La statale 76 Vallesina, che dall’Adriatico si addentra verso i colli per congiungersi alla via Flaminia, ricalca una delle vie di comunicazione che fin dall’antichità servivano la parte centrale della penisola. Si tratta di un itinerario sempre attuale e affascinante, cui si aggiunge la disponibilità per i veicoli ricreazionali di numerose opportunità di sosta, agevolando così l’organizzazione di una vacanza itinerante.
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DA FABRIANO ALLE GROTTE DI FRASASSI
Anello di congiunzione tra l’Umbria e la valle dell’Esino, Fabriano è un ottimo punto di partenza. Qui ebbe i natali Gentile da Fabriano, che negli anni a cavallo tra il XIV e il XV secolo fu uno dei principali esponenti della pittura gotica internazionale; all’epoca la città era già nota per le sue cartiere, la più antica delle quali risalente al XIII secolo. Le vicende di questa tradizione artigianale e poi industriale sono ben documentate nel museo della Carta e della Filigrana, presso l’ex complesso conventuale di S. Domenico. 
L’incontro con il corso dell’Esino avviene pochi chilometri più avanti sulla SS76. A Borgo Tufico, la romana Tuficum, dove il fiume riceve le acque del torrente Giano, si devia sulla SP256 risalendo in direzione delle sorgenti. Dopo qualche rettilineo appare Cerreto d’Esi, dal suggestivo impianto medievale su cui spicca un torrione cilindrico lievemente inclinato, detto di Belisario. Un ampio parcheggio ai piedi delle mura permette di sostare per il tempo necessario alla visita, che tocca Porta Giustiniana, la collegiata e il piccolo museo Antica Farmacia Giuli: nel retro di una bottega oggi dismessa, ma della quale si possono tuttora osservare alcuni arredi originari, è esposta una raccolta di otto pregevoli opere di artisti locali, realizzate fra il XV e il XVIII secolo. 
Fabriano, piazza del Comune / Getty Images
L’Esino inizia la sua corsa a 1.275 metri di quota, alle pendici del Monte Cafaggio presso il pittoresco borgo di Esanatoglia, sul quale si levano ben sette campanili. L’antica Aesa, fondata probabilmente intorno al I secolo a.C., è oggi articolata con un centro storico di origine medievale e una parte più recente, dove cercare parcheggio per dedicarsi all’escursione nella Valle di San Pietro fino alle sorgenti del fiume, in un selvaggio ambiente boschivo che, soprattutto in primavera, offre abbondanti fioriture selvatiche. 
Ripreso il camper e tornati all’incrocio di Borgo Tufico, si prosegue lungo la Vallesina incontrando presto la meta successiva: il parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi che alla facilità di sosta per i veicoli ricreazionali unisce alcune eccellenze dell’arte marchigiana e numerose opportunità di passeggiate a piedi e in mountain bike. Utile base logistica è il parcheggio attrezzato di San Vittore delle Chiuse, adiacente alla stazione ferroviaria e punto di partenza per visitare le famosissime Grotte di Frasassi
La Gola della Rossa, incisa nella roccia dal torrente Sentino, è un piccolo capolavoro della natura da cui ci si può muovere per esplorare altri siti d’interesse come il Vernino, l’oasi di Valle Scapuccia e la grotta del santuario che contiene l’ottagonale basilica del Valadier. In questa zona il vero gioiello dell’architettura sacra è la romanica abbazia di S. Vittore delle Chiuse, risalente alla fine del X secolo, il cui interno di sobria semplicità è immerso in una mistica atmosfera. 
Le Grotte di Frasassi / Getty Images
GENGA E SERRA SAN QUIRICO, BANDIERE ARANCIONI TCI
Qualche chilometro più avanti si fa notare per la posizione panoramica sulla cima di una piccola altura, il borgo di Genga (una delle Bandiere arancioni marchigiane), con un piacevole nucleo medievale. 
Volendo dedicare ancora tempo alla zona, vale la pena di continuare fino a Sassoferrato, che dista meno di 10 chilometri. In questa graziosa e animata cittadina, per lungo tempo difesa dalla massiccia rocca trecentesca voluta dal cardinale Albornoz (oggi sede di manifestazioni culturali), si possono visitare i musei d’arte, di Tradizioni popolari, l’area archeologica della romana Sentinum e un’interessante esposizione dedicata alle miniere di zolfo di Cabernardi, che ebbero grande rilievo nell’economia locale dalla fine dell’800 alla seconda metà del ’900. 
La statale 76 conduce in breve a Serra San Quirico (Bandiera arancione del Touring Club Italiano), che domina la sponda settentrionale del fiume: la parte più antica dell’abitato è caratterizzata da passaggi porticati detti copertelle, preludio a un nucleo fortificato ricco di interessanti edifici civili e religiosi. 
Serra San Quirico, le "copertelle"  / Getty Images
CUPRAMONTANA E LE VALLI DEL VERDICCHIO
Da questo punto è preferibile lasciare il nuovo asse stradale e proseguire lungo la vecchia nazionale, che corre quasi parallela e permette brevi deviazioni per visitare alcuni nuclei fortificati. Siamo ai margini dei cosiddetti Castelli di Jesi, zona di produzione di una delle più rinomate qualità di Verdicchio. 
Sulla sponda opposta dell’Esino i centri abitati sono immersi in vigneti e oliveti, come Cupramontana. Di origini preromane, è oggi considerata il principale luogo di produzione del Verdicchio (proprio ai temi dell’enologia è dedicato il singolare museo internazionale dell’Etichetta del Vino) e conserva un ricco patrimonio di architetture storiche dal medioevo al XVIII secolo. Maiolati Spontini è invece patria del grande musicista Gaspare Spontini, del quale si può ripercorrere l’intera esistenza visitando la casa natale, il museo con strumenti, arredi e altri ricordi a lui appartenuti, la tomba nella chiesa di S. Giovanni e il parco Colle Celeste, che l’artista dedicò alla moglie. 
Cupramontana e vigneti di Verdicchio / Getty Images
DALLE ANTICHE ABBAZIE AI TESORI DI JESI
Dove ha inizio la pianura, due tappe rappresentano le più importanti testimonianze del monachesimo che segnò per secoli la vita e lo sviluppo culturale ed economico del territorio. L’abbazia di S. Maria delle Moie – oggi inglobata nel centro abitato – sorse nel XII secolo in un sito allora isolato ai margini di un bosco, e rappresenta un notevole esempio di architettura romanico-gotica con influssi bizantini sottolineati dal portale decorato, dalla lavorazione dei capitelli e dalla pianta a croce greca. Poco lontano dal bivio per Castelbellino è invece l’abbazia di S. Apollinare, ancora più antica poiché fondata intorno al IX-X secolo e arricchita in seguito da affreschi di scuola marchigiana. 
Si giunge così alla conclusione dell’itinerario, nel centro principale della Vallesina. Jesi, città natale di Federico II di Svevia e del compositore Giambattista Pergolesi, è una delle località più piacevoli della regione, con un animato nucleo antico di grande respiro che conserva un patrimonio monumentale di assoluto rilievo, racchiuso da una cinta muraria ottimamente conservata. 
All’imperatore svevo è intitolata la piazza principale, dove in epoca romana si trovava il Foro. Il Teatro Pergolesi, di fine ’700, affaccia invece su piazza della Repubblica. Altri luoghi di interesse sono il Palazzo Comunale, il palazzo della Signoria, la chiesa di S. Nicolò, la chiesa benedettina di S. Marco (che custodisce affreschi di scuola riminese e fabrianese) e la pinacoteca civica di palazzo Pianetti, nella quale si possono ammirare una raccolta di opere di Lorenzo Lotto, un’ampia collezione di vasi da farmacia e un’esposizione di opere d’arte moderna e contemporanea dalla seconda metà dell’800 a oggi.  Prima di lasciare la zona ci si potrà soffermare nella riserva naturale Ripa Bianca, gestita dal WWF e occasione per alcune passeggiate nel verde. 
Jesi, le sue mura perfettamente conservate / Getty Images
I COMUNI BANDIERA ARANCIONE
Scopri di più su Genga, vai sul sito Bandiere arancioni
Scopri di più su Serra San Quirico, vai sul sito di Bandiere arancioni
LE AREE DI SOSTA
Cupramontana: Area attrezzata in via Badia Colli.
Fabriano: Area attrezzata a pagamento in via Bruno Buozzi, nel piazzale dello stadio, con impianto Camper WC Wash.
Genga: Area attrezzata a pagamento nelle ore diurne in località La Cuna, presso la biglietteria delle Grotte di Frasassi.
Jesi: Area attrezzata in via Zannoni, con ascensore per il centro.
Sassoferrato: Area attrezzata in piazza Dante, con impianto Camper WC Wash.
Serra San Quirico: Area attrezzata in via Sant’Elena, dotata di impianto Camper WC Wash.
L'ASSICURAZIONE
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