Grandi montagne, ghiacciai perenni, antiche tradizioni e sapori straordinari. Tutto ciò e molto altro sono la Valpelline e la valle del Gran San Bernardo. Insieme riassumono magistralmente l’essenza della Valle d’Aosta, celebrandone tanti degli aspetti più genuini. 

Le due valli che si incontrano poco a nord del capoluogo affondano nell’estremo settentrione della regione, a due passi dalla Svizzera che prende forma al di là di giganti alpini come il Gran Combin e le Grandes Murailles. Si inizia il venerdì sera a Gignod, antico borgo sulla Via Francigena, capitale regionale della pétanque, il tipico gioco delle bocce dei paesi francofoni, ma anche terra dei teuteun, autentica specialità valdostana ricavata dalle mammelle delle mucche trattate per essere poi servite condite con olio e aglio o accompagnate da marmellate. Ottima una cena a base di fonduta e cacciagione in uno dei locali del paese o della bassa valle, per assaporare qualche piatto tipico locale e riposare in vista del primo giorno del weekend.

È la splendida sagoma del Gran Combin ad augurare il buon giorno alle valli nelle limpide giornate di sole. Una ricca colazione è d’obbligo prima di avventurarsi in Valpelline, chiamata dai valligiani “Coumba frèda”, cioè conca fredda, a causa del suo clima particolarmente rigido. Il borgo di Valpelline, capoluogo della valle, propone i suoi suggestivi vicoli che si raccolgono intorno alla settecentesca Parrocchiale di San Pantaleone, dall’altare maggiore e le balaustre risalenti al XVIII secolo. Nei pressi della chiesa vi è La Tour, la casa fortificata medioevale costruita nel X secolo, luogo natale di Rodolfo di Valpelline, vescovo di Sion, un tempo sede del tribunale, della scuderia e del granaio del signore. La passeggiata nel borgo non può non proseguire in frazione Frissonnière, sede del Museo della fontina, dove oltre a conoscere la storia e le fasi produttive del celebre formaggio dop valdostano, meritano una visita i magazzini di stagionatura scavati nella roccia e uno ricavato addirittura all’interno di un’antica miniera di rame. Circondata di boschi e prati, Valpelline propone poi facili escursioni lungo il Buthier, il torrente che scende dall’alta valle. Imperdibile pietanza da consumare in uno dei tipici e caldi locali della “Coumba frèda” è la “zuppa alla valpellinese”, preparata con brodo di carne, fontina, verza, burro e pane bianco.

Il secondo giorno del weekend è da dedicare alla valle del Gran San Bernardo, terra di sapori e prelibatezze. In questo angolo di Valle D’Aosta, zona di transito tra la valle della Dora e la Svizzera, tanti borghi propongono svariate specialità enogastronomiche. Da Saint-Rhémy-en-Bosses, con il suo pregiato jambon, il prosciutto crudo dop speziato con erbe di montagna, prodotto nel salumificio del borgo antico a pochi chilometri dal passo del Gran San Bernardo, ad Allein con il burro, la fontina e le trifolle, le tipiche patate della valle, a Saint-Oyen, terra del jambon alla brace.

È però Etroubles il paese gioiello della valle, Bandiera arancione del Touring Club Italiano, piccolo centro medievale che merita un’accurata visita. Autentico museo a cielo aperto, è una galleria d’arte permanente. Ci si deve perdere per i suoi vicoli, respirare la storia dei suoi edifici, godere dei suoi scorci più suggestivi, addentrarsi nei suoi cortili, fermarsi a guardare le sue fontane e i monti innevati che fanno da cornice agli immensi pianori che si stendono ai margini del paese. Ci si deve lasciar trascinare dalla sua arte. Strade di ciottolato, caratteristici fontanili, tipiche abitazioni dai tetti di pietra, dominati dall’imponente campanile quattrocentesco dove non ci si può non fermare alla chiesa per ammirarne i preziosi affreschi. Il pittore e scultore Salvatore Sebaste, il pittore Carlo Brenna, poi lo scultore francese Albert Feraud e l’artista svizzero Hans Erni, solo per citarne alcuni, sono i tanti artisti che hanno arricchito con le loro opere Etroubles, sede, durante la stagione estiva, di numerose mostre di livello con i maggiori artisti degli ultimi secoli. 

È un tripudio di arte nel cuore delle Alpi questo angolo di valle che racconta di genti provenienti dal nord Europa in cammino alla volta di Roma, a piedi, talvolta a cavallo o a dorso di mulo lungo la Via Francigena, che attraversavano quello che ancora oggi è uno dei paesi più belli della regione, nel 1800 addirittura attraversato dall’esercito Napoleonico. Arte, cultura ma anche sport e buona tavola compongono il variegato mosaico del borgo. Le piste da sci di Flassin, a una manciata di chilometri da Etroubles, immerse nella meraviglia delle foreste di conifere che ricoprono gran parte dell’alta valle, sono un autentico paradiso per gli amanti del fondo, mentre un tagliere di prosciutto, mocetta e lardo seguito da una fumantepolenta concia accompagnata da uno dei pregiati vini della valle il meritato premio dei buongustai.

INFO
Per dormire e mangiare, sul sito del comune di Etroubles tutti i riferimenti delle strutture in zona. 

Hotel Beau Sejour
Gran San Bernardo 3 - Etroubles
Tel. 0165 78210
www.beausejour.it

Le Petit Relais - Chambres d'Hotes & SPA
Loc. Cheillon 16,  Valpelline (Aosta)
Tel. 0165.713002 
www.petitrelaisvaldaosta.it

Locanda-Ristorante La Clusaz
SS 27 per il Gran San Bernardo – Gignod
Tel. 0165.56075
www.laclusaz.it

Rifugio Prarayer (aperto nella stagione estiva)
Località Prarayer – Bionaz
Tel. 0165 730040 – 0165 730922
www.rifugio-prarayer.it

Museo della Fontina
Frazione Frissonnière – Valpelline
Qui si celebra il più noto formaggio della regione, se ne illustra la storia e la produzione. A un’area destinata alla storia, una all’ambiente ed una alla lavorazione si unisce una proiezione su tutte le fasi della produzione. Interessante la visita nei magazzini di stagionatura.

Webwww.regione.vda.itwww.lovevda.it
www.comune.etroubles.ao.itwww.comune.valpelline.ao.it