Dal 30 luglio c'è un buon motivo per andare nell'Irpinia orientale. Non che prima non ci fossero ottime ragioni per un weekend da queste parti: prima tra tutte, il fatto che di turismo se ne vede veramente poco, nell'angolino più a est della Campania. E poi, una densità abitativa che sorprende per le sue cifre al ribasso, un paesaggio discreto di campi di grano, di colli e di boschi che meraviglia il visitatore più scafato, una tradizione enogastronomica che stupisce per essere sempre stata dietro le quinte (un nome per tutti, il taurasi). Terra di mezzo, quella che ruota attorno a Lacedonia, Calitri, Aquilonia, incastrata tra la Basilicata e la Puglia, forse più vicina alle regioni confinanti che a Napoli.

Ma dicevamo: dal 30 luglio c'è un ulteriore buon motivo, per venire quaggiù. Perché a Monteverde, 800 anime, una manciata di case sopra un un colle da cui si vede neanche troppo lontano il castello federiciano di Melfi, va in scena per tutto agosto uno spettacolo che ha pochi termini di paragone in quanto a realizzazione, obiettivi, missione. Difficile spiegare che cosa riesce a mettere in piedi ogni sera, sul lago di San Pietro, un manipolo di infaticabili sognatori. E' sì la vita raccontata di Gerardo Maiella, un santo del Settecento particolarmente amato dal popolo, protettore dei deboli e dei poveri, nato e cresciuto In Basilicata, formatosi in Puglia, e che ha operato in Campania - quasi a testimoniare il legame tra le tre regioni. Ed è sì uno spettacolo notturno davvero grandioso di suoni, di luci e soprattutto d'acqua, con altissime fontane, getti, coreografie di veli di vapore, in mezzo al quale si esibiscono attori e ballerini, mentre le voci di Elena Sofia Ricci e Leo Gullotta raccontano la vita di San Gerardo.

Ma il Grande spettacolo dell'acqua è altro ancora. Perché a sostenerlo, a crearlo, a realizzarlo ogni sera non è un'impresa, ma una fondazione nata nel 2006: un gruppo di amici campani, lucani e pugliesi (ancora una volta le tre regioni insieme) uniti dall'obiettivo di diffondere valori di solidarietà, accoglienza e carità attraverso il sostegno e la realizzazione di progetti umanitari. Per cui ogni sera l'intero ricavato dello spettacolo non va nelle tasche di qualcuno, ma - solo per fare qualche esempio - nel sostegno di una clinica che cura i malati di lebbra nelle Filippine, nell'assistenza ai bambini omopatici a Bari e Lecce, nella costruzione di un liceo in Madagascar. Ed è quasi commovente vedere quanta gente si mette in pista perché tutto si svolga nel migliore dei modi: sono un centinaio i volontari coinvolti, tutti di Monteverde e delle zone limitrofe. Inutile dire che l'intero paese, ad agosto, graviti intorno al Grande spettacolo: c'è chi mette a disposizione camere - non ci sono alberghi, da queste parti - c'è chi apre la porta di casa, c'è chi dà una mano all'organizzazione. Per una zona interna del Sud, una grande scommessa e una bella storia di solidarietà. Per il turista, una sorpresa che lascia a bocca aperta - e una realtà che non può mancare di sostenere.

Info: lo spettacolo va in scena a Monteverde tutte le sere dal 30 luglio al 28 agosto; informazioni e prenotazioni: tel. 0827.86432; 0827.1810028; web.