.000 euro che il Comune di Santarcangelo si è aggiudicato tramite la vittoria del Bando dell’Associazione Produttori Camper: “I Comuni del Turismo in Libertà” 2016, categoria “Nord Italia”.
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