Da diversi anni, Touring Club Italiano mette a disposizione delle aziende la propria esperienza per concretizzare partnership efficaci che abbiano impatti positivi sui territori e le comunità, anche grazie a iniziative di volontariato di impresa. Negli anni scorsi i dipendenti di diverse aziende, affiancati dai soci volontari del Touring Club Italiano, hanno accolto cittadini e turisti nei luoghi Aperti per Voi; negli ultimi mesi, invece, per far fronte alla pandemia, è stato ideato un volontariato di impresa “social". 
 
A partecipare a quest'ultima formula, nel mese di dicembre 2020, alcuni dipendenti del Gruppo Credem: dopo un percorso formativo sul tema del viaggio e del racconto di viaggio, a loro è stato chiesto di realizzare un elaborato sul tema "Passione Italia". Come molti ricorderanno, "Passione Italia" è la campagna lanciata a marzo 2020 con la quale il Touring ha voluto contrapporre alla mappa del contagio la mappa della bellezza italiana; un invito per tutti a “viaggiare da casa”, per scoprire e riscoprire ciò che il Paese ha da offrire. In questo contesto abbiamo chiesto anche ai dipendenti di Credem di raccontarci la loro personale "Passione Italia": un luogo, un'esperienza, un momento da ricordare e da suggerire anche ai lettori. 

Ecco il contributo di Pietro Antonio Veneziani; tutti gli altri li potete trovare a questo link.

LE LITORANEE DI BARLETTA
di Pietro Antonio Veneziani

Nel raccontare le bellezze della mia città, Barletta, non posso fare a meno di soffermarmi su ciò che caratterizza principalmente da un punto di vista paesaggistico il mio Comune: la litoranea o meglio le litoranee, che sono intervallate dalla presenza del porto merceologico.
 

LA LITORANEA DI LEVANTE

Alla litoranea di Levante, la più piccola, ma la più ricca di storia, sono legati i ricordi della mia infanzia: i Bagni Teti, innanzitutto, dove ho trascorso le mie estati dai 0 ai 14 anni - stesso stabilimento stesso ombrellone stesse persone, con la staccionata che divideva lo stabilimento dalla spiaggia libera a fare da porta per immaginarie partite dei Mondiali messicani del 1986... i Super Tele e i Super Santos, il chiosco dei gelati e lo chalet della pizza... E poi altri stabilimenti storici come Helios e Brigantino, a lungo primo ristorante di pesce della città. 

Spostandoci più in là, risalendo verso la città, superati i tre chioschi bar, ci si dirige verso quello che è il mio primo ricordo: dove oggi sorge la Lega Navale si trovava la stazione Marittima di Barletta, della quale ultimo capostazione è stato mio nonno. Vi si accede da un accesso che sino agli albori degli anni Novanta era segnato da rotaie ben visibili che ricordo come in un sogno. La linea ferroviaria partiva dalla stazione centrale di Barletta per dirigersi sterzando a sinistra verso la zona del porto mercantile. Nei miei ricordi d infanzia rivedo binari pieni di sterpaglia, un piano caricatore con ancora ben visibile il serbatorio dell acqua e un vecchio cane lupo, oramai cieco, che però mi riconosceva e mi accoglieva festante.
 

LA LITORANEA DI PONENTE
Superata la zona della vecchia stazione di Barletta Marittima ci tuffiamo sulla Litoranea di Ponente, lunghissima e già carica di storia in quanto intitolata al grande Pietro Mennea. In alcune sere d'estate sembra di essere proiettati in un luogo metafisico, fuori dal tempo. I tramonti rosso accesi, la distesa di palme, i chilometri di spiaggia... 

Alla litoranea Mennea, meta del corridore abituale, mi legano ricordi relativi ai più profondi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, dal proliferare degli stabilimenti balneari (ormai se ne contano più di dieci dopo che per anni e anni ce ne erano solamente tre) alla chiusura al traffico della terza corsia stradale fino alla creazione del polo del divertimento aperto 24 ore su 24 che fa delle estati barlettane polo di aggregazione anche per i comuni limitrofi.

I 13 chilometri di costa erano caratterizzati sino alla fine degli anni Settanta dalla presenza della teleferica, della quale oramai sopravvivono solamente alcuni ruderi sulla terra ferma. Unica nel panorama dell Italia meridionale, collegava la vicina Margherita di Savoia ed era adibita al trasporto del sale. Malgrado l'unicità dell infrastruttura l'esplosione del trasporto su gomma ha portato a un progressivo abbandono sino alla soppressione avvenuta agli inizi degli anni Ottanta.