Guidare in Valtellina, andando alle sorgenti del quarto fiume d’Italia, l’Adda. Un itinerario che inizia dalle acque placide e suggestive del lago di Como per seguire tappa dopo tappa il fil rouge segnato dal fiume che risale la maestosa Valtellina.
In questo viaggio in camper sarebbe un proposito da seguire quello di caricare un paio di biciclette. Bastano due normali biciclette (meglio mtb) con copertoni in buone condizioni. Infatti una ciclabile ben tenuta collega Tirano a Morbegno e molte deviazioni dal percorso asfaltato permettono di addentrarsi tra i borghi della valle per avvicinarne le testimonianze di storia e arte.
La Valtellina
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DAL LAGO DI COMO A MORBEGNO
Dalla superstrada Lecco-Colico che costeggia il lago si procede verso Delebio, dove l’Adda forme due grandi anse, per proseguire (e fermarsi a Morbegno), che si trova sul lato sinistro del fiume, allo sbocco della val Gerola. 
Morbegno è una cittadina dalle origini medievali che crebbe d’importanza dopo il XVI secolo grazie alla strada Priula, che la collegava a Bergamo e ne faceva un caposaldo degli spostamenti tra la Repubblica di Venezia e il nord.
Alle porte dell’abitato conviene parcheggiare e proseguire in bicicletta (le distanze non sono così contenute). Da non perdere il santuario dell’Assunta o di San Lorenzo. Iniziato nel 1418 e consacrato nel 1506, il santuario è un gioiello dell’arte in cui cercare gli affreschi e una grandiosa ancona di legno dorato sull’altare maggiore. Una volta attraversato il settecentesco ponte di Ganda sull’Adda, si entra nel centro storico, dove merita un ingresso la collegiata di San Giovanni Battista, fondata nel ‘500 e ricostruita in monumentali forme barocche.
Il borgo di Morbegno /foto consorzio Valtellina turismo
IN VALMALENCO, REGNO DELLA PIETRA OLLARE
Prima di continuare il viaggio alle sorgenti dell’Adda, si può fare una deviazione in Valmalenco, nei luoghi dove si estraeva e si lavorava la pietra ollare. Da Chiesa si può prendere la strada asfaltata per Primolo, e poco prima dell’abitato si leggono le indicazioni per gli itinerari escursionistici.
Superato un guado, un ponticello in legno e un altro ponte più grande si giunge così a una minuscola costruzione che ospita un vecchio tornio idraulico tuttora funzionante e, da qui, si seguono le indicazioni per le cave e con una breve deviazione si può godere di una vista spettacolare su tutta la Valmalenco e le Alpi Orobie.
I luoghi dei cavatori di pietre sono poco più avanti, nella borgata di Ove, che ospitava i cavatori nei mesi invernali, mentre nelle altre stagioni c’erano i “laveggiai” che tornivano i lavécc, pentole e casseruole tipiche della zona, grazie all’energia fornita dai torrenti in piena.
Vista dal rifugio Ventina sul lago Valmalenco
DALLA VALMALENCO A SONDRIO
Siamo a metà del nostro itinerario e l’Adda si è decisamente ingrossato. Ecco, il capoluogo: per scoprire meglio Sondrio ci vorrebbe forse un giorno, ma anche mezza giornata può darvi un’idea realistica del contesto.
L’area attrezzata per camper è nei pressi del tennis club in via Vanoni. Una volta giunti in città potete scegliere di vedere piazza Garibaldi, con la Statua dell’Eroe dei Due Mondi e il palazzo Martinengo. Da Corso Italia si raggiunge piazza Campello: di fronte al cinquecentesco Palazzo Pretorio, che ospita il Comune, sorge la Collegiata dei Ss Gervasio e Protasio, già esistente nel XII secolo e riedificata nel ‘700.
Vale la pena allungarsi verso la caratteristica piazza Quadrivio, cuore della città medievale con la novecentesca Villa Quadrio, la via dell’Angelo Custode e il vicolo San Siro che sale verso l’altura su cui sorge il Castello Masegra, del XVI secolo. Ora l’edificio è un centro culturale ed espositivo.
DA TEGLIO A TIRANO, IL SENTIERO VALTELLINA E IL TRENINO ROSSO
Si sale, quota 850. E i camperisti possono trovare tranquillamente soluzioni agevoli per sostare (senza però campeggiare), vicino all’area giochi e accanto al cimitero (qui anche per la notte). Teglio, oltre a pregiarsi di origini preromane (il toponimo Valtellina rimanderebbe proprio al latino Tillum), sfoggia con orgoglio l’Accademia del Pizzocchero, associazione nata per tutelare e promuovere la specialità della Valtellina, oltre alle altre tipicità enogastronomiche della provincia.
Ripresa la guida si arriva all’incrocio con la val Poschiavo, dove si può prevedere una visita di Tirano. Per una rilassante passeggiata nel verde, accompagnati solo dal mormorio dell’acqua si può andare sul tratto locale del Sentiero Valtellina, la pista ciclopedonale che si sviluppa lungo tutta la valle e che residenti e turisti utilizzano di frequente per gli spostamenti quotidiani. Per una visita culturale invece ci si può spostare poco lontano, dove ammirare il più importante esempio del Rinascimento Valtellinese: il Santuario della Madonna di Tirano in cui sculture e dipinti che fanno da corona al meraviglioso organo ligneo del ‘600.
Avendo almeno un giorno a disposizione imperdibile è la gita sullo storico e celebrato Trenino Rosso del Bernina, che dai 450 metri della cittadina sale fino ai 2.253 del passo Bernina, per terminare la sua corsa sondalofunambolica e spettacolare ai 1850 metri di St Moritz.
Il sentiero ciclopedonale della Valtellina presso Bormio
GROSIO, SONDALO E BORMIO
Il corso dell’Adda lambisce ora l’antico borgo di Grosio, noto per le famose incisioni rupestri d’età preistorica, nel parco aperto gratuitamente al pubblico. Proprio accanto si ergono le scenografiche rovine merlate del Trecentesco Castello Nuovo o dei Visconti Venosta, che domina la valle dall’alto  di una terrazza di roccia.
Tornati sulla strada principale ci dirigiamo a Sondalo, con la duecentesca parrocchiale di Santa Marta più volte rimaneggiata e la chiesa della Prepositura. Per una breve sosta ci si può fermare vicino al ponte a sud dell’abitato, mentre per un soggiorno più lungo è a disposizione un camping.
Ripresa la guida arriviamo a ridosso del Parco Nazionale dello Stelvio. Eccoci a Bormio, che ha gelosamente conservato nel suo antico impianto urbanistico i caratteri del villaggio alpino. Una passeggiata nel centro storico sulla centrale via Roma vi darà la possibilità di entrare nella chiesetta di San Vitale e soprattutto nella seicentesca chiesa di S. Ignazio, edificata dai Gesuiti, in cui si ammira un bellissimo interno barocco. Un ultimo sguardo lo merita piazza Kuerc, dove un tempo si amministrava la giustizia e si tenevano le assemblee del popolo. Per trovare il palazzo municipale bisogna spostarsi in via Buon Consiglio, su cui si ergono il municipio, con la biblioteca e il museo civico.
Bormio, piazza Kuerc /foto Fausto Compagnoni
LE TORRI DI FRAELE, I LAGHI E LE SORGENTI DELL’ADDA
Eccoci a destinazione, alle sorgenti dell’Adda, che si trovano proprio a nord ovest di Bormio. Il fiume nasce in prossimità dei due invasi artificiali di Cancano, ma la strada non è consigliabile ai camper di grosse dimensioni. In estate, inoltre, il transito intorno ai laghi può essere vietato ai veicoli privati.
Una prima soluzione per non negarsi la vista delle sorgenti è fermarsi a valle presso il camping di Isolaccia, nella frazione di Valdidentro, per poi spostarsi con economici bus navetta predisposti nei periodi di chiusura delle strada. Una seconda possibilità è sfruttare l’area attrezzata di Bormio, raggiungendo Isolaccia in meno di un quarto d’ora con i pullman di linea che offrono anche un servizio di trasporto biciclette.
La stradina tutta tornanti che sale ai laghi conduce alle Torri di Fraele, la cui sagoma squadrata si erge in cima a due speroni di roccia. Conosciute già dal XIV secolo, facevano parte di un sistema di avvistamento per tenere sotto controllo i movimenti di merci e truppe in transito sulla via imperiale che collegava Venezia con il Tirolo e l’Alemagna. Superata la stretta gola dominata dalle torri ecco finalmente il bacino naturale del Lago delle Scale e subito dopo la diga del lago di Cancano. Da qui si continua a piedi o in mountain bike per compiere il periplo del Lago di San Giacomo e seguire le indicazioni per la Valle Alpisella. Mezz’ora di tragitto ed ecco le sorgenti del fiume Adda. 
Il lago dell'Alpisella
LE AREE DI SOSTA
Bormio: area attrezzata adiacente alla funivia Bormio 2000.
Chiesa in Valmalenco: punto sosta presso il centro sportivo in loc. Vassalini. Tel 0342452613.
Colico: area attrezzata a pagamento in via Montecchio Nord 27.
Morbegno: area attrezzata in via del Foss, vicino allo stadio. Tel. 3343076643.
Sondrio: area attrezzata gratuita presso il tennis club in via Vanoni. Tel. 342510595.
Tirano: Area attrezzata a pagamento in via alla Polverina 50, a 50 m. dalla stazione del Trenino Rosso del Bernina.
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