Cuore verde della nostra penisola, terra di storia ed arte, l’Umbria custodisce una straordinaria concentrazione di centri medioevali. E’ una regione dall'inestimabile patrimonio culturale, terra tra le più verdi del vecchio continente.Spello e Trevi sono indiscutibilmente tra i suoi borghi più belli, luoghi dove ogni scenario si traduce in emozione, dove la storia e l'arte si mescolano alle dolci e verdi colline.
VENERDI SERA A SPELLO
È un paesaggio che accarezza l'anima, che rilassa ed aiuta a meditare, quello che ci accompagna alla volta di Spello, una delle più belle città murate d’Italia. Una valle che si stende alle pendici del Monte Subasio, dominata dalla sua sagoma.
Spello compare appoggiato sulla collina, svelandosi alla nostra sinistra. La “Splendidissima Colonia Iulia”, com’era chiamata in diverse antiche iscrizioni ai tempi d’Ottaviano Augusto, era all’epoca dotata di cerchia di mura, terme e teatro e d’un impianto urbanistico che è giunto fino ai giorni nostri.
Conquistata dai Longobardi, fu parte del ducato di Spoleto per essere poi concessa in vicariato ai Baglioni di Perugia che l’arricchirono di capolavori del Rinascimento.
Un autentico museo a cielo aperto dove concedersi una cena a base di bruschette preparate con pane comune abbrustolito e condito con aglio, sale e l’ottimo olio extravergine locale, per proseguire con una tipica zuppa di legumi.
SABATO A SPELLO
È la bella cornice naturale che rende ancor più interessante il borgo di Spello, dove si respira l’aria del passato, le antiche presenze umbre, romane, medioevali e rinascimentali che contraddistinguono uno dei centri più interessanti del centro Italia.
Sono tante le antiche porte di Spello che consentono di addentrarsi nel suo interessante centro storico. Entrando dall’augustea ed armoniosa Porta Venere, dalle due imponenti torri dodecagonali romaniche, si accede subito alla zona più ricca d’edifici d’interesse storico ed architettonico.
È via Torri di Properzio a condurci in via Cavour, da dove si raggiungono rapidamente piazza Matteotti, via Garibaldi, piazza della Repubblica e via Consolare, che porta all’ingresso più antico di Spello, quella Porta Consolare che era il principale ingresso a quella che era la città romana, porta costruita in calcare del Subasio, dominata dalla torre quadrata ed arricchita da tre statue marmoree.
Da vedere la collegiata di Santa Maria Maggiore, dalla facciata risalente al XIII secolo, completamente rifatta nel XVII secolo, con all’interno svariati elementi barocchi e dove ammirare gli straordinari affreschi cinquecenteschi del Pinturicchio della cappella Baglioni, a base quadrangolare con volta a crociera, pavimentata nella seconda metà del XVI secolo con mattonelle in ceramica di Deruta.
Da vedere anche la chiesa di Sant’Andrea, che propone un tesoro del Pinturicchio, la Madonna in trono e santi. Pranzo con un buon piatto di pappardelle al sugo di lepre per chiudere con una fetta di crostata di frutta.
Pomeriggio alla Pinacoteca Civica situata nelle sale del Palazzo dei Canonici, a ridosso della Collegiata, dove sono esposte collezioni d’oreficeria gotica e barocca, una sezione di scultura lignea medievale e rinascimentale ed una collezione di dipinti che vanno dalla fine del Duecento al Settecento. Tra i pezzi di maggior valore un trittico del Maestro dell'Assunta di Amelia, un dittico di Cola Petruccioli, alcuni pannelli di cantoria eseguiti da Zaccaria di Filippo Mazzola, fratello del pittore manierista Parmigianino, ed un apprezzabile affresco di Andrea d'Assisi detto Ingegno.
Tra le opere principali c’è sicuramente la Madonna col Bambino di inizio sec. XVI del Pinturicchio, trafugata nel 1970 e tornata a Spello nel 2004. Tardo pomeriggio a passeggio tra i vicoli del borgo umbro, alla ricerca di qualche tipicità locale tra cui il pregiato olio extravergine d’oliva ed il profumato miele millefiori.
Cena succulenta con una gustosissima grigliata di carne, tra cui cinghiale ed agnello, da accompagnare con uno dei migliori vini delle terre umbre, il Sagrantino di Montefalco, dal colore rosso rubino intenso e dal sapore asciutto ed armonico. 
DOMENICA A TREVI
Lasciato il borgo di Spello ci dirigiamo alla volta di un altro gioiello di questa regione ricca d’arte, natura e misticismo, Trevi. I due splendidi centri del perugino sono divisi da una manciata di chilometri e sulla strada che collega il primo al secondo si trova Foligno, il principale centro umbro dopo Perugia e Terni.
Trevi è un borgo incantevole che, arroccato su di un poggio, assume la forma d’una chiocciola dominando la Valle Umbra. Tra i più caratteristici centri della regione colpisce chi si avventuri tra i suoi antichi vicoli, per le belle chiese, per le abitazioni in coppi e mattoncini, per i viali lastricati, per gli apprezzabili palazzi nobiliari, per le piazzette e per le finestre ed i balconi colorati dai fiori.
Colpisce la sua particolare struttura urbana a cerchi concentrici, il suo intrico di stradine, lo straordinario belvedere sulla valle, le opere d’arte e gli affreschi.
Le strade di Trevi raccontano questa terra incantevole, che in questo suo angolo esprime uno dei punti più alti ed intensi della sua bellezza. Cuore del borgo storico è l’elegante Piazza Mazzini, sulla quale s’affaccia il duecentesco Palazzo Comunale con la vicina Torre Civica, simbolo del borgo.
Da vedere il Duomo romanico di Sant’Emiliano, intitolato al primo vescovo di Trevi, oggi patrono, e anche la trecentesca chiesa gotica edificata in onore di San Francesco d’Assisi che, nel 1213 si fermò a Trevi per predicarvi, che custodisce affreschi del Trecento e del Quattrocento, un organo monumentale ed un crocifisso trecentesco.
Pranzo con il tradizionale antipasto umbro, un bel piatto di salumi, tra cui salsiccia, capocollo, salame e prosciutto, da unire ad un assaggio di formaggio pecorino o caprino. Poi qualche bruschetta con olio extravergine locale e sale.
Sono gli ulivi i protagonisti delle campagne e delle colline di Trevi e l’olio il tesoro di questa splendida terra. Pomeriggio tra il verde delle colline umbre e l’argento degli ulivi. Imperdibile un giro tra i frantoi della zona per assaporare l’ottimo olio ma anche per approfondire la sua grande cultura e per acquistare e portare con se qualche sua bottiglia.
Cena ricca e saporita con un piatto di strangozzi al tartufo, per proseguire con un assaggio di porchetta, il tutto da accompagnare con un buon Torgiano Riserva, tra i migliori vini rossi umbri.
Da assaggiare l’amaro al tartufo nero, ottenuto con erbe varie ed un infuso di tartufo nero di Norcia, mentre la notte si unisce ai preziosi silenzi di questa terra di santi, arte e sapori antichi. 
INFORMAZIONI UTILI
Libri e web
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