Voglia di bellezza, arte e paesaggi. Sciogliamo i timori e partiamo in camper alla ricerca di atmosfere rilassanti e soste d'autore. Si viaggia in Veneto, ispirati dall'arte di Antonio Canova, scultore celebrato nel 2022 da eventi e mostre monografiche che celebrano la ricorrenza dei 200 anni dalla sua morte.  Partendo dai colli trevigiani della Marca, raggiungiamo i colli asolani e il Montello, sconfinando nella provincia Vicentina fino a Bassano del Grappa e Marostica. L’itinerario è suggerito dalla nostra Guida Verde Veneto e potrebbe durare di sicuro un weekend lungo o un ponte festivo... e tra le soste d'arte non potevamo ignorare le splendide ville Palladiane, non ce ne voglia il Canova!
COME ARRIVARE 
Per raggiungere la provincia trevigiana, a pochi chilometri da Venezia, si possono percorrere la A27 Venezia-Belluno, uscendo a Vittorio Veneto Nord e Sud, come a Conegliano, Treviso Nord e Sud e Mogliano Veneto. Oppure se si percorre la A4 Torino-Trieste, l’uscita di riferimento è Cessalto.
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POSSAGNO, CULLA DEL CANOVA
Eccoci allora ad attraversare la pedemontana trevigiana, tra paesaggi verdeggianti e paesi che conservano ancora la propria tradizione. I colli rappresentano un’area da scoprire dolcemente anche con suggestive escursioni a piedi. Quale migliore luogo per la partenza che Possagno? Qui Canova nacque nel 1757, e qui si concentrano moltissimi i suoi capolavori.
Una volta arrivati in questo piccolo centro immerso nel verde non resta che scoprire i luoghi canoviani. Si può iniziare dalla sua semplice casa natale, per poi scoprire la meravigliosa gipsoteca, gioiello museale che racchiude la più estesa e importante collezione al mondo dei lavori canoviani: calchi, marmi, studi di terracotta e pitture.
Possagno è senza dubbio il cuore delle celebrazioni canoviane del 2022 e il Comune, insieme al Museo Canova, si è aggiudicato le risorse del bando del Ministero della Cultura per realizzare il progetto "Restauro e digitalizzazione del complesso architettonico canoviano”, composto dalla Gypsotheca, dalla Casa natale, dalla Biblioteca e dall'Archivio.
Il passeggio canoviano non termina con la Gypsotheca, ma prosegue sulla scenografica scalinata fino alla bianca mole del Tempio canoviano (1830), mausoleo progettato e finanziato dallo scultore stesso a partire dal 1819 come parrocchiale del proprio paese. Il rimando all’estetica neoclassica del Partenone di Atene è quasi fotografico!
Museo Canova, l'ala ottocentesca / Museo Canova, tutti i diritti riservati
DA ASOLO, BANDIERA ARANCIONE TCI, A VILLA BARBARO  
Continuiamo il viaggio lasciando Possagno. Si può seguire la provinciale 6 verso sud, per dirigersi in circa quindici minuti ad Asolo, borgo la cui accoglienza è certificata dal Touring con la Bandiera Arancione.   asseggiando sulla scia di profumi invitanti si scoprono le osterie ed i caffè che fanno capolino tra i portici. Qui la dolcezza del clima è all’origine dell’affascinante paesaggio punteggiato di ulivi e cipressi che circonda quella che Carducci battezzò come “la città dei cento orizzonti”.
Le architetture venete, le vie porticate, le viste tra i colli contribuiscono alla piacevolezza della visita nel borgo amato da tanti illustri villeggianti, da Robert Browning a Eugenio Montale e da Caterina Cornaro, regina di Cipro, che nel rinascimento tenne in questo borgo la sua corte di poeti e umanisti a Eleonora Duse, che qui ebbe casa e volle essere sepolta.
Oggi, dopo un decennio dedicato al recupero e al restauro di monumenti di grande valore storico e culturale la città appare rivitalizzata e sono tornati a splendere il Museo Civico, il teatro e la Rocca, maestosa costruzione difensiva che domina e custodisce l'intero abitato. 
- Scopri di più su Asolo sul sito di Bandiere Arancioni.
Asolo / foto Shutterstock
Torniamo alla guida. Sulla Provinciale 84 in poco più 7 chilometri si raggiunge Maser, dove si trova la palladiana Villa Barbaro, patrimonio dell’umanità Unesco. Costruita tra il 1550 e il 1560 per la famiglia Barbaro, è l’unica villa palladiana che ancora conserva il carattere originale della tenuta agricola, guidata con orgoglio dai suoi eredi. È circondata da 230 ettari di campagna, di cui trenta coltivati a vigneto; produce vini bianchi pregiati, tra i quali il Verduzzo e lo Chardonnay, nel cuore della regione DOC Montello e Colli Asolani, mantenendo quello spirito che il Palladio descriveva nel suo trattato di architettura: «Dall’una e l’altra parte vi sono logge, le quali nell’estremità hanno due colombare, e sotto quelle vi sono luoghi da fare i vini...». Villa Barbaro è decorata con un ciclo di affreschi meravigliosi, uno dei capolavori di Paolo Veronese.
Villa Barbaro / foto Shutterstock
SULLE STRADE DEL VINO E DEL GUSTO
Facciamo una digressione perché, nemmeno a dirlo… siamo in un territorio enologicamente e gastronomicamente ricchissimo come quello di Treviso. Qui si diramano le strade che seguono il filo di vini e sapori. La strada dei vini del Piave esplora la Marca orientale ai due lati del fiume tra Roncade e Portobuffolè e tra Conegliano e Motta di Livenza. La strada dei Vini del Montello e Colli Asolani si sviluppa in collina tra i richiami dell’Asolo Prosecco Docg e del Montello rosso Docg. La Strada del Prosecco e dei Vini Conegliano Valdobbiadene si snoda tra ripidi declivi tramati di vigne e macchie di bosco in uno dei paesaggi vitivinicoli italiani. Fra Treviso e Castelfranco veneto corre la Strada del Radicchio Rosso di Treviso e variegato di Castelfranco, con percorsi segnalati e pacchetti di turismo del gusto. Infine, anche l’asparago bianco di Cimadolmo ha una sua strada nella pianura del Piave.
Bassano del Grappa, sulle strade del gusto / foto Shutterstock
 
DA SAN ZENONE DEGLI EZZELINI A BASSANO DEL GRAPPA (VI) E MAROSTICA (VI)
Riprendiamo il camper guidando in un paesaggio verde di valli e poggi boscosi: ecco San Zenone, borgo dominato dalla scenografica mole seicentesca di villa Rovero. Una volta parcheggiato il mezzo il consiglio è infilare lo zaino per un trekking dolce che dalla frazione Sopracastello una passeggiata di circa due chilometri sale al panoramico Colle degli Ezzelini: qui dove ora sorge una torre ricostruita nell’800, la casata dei Da Romano aveva il suo castello e proprio qui nel 1260, un anno dopo la morte di Ezzelino III, ebbe luogo la strage, ricordata anche da Dante – di tutti i discendenti del tiranno a opera dei suoi nemici di parte guelfa.
Ci allunghiamo ancora un poco, sconfinando nella provincia di Vicenza. L’occasione è la visita di Bassano del Grappa e di Marostica.  Bassano è il principale centro della Valle del Brenta e il secondo della provincia di Vicenza. Ha come simbolo della città il Ponte Vecchio, originario del XII secolo, e più volte ricostruito, sempre in legno, dopo le piene del Brenta che lo avevano in diverse epoche danneggiato. Marostica è nota nel mondo per la tradizione dei suoi scacchi viventi, elemento iconico di piazza Castello, ed anch’essa è certificata con la Bandiera Arancione del Touring. A piedi si possono apprezzare i castelli e la cinta Muraria, percorribile per un lungo tratto, le sue pregevoli chiese che conservano opere importanti, tra le quali spiccano i dipinti di Jacopo Dal Ponte (1510-1592). 
- Scopri di più su Marostica sul sito di Bandiere Arancioni.
Marostica, piazza Castello / foto Shutterstock
SUL MONTELLO IN BICICLETTA
Ora tocca alle due ruote! Lasciata Marostica si punta verso Treviso. La possibilità di una escursione in mountain bike la offrono i pendii del Montello. Con la sua dorsale panoramica pedemontana e la rete delle poco trafficate “prese” interne, il Montello è perfetto per sia per le bici da corsa che per gli amanti dello sterrato. Particolarmente bello è il tratto ciclabile dello Stradone del Bosco, che segue una derivazione del  canale Brentella.
Lo si può integrare con un circuito sul fondo misto che da Nervesa della Battaglia sale a imboccare la provinciale 144 (la “dorsale”), oltrepassa in saliscendi tra prati e boschi Santa Maria della Vittoria, scende a Pederiva e segue a destra lo Stradone, piacevolisssima sterrata che costeggia il canale fino alla provinciale 248 (“la panoramica”). Sempre da Nervesa della Battaglia, un anello quasi completamente pianeggiante segue il perimetro della regione per circa 36 chilometri.
I boschi del Montello / foto Shutterstock
FANZOLO, VILLA EMO
Riprendiamo il camper per rientrare nella provincia di Treviso. Percorrendo per più di un’ora la Superstrada Pedemontana veneta in direzione Treviso, si esce ad Antivole e seguendo le indicazioni per Fanzolo si raggiunge un’altra destinazione dedicata alla bellezza, celebrata dall’architettura palladiana di Villa Emo.
Tra le più belle ville venete oggi visitabili, venne fatta costruire nel 1558 da Leonardo Emo, membro di un’importante famiglia che aveva rivestito ruoli politico-amministrativi nel governo della Serenissima. Uomo colto e raffinato, oltre che ricco, Emo aveva voluto una dimora di campagna ispirata ai temi della classicità. Per questo aveva scelto il Palladio come architetto e Giovanni Battista Zelotti, allievo del Veronese, per dipingere le stanze del piano nobile.
Fanzolo di Vedelago, Villa Emo / foto Shutterstock
NEL PARCO NATURALE DEL SILE
L’ultima tappa del nostro percorso apre alla possibilità di escursione naturalistica è risalire il corso del Sile, fino alle sue sorgenti. Su strade minori si raggiungono Cavasagna e Casacorba, la segnaletica guida di qui alle sorgenti del fiume, oltre 4000 ettari di canneti, torbiere, polle e piccole paludi compresi tra Casacorba e Torreselle di Piombino Dese. L’intero corso del Sile, il più lungo fiume europeo di risorgiva – circa 95 km fino alla conca a Portegrandi a nord della Laguna di Venezia – è tutelato dal Parco naturale regionale del Sile; il corso d’acqua disegna una green way, un corridoio ecologico di mobilità lenta in bicicletta, a piedi, a cavallo, in barca e canoa, spina di una rete di percorsi dedicati su alzaie, strade campestri e sentieri in deliziosi paesaggi di fiume e campagna. 
Treviso ora è a un passo, ma per scoprirla avete con voi la Guida Verde "Veneto", e se manca nel vostro bagaglio di viaggio è il momento giusto per acquistarla scontata sul nostro store on line e nei Punti Touring.
Parco naturale del Sile / foto Shutterstock
I SERVIZI PER I CAMPERISTI
Un'ottima base per la vostra visita è l'area di sosta camper gratuita di Segusino (Tv), accanto agli impianti sportivi di via Chipilo. I servizi offerti comprendono 25 stalli per la sosta temporanea di autocaravan, un totem con funzione di cassa automatica, 2 colonne di ingresso/uscita per l’erogazione e cattura di tessere RFI, videosorveglianza 24 ore su 24, un pozzetto di scarico, una colonna di scarico per cassette estraibili, una fontana per rifornimento di acqua potabile ed 8 erogatori di energia elettrica. I veicoli possono permanere in sosta per un tempo massimo di 72 ore consecutive e con un intervallo tra l’uscita e il successivo ingresso di 3 giorni, al fine di consentire l’uso dell’area alla maggior utenza. 
L'ASSICURAZIONE
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INFORMAZIONI UTILI
Scopri di più sul Museo Canova, la Gypsoteca e gli eventi celebrativi del duecentenario al sito www.museocanova.it