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Un percorso solidale di 200 chilometri attraverso quattro regioni. Ecco la nostra esperienza

Il Cammino nelle Terre-Mutate: 14 giorni a piedi o in bici nel cuore dell'Appennino

di 
Lucrezia Argentiero
5 Agosto 2018

Giulia ha 34 anni e due occhi così chiari da poterci guardar dentro. Dormo nel suo b&b che gestisce solo col passaparola. Mi porta in giro per L’Aquila. M’incanto nel sentirla raccontare la sua vita. Mi dice com’era prima del 2009, quando la terra ha tremato e portato via tutto, e come si sente adesso. Le manca il prima ma sa con certezza che non tornerà più. Siamo nella zona rossa. Mi fa capire com’è cambiato tutto, fuori, fra le macerie e dentro, nel profondo, nell’animo. Mi fa vedere la sua città. È ormai il più grande cantiere d’Europa. Si commuove e io con lei. 
 
Giulia è l’ultima persona che ho conosciuto in questo viaggio fatto di passi, parole, dolore e sorrisi. Lei è il mio traguardo. Il Cammino nelle Terre-Mutate è anche per lei, per Giulia. Duecento chilometri di sentieri quasi tutti completamente tracciati, che invitano alla vita. Come diceva Bruce Chatwin, “La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi”.
 
E così ho fatto. Mi sono unita a loro. A quelli che hanno tracciato questa nuova strada, promossa da Movimento Tellurico, APE Roma e FederTrek, in un percorso che collega Fabriano a L’Aquila, toccando tutte le aree colpite dal sisma tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Una strada che e' diventata un sentiero che tutti possono intraprendere in 14 giorni per dare un segno concreto alle popolazioni toccate dal terremoto e nello stesso tempo scoprire luoghi straordinari. 



CAMMINARE PER CAMBIARE
Ho marciato con chi ha avuto questa idea geniale, Enrico Sgarella. La porta avanti dal 2012. Ora non è più solo un’idea, grazie anche al sostegno di tantissime associazioni che hanno creduto in lui. “La meta nostra” – mi ha detto Enrico - “è quella di arrivare ad una legge quadro, che impedisca di ripetere gli stessi errori che si commettono in tutti i terremoti. Dove tutto viene improvvisato, si riparte sempre da zero, senza coinvolgere mai le popolazioni colpite. Senza parlare di prevenzione”. Lo ascolto con attenzione. Non si ferma Enrico. Vuole “camminare” ancora.

In marcia, lungo il Cammino nelle Terre-Mutate, ho conosciuto i miei compagni. L’Italia era tutta unita in un abbraccio di scarponi. Gente dal cuore enorme. Fra le pareti che si sono frantumate e quelle che si ricostruiscono, ho conosciuto Chiara. Con i suoi occhi verdi e il sorriso aperto mi ha aiutata a buttar fuori le emozioni più nascoste. Ho camminato con Andrea, uno fra i più giovani del gruppo. Mi ha stupito quanto m’abbia fatto sorridere e riflettere. Lui con la sua giovane età, mi è apparso sicuro, deciso, forte. E non ho potuto fare a meno di pensare a quanto fanno crescere in fretta queste Terre Mutate.

Quante donne in questo cammino. Forti. Tenaci, come Elisa, che nella lunga marcia dell’anno prima ha incontrato Francesco, perché il cammino è anche amore. Con noi ha marciato Marta. Ha camminato con le gambe dei suoi amici. Perché il Cammino non ha barriere. Per nessuno. Bruno, l’uomo dal sorriso che incoraggia, mi è sempre stato vicino. Mi ha fatto capire quanto lavoro c’è dietro all’idea di Enrico. Quanta gente. Quanta bellezza. Quante storie. Quante emozioni ho riportato a casa. Ogni tappa un incontro. Resilienza e resistenza sempre a braccetto.



LE STORIE DEL CORAGGIO
Storie tristi di chi ha perso tutto. Storie a lieto fine di chi da sotto le macerie è rinato a nuova vita. E storie di coraggio come quella di Fabrizio che, nonostante il dolore subito, ha trovato la forza di ripartire. Dopo il sisma del 24 agosto, in un tendone da circo, ha riaperto il suo ristorante, Lo Scoiattolo, proprio ad Amatrice, città simbolo del terremoto di 2 anni fa. Ancora adesso ricordo il sapore dell’impareggiabile amatriciana che ci ha riuniti tutti in un’enorme tavolata fatta di speranza e di gratitudine, proprio lì, nel tendone da circo.

A Campotosto, un paese di sole 60 anime, in Abruzzo, ho incontrato Assunta. Una donna carica di quelle “scosse emotive” che fanno tremare la pelle. Un corpo esile, un concentrato di forza e delicatezza. Il suo laboratorio artigianale “La Fonte della tessitura” è un mondo di colori pieni di vita e di rinascita. Tutti noi camminatori, invitati da Assunta, abbiamo preso il suo posto alla macchina per tessere, che era di sua nonna, e abbiamo iniziato la stola del Cammino. Tutti assieme. Perché solo stando uniti si può rinascere. Solo assieme si ridà vita a ciò che per un po’ ha dormito.

Camminando abbiamo incontrato Gianluca. Anche lui non ha abbandonato queste terre “scosse”. Ha dato vita alla “chioscheria”, un piccolo ritrovo per una pausa golosa, proprio vista lago. Abbiamo visitato La Mascionara, l’azienda che Rinaldo continua ancora a far andare avanti, con l'intraprendenza e la volontà di chi non smette di credere nella propria terra. La mortadella di Campotosto, esiste anche grazie a lui.

Ad accompagnarci in questa lunga marcia nel Cammino delle Terre-Mutate c’è stato sempre il sole, la natura impareggiabile fatta di infiniti volti: colline, montagne, vallate, distese di colori e tramonti dalle mille sfumature di rosso. A volte il vento ha soffiato forte un po’ di polvere, ma ha contribuito anche lui ad allontanare i brutti pensieri e la tristezza interiore. Immancabile è stato il verde. Rigoglioso. Brillante. Prorompente. Il verde della speranza. Il verde di quella natura che non smette mai di ricordarci che la vita continua e che è un lungo cammino fatto di passi.
 
Questo il video reportage che ho realizzato per Touring Club Italiano durante il cammino

https://www.youtube.com/watch?v=e2tCwqKEL90

IL CAMMINO NELLE TERRE-MUTATE
Il Cammino nelle Terre-Mutate parte da Fabriano per arrivare a L’Aquila. Si tratta di 14 tappe ognuna in un paese diverso: Matelica, Fiastra, Ussita, Visso, Arquata del Tronto, Norcia, Castelluccio, Campi, Accumoli, Amatrice, Campotosto, Collebrincioni, capoluoghi simbolo di un territorio che vuole rialzarsi.

Un percorso lungo quattro regioni, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo; oltre 200 chilometri da fare a piedi o in bici. Un viaggio lento nel cuore dell’Appennino, immersi nella natura più incontaminata, da percorrere tutto l’anno, attraverso i sentieri di due importanti aree protette: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Un Cammino per favorire un rilancio economico e un rafforzamento del tessuto sociale.  Un percorso per non dimenticare, anzi per ricordare e fare pace con un passato difficile da accettare.
 
Il Cammino nelle Terre-Mutate è adatto a tutti e si può percorrere tutto l’anno. Il sito www.camminoterremutate.org aiuta a organizzare il viaggio nel cuore dell’Appennino, grazie alla possibilità di scegliere le tappe da percorrere, scaricare le coordinate gps, contattare le strutture ricettive per l’ospitalità e le associazioni territoriali con cui condividere storie di resilienza e di rinascita.
 
Qualche consiglio sperimentato sul campo: 
- B&B Il Chiassetto, Via Chiassetto degli Ortolani n°1 - L’Aquila; Tel. 388 752 0532
- Ristorante Lo scoiattolo, Via Ponte a tre Occhi, 1 – Amatrice (Ri), www.villaggioloscoiattolo.it; Tel. 0746 825086
- La Fonte della Tessitura di Assunta Perilli, Campotosto - L’Aquila