Da fine settembre fino ai primi giorni di novembre, i boschi degli Appennini si ammantano di colori caldi, gialli che virano all'arancione, rossi cupi e tutte le tonalità del marrone. Faggete a perdifiato, alberi che risalgono persino al Rinascimento, boschi di castagni ed esperienze per tutta la famiglia, di giorno come di notte.
Non dimentichiamoci che per molti animali è il tempo degli amori, per altri il momento frenetico prima del riposo invernale. Per vivere le atmosfere incantate dell’autunno vi regaliamo suggestioni e consigli di itinerari che si addentrano nei parchi nazionali e nelle riserve naturali talvolta tutelati anche dall'Unesco. Un tesoro da scoprire passo dopo passo.
L'autunno nel Parco delle Foreste Casentinesi / Getty Images
1. FOGLIAGE ED ESPERIENZE D'AUTUNNO NEL PARCO DEL BEIGUA
Il parco del Beigua è la più vasta area naturale protetta della Liguria, classificato dall’Unesco come UNESCO Global Geopark per il suo patrimonio di testimonianze storico-culturali, presenti sul territorio o conservate nei musei. Addentrarsi nella Foresta della Deiva a Sassello o percorrere la strada megalitica che parte da Alpicella (Varazze) attraversando una meravigliosa faggeta, salire verso Forte Geremia da Masone o al Bric del Dente da Campo Ligure: questi sono solo alcuni dei percorsi che l’ente parco consiglia per ammirare i contrasti di colore autunnali, le macchie di colore che si stagliano contro il blu del cielo o i profili delle montagne.
Per vivere un’esperienza coinvolgente e, perché no, anche formativa, l’Ente Parco è generosissimo di proposte stagionali, visite a tema per bambini, passeggiate con il cane, orienteering, trekking scoprire la fauna notturna. Le escursioni partono dalle principali località che riferiscono al parco: dalla Casa del Parco di Sassello, Tiglieto, e Varazze (in provincia di Savona), a Masone in provincia di Genova.
Per saperne di più
- Scopri la sezione dedicata all’autunno del sito del Parco del Beigua 
- Per tutte le info e i contatti sugli eventi nel parco vai alla pagina dedicata del sito del Parco del Beigua 
 
Autunno nel Parco del Beigua / foto parcobeigua.it  
 
2. IL SENTIERO DI BADIA PRATAGLIA, NEL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI
Foreste fitte, valli impervie, natura primordiale, faggete e abetaie, cervi e lupi. Terra di eremi e pievi, di eremiti e profeti, di torri e castelli. Disteso tra Romagna e Toscana, il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna è un ambiente straordinario di montagne e boschi da cui lasciarsi conquistare. Anche in autunno.
Tra la fine di ottobre e i primi di novembre faggete sterminate si accendono in un esaltante foliage multicolore, con tutte le sfumature del giallo, del rosso, del verde, dell'arancione. La tavolozza è ricchissima di colori. In questo territorio si contano quaranta specie di alberi differenti, assai più che in qualsiasi altra foresta della penisola. Le dorature dei faggi si accostano agli abeti bianchi, e poi aceriolmitigli frassini in un tappeto giallo e aranci.
Un'escursione adatta a tutti è il Sentiero Natura di Badia Prataglia, piccola località presso Poppi (Ar). Il sentiero risale la piccola valle del torrente Archiano d’isola, rivestita da uno spettacolare bosco di faggio. Si tratta de “l’Archian rubesto”, citato da Dante nel V canto del Purgatorio, a proposito dell’episodio di Bonconte da Montefeltro che, ferito nella battaglia di Campaldino (nei pressi di Poppi) del 1289 tra guelfi e ghibellini, vide sospinto e disperso il suo corpo proprio nelle acque dell’Archiano in piena.
Per saperne di più: 
- Vai alla scheda dedicata al sentiero di Badia Prataglia sul sito del Parco nazionale
 
I colori d'autunno nel Parco delle Foreste Casentinesi / Getty Images
3. I CASTAGNETI DI SARNANO (MC), NEL PARCO DEI MONTI SIBILLINI
Dalla strada che da Norcia si inerpica fino alla forca della Civita si distacca il suggestivo tracciato che penetra nel Parco nazionale, dove ancora riecheggiano i miti della Sibilla appenninica e le leggende popolari del Guerin Meschino, Il Parco è stato istituito nel 1993 e si estende per quasi 70 mila ettari in territorio marchigiano e umbro. L’autunno nemmeno a dirlo è un’esplosione di colori che si riversano dai lecci, dalle roverellecarpino nero, dai cerri e dai faggi che svettano alle quote più elevate.
 
Per godersi le atmosfere di stagione un punto di partenza ideale per un trekking è Sarnano, borgo medievaleBandiera arancione Tci, impreziosito da un incantevole centro storico. Si cammina tra case e chiese di mattoni rossi, fino alla piazza più alta, da cui si ha una bellissima vista sulla campagna circostante. Sarnano si trova ai piedi dei Monti Sibillini e all’interno del territorio comunale ricade, per esempio, l’eremo di Soffiano, raggiungibile con una breve escursione adatta anche ai bambini. 
 
Intorno a Sarnano si estendono diversi boschi di castagni che in autunno si colorano di sfumature spettacolari. Uno dei più facili da raggiungere è quello di Valcajano a pochi chilometri dal centro abitato. Il percorso è agevole, basta uscire da Sarnano in direzione Macerata e in località Callarella (all’altezza di una rivendita di materiali edili) svoltate a destra verso località Borghetti. Li si imbocca una strada che conduce nei pressi dello bosco. Da una radura partono i sentieri che si addentrano nella vegetazione.

Per saperne di più: 
- Vai alla scheda di Sarnano sul sito Bandiere arancioni. 
- Vai al sito del Parco nazionale dei Monti Sibillini 

Sarnano, Bandiera arancione Tci / foto Comune di Sarnano
4. DA OPI ALLA VAL FONDILLO, NEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO
Le faggete vetuste del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise celebrate dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Spettacolari e immense sono quelle di Val Cervara a Villavallelonga, Moricento a Lecce nei Marsi, Coppo del Morto e Coppo del Principe a Pescasseroli e Cacciagrande a OpiMille ettari che ospitano foreste vetuste tra le più importanti d’Europa.
 
Un borgo da cui partire per programmare una avventura in questo mondo incantato è Opi (Aq), borgo medievale e Bandiera arancione Tci. Opi si eleva sopra un costone di roccia con vista sul monte Marsicano e la val Fondillo.
 
Dal Centro Foresta della val Fondillo si dipartono numerosi sentieri, ideali per una escursione autunnale: per esempio l'F2, che in tre ore arriva alla grotta delle Fate. Allo spettacolo della flora si aggiunge il fermento di una fauna che in autunno vive la stagione dell’accoppiamento e la frenesia di procacciarsi le provviste prima del meritato letargo.
  
Per saperne di più: 
- Vai alla scheda di Opi sul sito Bandiere arancioni.
- Vai al nostro approfondimento sulla Val Fondillo sul sito Bandiere arancioni
- Vai sul sito del parco
La val Fondillo, tesoro di Opi
5. IN BASILICATA, L'AUTUNNO SUL MONTE VULTURE
68.000 ettari, il “parco più giovane d’Italia” è un’area protetta interamente visitabile. Un trekking facile nel parco dell’Appenino lucano offre molte occasioni per una immersione nella natura. Si possono attraversare borghi tradizionali come Spinoso e Calvello, ai boschi come la Faggeta di Moliterno con le sue rare orchidee e l’Abetina di Laurenzana, fino a giungere sulle vette delle montagne che lo dominano incontrastate.
Per ammirare l’autunno nei sui colori pastello e nelle atmosfere ovattate dai tappetoni di foglie si può approfittare di una passeggiata facile che conduce nell’area a nord della Basilicata, nella zona del monte Vulture, dove crescono le uve da cui si ricava il celebre Aglianico del Vulture.
 
È un percorso semplice di dieci chilometri che si percorrono in cinque ore circa che ha inizio dalla splendida Abbazia di San Michele Arcangelo che si specchia sui laghi di Monticchio e che oggi è sede del Museo di storia naturale del Vulture. L’Abbazia è posta a circa 730 metri e da lì è possibile accedere a un sentiero attraverso boschi di faggi e castagni che conduce ad un rifugio gestito dal CAI di Melfi, posto in prossimità della cima del monte Vulture, alto 1.326 metri.
 
Per saperne di più
- Vai al sito del Parco del Vulture
- Leggi la nostra news dedicata agli itinerari a piedi in Basilicata
 
Il monte Vulture e il lago di Montecchio
6. I FAGGI DEL RINASCIMENTO NEL PARCO DEL POLLINO
Veri e propri patriarchi verdiNati ai tempi del Rinascimento. Sono alcuni vecchissimi faggi “scoperti" sui monti del Pollino, a cavallo tra Basilicata e Calabria, in una faggeta vetusta in località Pollinello, all’interno del parco nazionale. Alberi che sono senz’altro i faggi più antichi d’Europa, ma probabilmente anche le latifoglie decidue (ovvero gli alberi che perdono le foglie) di clima temperato più antiche del mondo.
Vale davvero la pena andarle ad "annusarli", questi vecchissimi antenati che ci fanno viaggiare nella storia e nel tempo: se non loro, le cui localizzazioni non sono note per motivi di conservazione, molti dei loro simili. Un ottimo punto di riferimento per approcciare il bosco è il rifugio Alcide De Gasperi, al centro del panoramico Piano Ruggio. Il trekking però non è per tutti, si consiglia una attrezzatura la media montagna e di dotarsi di bussola e carte dei sentieri.
 
Per saperne di più:
- Vai al sito del Parco Nazionale del Pollino
- Leggi la nostra news sui faggi rinascimentali
 
L'autunno nel parco del Pollino / Getty Images