“Forse è meglio non andarci, ora”. L’alluvione, il fango e le macchine trascinate via, quei video e quelle immagini riprese con il telefonino che rimbalzano sul web e sulle pagine dei giornali. Basta un attimo, come sempre, e tutta una città - anzi, una regione - diventa sinonimo di devastazione, di pericolo, di paura. I media, bisogna dirlo, spesso non aiutano a contestualizzare. Perché se è vero che Genova ha visto giorni migliori, è vero anche e soprattutto che la situazione drammatica si è verificata in quartieri periferici, che il centro storico è rimasto sempre perfettamente agibile, che l’area del Porto Antico oggi splende sotto il sole. Insomma, Genova non merita, proprio adesso, di essere dimenticata: anzi, è questo il momento per dare un segnale e tornare a visitarla. Anche perché i motivi certo non mancano.

Giorno 1.

Motivi, dicevamo. A quando risale la vostra ultima visita al Porto Antico? Perché siamo sicuri che qualcosa è cambiato, dall’ultima volta che ci avete messo piede. AcquarioVillage – com’è chiamato tutto il complesso di strutture che si affaccia sul mare – è sempre in movimento.

Per esempio, al Galata - Museo del mare hanno appena inaugurato una nuova sezione dedicata alle migrazioni: quelle che dall’Italia, in cent’anni, hanno portato 29 milioni di persone in altri Paesi e quelle che almeno da quarant’anni vedono il nostro, di Paese, meta e sogno per altri milioni di persone. Allestimenti interattivi e sorprendenti conducono nella Genova da cui salpavano le navi, sulle navi stesse, tra le baracche brasiliane o al posto di confine di Ellis Island: un viaggio in cui ognuno di noi – passaporto in mano - finisce per sentirsi emigrante ed emigrato, immigrante e immigrato. Educativo e coinvolgente.

Poi. Davanti al Galata c’è il Nazario Sauro: se non siete mai saliti su un sommergibile, è questo il momento per farlo (e la visita con le audio guide è quanto mai interessante). Poco lontano, l’Acquario, che è sempre bello e vario (a noi piacciono soprattutto i lamantini: non sapete che cosa siano? Qualche idea se vi diciamo che ispirarono il mito delle sirene? Comunque è il caso che andiate a vederli, capita poche volte, in Europa). E di fronte, ecco la Città dei bambini e dei ragazzi, perfetta se tenete famiglia.

Mezza giornata al Galata, mezza nelle altre strutture vicine: la prima giornata a Genova già vi avrà lasciato di stucco. E se non aveste fatto in tempo a vedere tutto, nessun problema: ricordatevi che, intelligentemente, i biglietti cumulativi valgono per un anno.

Giorno 2.

Per il secondo giorno, il consiglio è quello di abbandonare il mare e di addentrarvi tra carrugi e vicoli, soprattutto se non siete mai stati a Genova. Quello che un tempo era un quartiere malfamato e un po’ buio oggi riluce di vetrine, di palazzi illuminati, di slarghi improvvisi. Soprattutto quando viene buio, l’atmosfera è innegabile: tappe obbligate, la cattedrale di San Lorenzo, S. Matteo con le case dei Doria e poi via Garibaldi con i suoi palazzi, palazzo Bianco, Rosso, Doria Tursi. Se avete tempo, spingetevi anche verso S. Donato, con la splendida torre, e S. Maria di Castello, adibita a museo.

E poi c’è palazzo Ducale, con le sue grandi mostre. Attualmente in corso ce ne sono due particolarmente importanti. Van Gogh e il viaggio di Gauguin offre capolavori dei due maestri e di tanti artisti “viaggiatori” dell’epoca - anche se a nostro modesto parere il filo conduttore è un po’ troppo vago e pretestuoso: di Gauguin, per esempio, si ammira solo un quadro. Importante, ma è sempre uno solo.

La seconda mostra ci è piaciuta molto di più. E’ l’unica tappa italiana di un’esposizione organizzata dall'American Museum of Natural History e che sta facendo il giro del mondo: racconta la storia dell’esplorazione antartica e soprattutto la gara (si intitola proprio Race-Alla conquista del Polo Sud) che cent’anni fa vide protagonisti Amundsen e Scott. Diorami, ricostruzioni, aneddoti, lettere, fotografie: c’è tutto per capire e sviscerare una delle pagine più importanti dell’esplorazione del nostro Pianeta. E informarsi sul Polo Sud, grande continente ancora misterioso.

Pesci e vicoli, migrazioni e esplorazioni: vale davvero la pena, di tornare a Genova.

Informazioni pratiche.

L’auto a Genova è meglio dimenticarla; se potete, lasciatela proprio a casa e arrivateci in treno. La stazione di Principe è comoda, attaccata al Porto antico e vicinissima al centro.

Per dormire, non mancano le sistemazioni. Se privilegiate un quattro stelle moderno e accogliente (con tanto di parcheggio), c’è l’Holiday Inn, a un quarto d’ora di passeggiata dal Galata (tel. 010.2534060; www.higenova.it). Se invece preferite l’atmosfera raccolta di un b&b, consigliamo I tetti di Genova (tel. 348.8223588; www.tettidigenova.com) e Casa dei Camilla (tel. 349.6175724; www.casadeicamilla.com), entrambi in posizione privilegiata.

Per mangiare, qualche indirizzo dove gustare le specialità locali: Ombre Rosse (vico Indoratori; tel. 010.2757608); trattoria Rosmarino (salita del Fondaco 30; tel. 010.2510475; www.trattoriarosmarino.it); osteria Sa Pesta (via dei Giustiniani 16 R, tel. 010.2468336; www.sapesta.it).

Per saperne di più, fondamentale il sito dell’AcquarioVillage (www.acquariovillage.it), da cui si accede ai siti di tutte le strutture del Porto Antico. In particolare, per il Galata www.galatamuseodelmare.it. Il centralino risponde al numero tel. 010.23451. Per Race – alla conquista del Polo Sud - www.racepolosud.it. Per Palazzo Ducale, www.palazzoducale.genova.it. Portale di Genova turismo: www.genova-turismo.it. Turismo in Liguria: www.turismoinliguria.it.