Emozioni e poesia, questo è il Monferrato. Una grande area geografica, Patrimonio dell'Umanità Unesco, che a nord si allunga fino alle risaie e a sud abbraccia Langhe e Roero, un’alternanza di colli e vallate, poggi e vigne, campi e boschi. Una gita nel Monferrato è un continuo, straordinario saliscendi che regala alla vista imprevisti nuovi scenari tra borghi e castelli, pievi e cascinali. Due sono le sue capitali. Una è Asti, suo cuore geografico, città ricca di storia e tradizioni. L’altra è Casale Monferrato (Al), più a nord, vivace centro culturale, porta del Monferrato verso la grande pianura e le vicine terre lombarde.


Paesaggio del Monferrato - foto Getty Images

LE MERAVIGLIE DI CASALE MONFERRATO

Casale fu distrutta dagli eserciti di Milano, Asti, Vercelli e Alessandria, preoccupati dalla potenza delle famiglie casalesi dell’inizio del XIII secolo. Oggetto di contesa tra le famiglie dei Grassi e dei Cane, passò sotto il dominio del Marchese del Monferrato Teodoro I Paleologo e, nella seconda metà del XVI secolo, sotto i Gonzaga, divenendo, proprio sotto questi ultimi uno dei centri più prestigiosi d’Europa. Prestigio che si apprezza ancora visitandone i tesori architettonici, gli edifici civili e religiosi, le piazze e i portici.
 
Tra i tesori della città c’è il castello, costruito nel 1352 da Giovanni II Paleologo, oggi importante polo culturale della città, con gli interessanti sotterranei e i cammini di ronda. A due passi dal castello c’è la chiesa di Santa Caterina, risalente ai primi del Settecento, progettata da Giovanni Battista Scarpitta e autentico capolavoro barocco. Nei pressi di Santa Caterina ecco il palazzo della marchesa Anna D’Alencon, mentre dall’altra parte di piazza Castello sorge il Teatro Municipale, inaugurato nel 1791, considerato all’epoca il miglior teatro del regno di Sardegna dopo quello di Torino. Su via Saffi, ricca di botteghe e negozi e dominata dalla torre civica, troviamo poi la chiesa di Santo Stefano che custodisce tele di Guala, Caroto, Cairo e del Moncalvo, e sulla cui piazzetta si affaccia palazzo Ricci di Cereseto dalla bella facciata con quattro grandi colonne in cotto.
 
Via Saffi giunge alla centralissima piazza Mazzini, con al centro il monumento equestre di Carlo Alberto di Abbondio Sangiorgio, sulla quale s’affaccia palazzo Fornara. Le tante botteghe del centro impongono qualche fermata per fare degli acquisti, tra cui qualche bottiglia di vino, i krumiri, tipici biscotti della città ricavati dall’impasto composto da burro, zucchero, farina e uova, e la muletta, il salame stagionato preparato con le parti più nobili del maiale. Da vedere anche la chiesa di San Domenico dal bel portale marmoreo rinascimentale, a tre navate con preziose opere tra cui una “Madonna con Bambino” di scuola fiamminga e dipinti del Moncalvo. Imperdibile infine una visita alla cattedrale di Sant’Evasio, in stile romanico lombardo, fondata nell’VIII secolo dal re longobardo Liutprando, dalla facciata a capanna, asimmetrica e incorniciata da due campanili laterali.


La cattedrale di Casale Monferrato - foto Getty Images

I BORGHI DEL MONFERRATO

Straordinari anche gli scenari collinari intorno a Casale, dominati da vigneti, castelli, paesi, enoteche e cascine. Tra i borghi più accoglienti ci sono innanzitutto due Comuni certificati con la Bandiera arancione: Moncalvo, sede dell’annuale fiera del tartufo e di altri eventi enogastronomici; e Ozzano Monferrato, dove oltre al castello si può scoprire un ricco patrimonio di archeologia industriale, a ricordo di un passato minerario testimoniato anche dal Museo MiCeM – Minatori e Miniere del Cemento del Monferrato Casalese. Tra i paesi più suggestivi c’è poi Cereseto, con il suo splendido castello neogotico ricco di torri e merli, e il borgo che par quasi timidamente addossarsi ai bastioni, mentre a pochi minuti ecco Ottiglio, dalla singolare disposizione a grappolo sulla collina, con castello e chiesa di San Germano che dominano il borgo, entrambi in mattoni e tufo.


Moncalvo, borgo Bandiera arancione - foto Comune

Un susseguirsi di poggi fanno da cornice alla strada che da Ottiglio porta alla volta di Sala Monferrato, dalla bella chiesa parrocchiale di San Giacomo che conserva tre opere di Guglielmo Caccia detto “il Moncalvo”; di Cella Monte, dal bel concentrico di origine medievale; di Rosignano Monferrato, situato su di un colle di roccia silicea dal bell’impianto medievale con vie strette e ripide, dalle interessanti emergenze architettoniche tra cui la parrocchiale di San Vittore, la torre civica, la chiesetta di Sant’Antonio e il castello; e di Vignale Monferrato, borgo che un tempo apparteneva al marchesato degli Aleramici. Dominato dalla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo dalla facciata monumentale dall’imponente pronao classicheggiante, con all’interno affreschi di Morgari e un crocifisso del XVI secolo, Vignale è zona in cui si gioca al pallone elastico ma è anche terra di bagna caoda, tra i più tradizionali piatti piemontesi, preparata con aglio, acciughe e olio e da assaporare con ortaggi freschi tra cui verze, cardi, finocchi, sedano e topinambour. 
 

La bagna cauda - foto Getty Images

La costellazione di borghi di quest’angolo incantevole del Monferrato include anche Casorzo, terra del profumato Malvasia, tra i migliori vini da dessert italiani, vino rosso Doc lievemente frizzante la cui produzione è consentita nelle province di Asti e Alessandria; e poi Montemagno, tra i borghi più belli del Monferrato, caratterizzato dal suo pittoresco castello che, con i suoi merli ghibellini, le finestre ad arco acuto, la ricchissima fascia di corona, il giro d’archetti pensili e i fregi in cotto, è uno dei più interessanti dell’intera regione. Da non perdere una passeggiata per i suoi stretti vicoli medievali con i particolari ballatoi lignei, che conducono alla scenografica parrocchiale barocca dal bel colonnato che si affaccia su piazza San Martino. Ci sono poi Castagnole Monferrato, il paese del Ruché, pregiato vino rosso locale, e il recente Comune di Cuccaro e Lu Monferrato, formatosi nel 2019 dall’unione dei due borghi.
 

Paesaggio del Monferrato - foto Getty Images

I SAPORI TIPICI DEL MONFERRATO

In questa zona di Monferrato si viene per i dolci panorami, per le suggestioni dei borghi, per i pittoreschi castelli ma anche per sedersi a tavola per godersi una buona bagna caoda, un buon risotto con i funghi, un ricco bollito da assaporare con il tipico “bagnet”, la saporita salsa verde, e le tradizionali pere sciroppate.
Poi c’è il vino. Grignolino del Monferrato Casalese Doc, particolare per il suo profumo di chiodo di garofano, pepe bianco e lampone, Malvasia di Casorzo, il dolce rosso frizzantino e Ruché Docg di Castagnole Monferrato sono le tipicità locali, così come tipici di questa terra sono gli infernot, straordinarie celle sotterranee, interamente scavate nell’arenaria e solitamente attigue alla cantina, in cui la temperatura e l’umidità costante, l’assenza di luce, di spifferi di aria e di rumore garantiscono le condizioni ottimali per la conservazione del vino. Testimonianze uniche del sapere contadino del passato, gli infernot sono piccoli capolavori architettonici realizzati da costruttori locali dove imperdibile è una visita. I Comuni riconosciuti patrimonio dell'Unesco per queste straordinarie costruzioni sotterranee sono Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato e Vignale Monferrato. 
 

Infernot a Ozzano Monferrato - foto Ecomuseo della Pietra da Cantoni (ecomuseopietracantoni.it)

INFORMAZIONI
- Sito web www.monferrato.org.
- Schede di Moncalvo e Ozzano Monferrato sul sito di Bandiere arancioni

- Guida Verde Touring Langhe Roero e Monferrato da acquistare scontata online sul nostro store!
 
ARTICOLI CORRELATI