Sono bastate un paio di sequenze al telegiornale, in prima serata, con le case e i magazzini di Orvieto Scalo inondati dalle acque dell'ingombrante vicino, il fiume Paglia. E in un batter d'occhio una tra le mete turistiche più amate (e frequentate) dell'Umbria si è trasformata in una destinazione off limits nell'immaginario dei viaggiatori.

Niente di più sbagliato. Orvieto è tutta aperta e funzionante e il periodo – il meteo prevede temperatura mite e solo qualche scroscio di pioggia – è quello ideale per farne la meta di un finesettimana. Anche perché la città ribolle di iniziative e attività in vista del prossimo 13 gennaio, quando l'apertura delle Porte sante del Duomo segnerà l'avvio delle celebrazioni del Giubileo straordinario indetto dal Papa in occasione del 750° anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena (1263) e della bolla Transiturus di papa Urbano IV (1264).

Per chi arriva in treno, piuttosto che per i turisti motorizzati, la porta d'accesso al centro storico di Orvieto è e resta la funicolare a Orvieto Scalo; è giusto sottolineare che il Parcheggio della funicolare, a pochi passi dalla stazione a valle dell'impianto, vende la Carta Orvieto Unica che con 12,50 euro consente sia di utilizzare i mezzi pubblici (funicolare in primis) sia di accedere liberamente a tutti i musei e monumenti (info: www.orvietoonline.it/carta_orvieto_unica.html); inoltre lo stesso parcheggio dispone di un'ampia area attrezzata per camper (info e prenotazioni: tel. 338.6843153).

Il Duomo di Orvieto è e resta una pietra miliare della cultura italiana e da solo vale il viaggio; chi ne ha la possibilità non si perda perciò la spettacolare prospettiva sulla città e sul suo rapporto con la cattedrale offerta dall'arrivo da sudovest attraverso la statale 71 Umbro-Casentinese. Gli stranieri più superficiali impazziscono per i luccicanti mosaici della facciata, in realtà frutto di vari rifacimenti. Meritano invece molta più attenzione sia gli straordinari bassorilievi trecenteschi che ornano i quattro pilastri tra le porte e, all'interno, l'eccezionale narrazione per immagini offerta dal complesso di affreschi di Luca Signorelli nella cappella di S. Brizio. Uno spazio da “tuffo al cuore” che la calma e il silenzio di questo periodo permettono di apprezzare fino in fondo. Da non trascurare, poi, il complesso del Modo - Museo dell'Opera del Duomo, a fianco della cattedrale (http://www.museomodo.it/). La visita delle sue diverse sedi costituisce il filo conduttore ideale per ripercorrere la storia della città e del suo Duomo attraverso le collezioni artistiche che la fabbriceria conserva da più di otto secoli: il percorso parte da piazza del Duomo per raggiungere il millenario quartiere di San Giovenale e la storica chiesa di Sant'Agostino.

Altre esigenze? Dimenticata a casa la guida Touring? Proprio di fronte al Duomo il personale dell'Apt è a disposizione dei visitatori. Ed è gente in gamba. Due, invece, i suggerimenti della redazione. Prima di tutto il mercatino dell'artigianato di via della Costituente, previsto sia sabato pomeriggio sia domenica, in edizione straordinaria anticipata per vie delle festività natalizie. E poi, specie per le famiglie con bambini, il Museo delle maioliche medievali e rinascimentali orvietane di via della Cava 8 (http://www.ceramicunderground.org): affianca a un'esposizione non banale la possibilità di addentrarsi nelle profondità tufacee dello sperone sui cui sorge la città.

DORMIRE

L'hotel Filippeschi (via Fillippeschi 19, tel 0763.343275, www.albergofilippeschi.it) resta sempre un buon indirizzo, per la posizione centrale e per il buon rapporto prezzo/qualità, reso ancora più attraente dallo sconto 10% ai soci Touring. Un'alternativa altrettanto interessante è costituita dall'hotel Duomo, confortevole tre stelle in una palazzina liberty a pochi passi dalla cattedrale (vicolo Maurizio 7, tel. 0763.341887; http://www.orvietohotelduomo.com).

MANGIARE

Per uno spuntino meridiano, il caffé Montanucci di corso Cavour 21 offre cucina rapida (http://www.barmontanucci.it) e, per la sera, una sosta da non perdere – e che secondo alcuni vale il viaggio fino a Orvieto – è quella alla trattoria La palomba di via Cipriano Menente 16 (tel. 0763.343395; meglio prenotare!): non solo si mangia bene e la cucina è curatissima, ma è raro trovare un'accoglienza così cordiale.

Info generali: APT di Orvieto, piazza Duomo 24, tel. 0763.341772 e-mail: info@iat.orvieto.tr.it.

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