Tra le vette innevate dell’Oberland Bernese i nostri vicini svizzeri hanno scoperto l’acqua calda: la nuova frontiera del turismo oltralpe si chiama hot tug. Ed ecco che una breve occasione di divertimento diventa pretesto per un weekend nella regione di Interlaken, tra storia e natura. Se è vero che tra le montagne innevate alcune attività potrebbero risultare meno accessibili (scalate in bicicletta, arrampicate sui picchi o lunghe camminate lungo la Via Jacobi per citarne alcune), le alternative invernali offerte da questo territorio non mancheranno di sorprenderci. Pronti per partire?
UNA TINOZZA A MOTORE: L'HOT TUG SUL BRIENZERSEE
Disponibile tutto l’anno nei paesi di Iseltwald e Brienz, sulle rive del lago di Brienz (Brienzersee), quella dell’hot tug è un’idea semplice quanto ingegnosa per affrontare i rigidi inverni elvetici. Una creatura ibrida, un po’ vasca idromassaggio e un po’ barchetta da pesca, riempita di acqua a 38 gradi riscaldata da una stufa a legna e immersa nelle acque del lago. La massiccia e profonda tinozza da bagno è rivestita con materiali resistenti e – con tanto di piccolo motore elettrico – porta i passeggeri lungo una traversata rilassante, fino a un massimo di sei persone a bordo.
 
Che nevichi o splenda il sole, si resta comodamente seduti nell’hot tug, per il tempo di un aperitivo, tra un cocktail e uno snack mentre là fuori scorrono panorami da cartolina che farebbero sognare qualunque amante dell’outdoor. E per chi dovesse preferire un’alternativa più confortevole, sono altrettanto di moda le serate hot pot. Il concetto è lo stesso, declinato in versione terraferma: una serie di solide vasche riscaldate sono disposte in fila a pochi metri dalle acque turchesi cangianti del lago. La vista sulle montagne è ancora il pezzo forte dell’esperienza, magari accompagnata questa volta da una degustazione di fonduta locale.

Hot tug a Iseltwald, foto di Switzerland Tourism - André Meier
A BRIENZ, DOVE IL LEGNO PRENDE VITA
Tra le baite tradizionali, il tepore dell’atmosfera invernale continua a riscaldarci anche fuori dall’acqua. Brienz è centro di fama internazionale per l’ebanisteria: ogni estate – durante l’International Woodcarving Symposium – tra queste strade si ritrovano maestri del legno provenienti da tutto il mondo per competizioni e dimostrazioni. Anche le antiche case della Brunngasse, gioielli del centro storico, sono abbellite da numerose sculture intagliate con abilità dagli artisti locali.
 
Tale è l’importanza dell’ebanisteria per la cittadina che già nel 1896 – con l’apertura del Wildpark Brienz – si era venuti incontro all’esigenza dei giovani studenti intagliatori di fare pratica osservando gli animali della foresta. Oggi una visita al parco è una pausa alternativa per incontrare diverse specie regionali, ottima in famiglia ma non solo. Il Wildpark, con ingresso gratuito, mette a disposizione del mangime secco per avvicinarsi più agevolmente agli animali: camosci e marmotte, cervi rossi e stambecchi, ma anche alcune specie di uccelli tipicamente alpine.
 
Per dare ulteriore spazio alla passione per gli animali, niente di meglio di un’escursione in sella ai lama allevati da Oxi Flück. Superati i primi istanti di conoscenza reciproca, i lama prendono rapidamente confidenza accompagnando i visitatori tra le foreste innevate nei dintorni di Brienz, non lontano dal famoso ponte sospeso di Ebligen. Trovare il Sudamerica tra le Alpi non è mai stato così facile.
Vista invernale sul lago di Brienz, foto di Interlaken Tourismus
SHERLOCK HOLMES MANGIAVA MERINGHE
Se per un grandioso mercatino di Natale è meglio spostarsi verso Thun, basta invece allontanarsi qualche chilometro da Brienz verso est per esplorare Meiringen, che sorge poco prima che il fiume Aare riversi le sue acque nel Brienzersee. Ed è proprio l’acqua la protagonista del paesaggio della valle dell’Hasli: dai ghiacciai dei giganti alpini scendono cascate e torrenti che hanno modellato la roccia locale.
A Meiringen si visita ad esempio la gola dell’Aareschulcht, un pittoresco crepaccio degno di un dipinto di Caspar David Friedrich, attraversato da passerelle a prova di vertigine. Poco lontano si scorgono le cascate del Reichenbach, raggiungibili con una storica funicolare inattiva durante l'inverno, che devono la loro fama al celeberrimo Sherlock Holmes. È qui infatti che Arthur Conan Doyle – tra i flutti mortali delle cascate che lui stesso aveva ammirato durante un periodo di villeggiatura – decide di uccidere letterariamente il suo personaggio. Pericolosamente ingaggiato in un duello con il perfido Professor James Moriarty, l’investigatore inscena la propria scomparsa all’interno del racconto “The Final Problem” (1893) cadendo in uno strapiombo.
 

Veduta in prossimità delle cascate Reichenbach, foto di Jungfrau Region Tourismus
E poco importa se, tempo dopo, lo scrittore abbia deciso di accontentare i fan, facendo riapparire il detective tra i suoi scritti: ancora oggi il legame tra Meiringen e Sherlock Holmes è suggellato da una statua in bronzo e da un intero museo a lui dedicato. In corrispondenza del 4 maggio, indicata nel racconto come data di morte dell’investigatore, si celebra il personaggio tra le vie del paese con feste in costume ed eventi a tema.
Ma Meiringen è forse ancor più famosa per il dolce a cui ha dato il nome: la meringa. A fine Seicento un pasticciere locale – tale Casparini – provò ad asciugare in forno l’impasto di un albume d’uovo che aveva montato a neve con dello zucchero velato. In pochi anni la meringa divenne protagonista delle tavole aristocratiche di tutta Europa, nelle sue varianti con vaniglia o cannella, caffè, cioccolato, mandorle e altro ancora. Tra le piste da sci dell’Hasliberg, sull’altipiano di Planplatten che domina Meiringen, si cercherà senza sosta una meringa meritevole di questa leggenda.
 

Merenda con meringhe a Meiringen, foto di Switzerland Tourism
GIESSBACH E AXALP: DI CASCATE, CIASPOLATE E GRAND HOTEL
Tornando verso le acque del Brienzersee, dopo una rapida pattinata sulla pista di ghiaccio naturale in prossimità della Forsthuus Gemeinde, si esplorano le cascate del Giessbach, tra le più amate e riconoscibili dell’intero Paese, che torreggiano sul paesaggio delle sponde meridionali del lago. Specialmente in giornate di forti piogge o durante il lento scioglimento delle nevi in primavera, le Giessbachfälle svelano tutta la loro monumentalità lungo quattordici salti rocciosi. Si possono scorgere i freschi flutti anche di notte, quando un’illuminazione artificiale aggiunge un pizzico di magia all’esperienza.
La prima funicolare al mondo – costruita nel lontano 1879 e tuttora funzionante – sale ripidamente dalle acque del lago di Brienz in direzione del Grandhotel Giessbach, costruito a pochi metri dal salto principale delle cascate. Dalla distanza potrebbe sembrare un castello magico, ricavato direttamente dalle scene di un cartone animato Disney. Lo sfarzoso albergo (in attività dal 1873) è stato interamente rinnovato nei suoi interni e – anche se chiuso nel periodo invernale – merita una deviazione anche solo per una foto ricordo.
Per una giornata di sport in cima ai salti della Giessbachfälle si incontra la località di Axalp. 15 chilometri di piste da sci, di difficoltà moderata, richiamano quei principianti non ancora pronti ad affrontare i muri del comprensorio Meiringen-Hasliberg. Ad Axalp c’è anche tempo per una ciaspolata panoramica: l’Hinterburgseeli segue un tracciato ad anello che domina la regione, attraversando quei boschi che ogni anno garantiscono agli ebanisti di Brienz legni pregiati per le loro creazioni.
Il Grandhotel Giessbach durante la chiusura invernale
PER REMARE RISCALDATI, TAPPA A BÖNIGEN
Ormai si sarà capito: l’inverno è poco più che una convenzione sulle sponde del Brienzersee. Superata l’affascinante silhouette del Seeburg Schloss di Iseltwald, proseguendo lungo la costa meridionale del lago si raggiunge Bönigen, uno dei borghi rurali meglio conservati della Svizzera.

È tra queste antiche case di legno che Dave Storey, inglese giramondo, ha deciso di installarsi per aprire la Hightide Kayak School. La particolarità? Portare i clienti in escursione sul Brienzersee, con qualunque condizione climatica e atmosferica. Basta indossare una muta particolarmente spessa e un salvagente per prepararsi a un’esperienza a dir poco rinvigorente, accompagnati dalle pagaiate di Dave tra blocchi di ghiaccio e paesaggi imbiancati.

A pelo d'acqua sul kayak a Bönigen, foto di Switzerland Tourism - Lorenz Richard
INTERLAKEN, LA CITTÀ TRA I LAGHI
Ed eccola, Interlaken, centro di turismo internazionale da più di un secolo, adagiata sul territorio pianeggiante che separa il lago di Brienz dal suo gemello diverso, il Thunersee. Villeggianti e flâneurs, arrampicatori e alpinisti calcano queste strade almeno da quando nel 1890 i binari svizzeri collegarono l’Oberland Bernese alla capitale. Pochi anni più tardi – nel 1912 – i treni elvetici conquistarono la Jungfraujoch, dove la stazione ferroviaria più alta d’Europa (a 3.466 metri di altitudine) accoglie ancora oggi migliaia di viaggiatori. I vagoni si fermano a pochi passi dall’Aletsch, il più esteso ghiacciaio d’Europa: una striscia gelata di venti chilometri che, con il paesaggio della Jungfrau e del Bietschhorn, è Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Ma torniamo a Interlaken dove sulla Hoheweg – arteria principale dell’abitato – si iniziarono a costruire dai primi del Novecento diversi alberghi che richiamavano gli stilemi belle époque, tanto di moda nelle grandi città del continente. Quel piccolo paese – dove tra le antiche baite di legno risuonavano le campane di qualche chiesa rurale – si affermò rapidamente nella wishlist dei villeggianti di tutta Europa. Oggi quell’atmosfera di avventura modaiola tra le Alpi svizzere si è parzialmente persa: Interlaken è tra le capitali mondiali dello sport di montagna, posizionata com’è tra le acque e le vette.
Tra ciaspole e sci, hot tug e kayak, un itinerario tra i picchi svizzeri non poteva non includere una gita in slittino. Dal centro di Interlaken partono escursioni guidate notturne in direzione di Sulwald, per una discesa sotto le stelle, accompagnata da un’ultima, immancabile fonduta al formaggio.
Interlaken, veduta invernale, foto Shutterstock
LA TRIADE DEI RECORD, SOPRA GRINDELWALD E LAUTERBRUNNEN
Lasciandosi Interlaken alle spalle – proseguendo brevemente verso sud – vale la pena concludere il viaggio nelle vallate di Grindelwald e Lauterbrunnen. Perché? Per conoscere da vicino la maestosa triade delle Alpi Bernesi – Jungfrau, Eiger e Mönch – che durante l’itinerario abbiamo ammirato dalla distanza in diverse occasioni. E se abbiamo già ripassato i contorni della Jungfrau (4158 m) – amata da Lord Byron che qui ambientò il suo dramma “Manfredo” – meritano un racconto a sé le ripide rocce dell’Eiger (3967 m).
La parte settentrionale di questa cima – quella famosa north face che ispira imprese sportive in ogni dove – è ritenuta a giusto titolo una delle pareti più pericolose di tutto l’arco alpino, tanto da meritarsi il soprannome di orco. Dopo numerosi insuccessi e vittime, i primi scalatori a superare il dislivello di 1650 metri del muro nord dell’Eiger arrivarono a Grindelwald nel 1938 dall’Austria e della Germania: inevitabile che anche l’ideologia nazista utilizzasse quest’impresa a scopi di propaganda. E come se non bastasse, un kolossal con Clint Eastwood (Assassinio sull’Eiger, 1975) e una nota marca di vestiti hanno reso ancor più famosa questa montagna leggendaria.
L’itinerario non può che chiudersi qui, a bordo della ferrovia temeraria che durante tutto l’anno sale verticale verso il cielo della Jungfraujoch. Ma l’Oberland Bernese varrebbe un viaggio in ogni stagione. Anche solo per recuperare quello che d’inverno resta inaccessibile: basti pensare al Museo dell’habitat rurale di Ballenberg, ai battelli a vapore o alla ripida cremagliera che sale sul Rothorn, paradiso degli escursionisti. E chissà che la prossima volta le acque del lago di Brienz non saranno abbastanza calde per una vera nuotata.
Il treno che sale verso la Jungfraujoch, sullo sfondo la parete nord dell'Eiger, foto Shutterstock
INFORMAZIONI
Quando viaggiate in Svizzera – specialmente d’inverno – conviene informarsi per tempo riguardo alle previsioni atmosferiche, agli orari e giorni di apertura e alle disponibilità delle varie esperienze disponibili.
- Ufficio del turismo - Interlaken Tourismusmail@interlakentourism.ch
- Hot tug a Brienz: Pirate Bay Nautical Centerinfo@jetboat-tours.ch
- Hot Tug a Iseltwald: Captain's Cove Boatrentalinfo@captains-cove.ch
 
Altri indirizzi utili:
- Brienz: Hot pot; International Woodcarving Symposium; Wildpark; Lama Ranch Oxi M. Flück
- Meiringen: Sherlock Holmes Museum; Comprensorio sciistico di Hasliberg
- Giessbach: Comprensorio sciistico di Axalp; Grandhotel Giessbach
- Interlaken: Hightide Kayak School - Bönigen; Slittino in notturna da Interlaken; Turismo sulla Jungfraujoch
 
Per vivere al meglio il territorio raccontato, si consigliano la Guida Verde Svizzera (2019) e la Guida Routard Svizzera (2015) da acquistare nei Punti Touring o nel nostro store online. Tra gli altri prodotti disponibili, si suggerisce anche la Carta stradale e turistica di Austria, Svizzera e Slovenia.
Per vivere in modo autentico le terre elvetiche, il sistema ferroviario della Svizzera è tra i meglio sviluppati al mondo e raggiunge capillarmente anche le località più remote. Il libro In Treno (2021) è dedicato a 27 itinerari da completare sui binari di tutta Europa, Svizzera compresa.