Un’estate particolare. Sì perché il maltempo eccezionale e la tempesta Vaia che hanno colpito lo scorso autunno il Trentino hanno messo a dura prova il territorio, danneggiando boschi, pendii e sentieri, in particolare nel settore orientale della regione. Il lavoro di istituzioni e comunità sta però dando i suoi risultati e molti degli itinerari colpiti stanno tornando agibili per la stagione d’elezione per il trekking e le attività all’aria aperta.
Il ripristino delle foreste e dei sentieri è subito iniziato e proseguirà per tutta l’estate; tuttavia alcuni tracciati potrebbero risultare inagibili. Nelle zone interessate, saranno apposte segnaletiche per indicare i sentieri temporaneamente chiusi. Gli aggiornamenti in tempo reale sulla percorribilità dei sentieri saranno disponibili sul sito dedicato da Visittrentino  o rivolgendosi agli uffici delle Apt di zona. E in Trentino avvicinare il mondo della montagna è la cosa più semplice. Basta incominciare a camminare, trovare il proprio passo, scegliere piani e cime, raggiungere rifugi carichi di storia, godersi paesaggi che il mondo ci invidia e l’Unesco tutela, e come dargli torto.
 
DA UN RIFUGIO ALL’ALTRO, PER MOLTI QUASI PER TUTTI
In Trentino sono oltre 140 i rifugi alpini aperti a partire dal 20 giugno e fino al 20 settembre o anche oltre questa data. Sono molti gli itinerari, anche di più giorni, che possono regalare questa emozione, adatti alle famiglie, e ad escursionisti con diversa preparazione e allenamento. Ne segnaliamo alcuni.
In Val di Rabbi, nel Parco nazionale dello Stelvio, per le famiglie c’è il percorso suddiviso in due giornate che sale al rifugio Dorigoni in Val Saènt e poi raggiunge il lago e il rifugio Corvo per poi fare ritorno a Piazzola di Rabbi. Tre ore di cammino da Malga Stablasolo al rifugio il primo giorno (quasi 900 metri il dislivello) ammirando le cascate della val Saènt. Il giorno successivo si compie un’attraversata, con circa 500 m di dislivello in salita, toccando la panoramica Cima Collecchio (2957 m), al confine fra il Trentino e l’Alto Adige per poi raggiungere il lago Corvo e, poco distante, l’omonimo rifugio.
Camminando in val di Rabbi / foto Getty Images
I SENTIERI PER LE FAMIGLIE
Sempre per le famiglie, ma nelle Dolomiti di Fassa, c’è l’itinerario dalla Val Contrin alla Val San Nicolò. Si parte da Alba nei pressi della stazione della telecabina del Ciampàc. Superato il dislivello più impegnativo si entra in Val Contrin e, attraversato il rio, si tocca il rifugio Mèlga Cianci raggiungendo in circa 2 ore lo storico rifugio Contrin. Da qui si riparte il giorno successivo, dopo aver ammirato l’alba sul pilastro sud della Marmolada, in direzione del rifugio Passo San Nicolò. Circondati dalle vette del Gruppo della Marmolada si inizia la discesa nella val San Nicolò costellata di baite e tipici tabià.
Nel Parco nazionale dello Stelvio, in val di Pejo, dalla centrale di Malga Mare si può salire in circa 2 ore al rifugio Cevedale “Guido Larcher” in alta Val Venezia, in un paesaggio modellato dai ghiacciai che, seppur ridotti, circondano la vetta del Cevedale e del Palòn de la Mare. Una zona dove è possibile avvistare facilmente le specie della fauna alpina, come marmotte, aquile reali, cervi e camosci. Il giorno successivo dal rifugio Larcher si può effettuare il Giro dei Laghi, che si incontrano nella seguente successione: Lago Marmotte, Lago Lungo, Lago Nero, Lago del Careser. Da qui si fa ritorno al parcheggio di Malga Mare.
Sopra Madonna di Campiglio si può compiere un itinerario ad anello lungo i sentieri che collegano i rifugi di questo versante delle Dolomiti di Brenta. Da Passo Campo Carlo Magno si sale a piedi fino al rifugio Giorgio Graffer sotto Passo Grostè. Nei mesi di giugno e luglio si può approfittare per raggiungere dal rifugio “Gli orti della Regina”, un vero e proprio giardino botanico in quota ricco di specie floreali alpine, naturalmente solo da ammirare. Il secondo giorno con un percorso a saliscendi in circa 2 ore si raggiunge il rifugio F.F.Tuckett ai piedi della vedretta di Vallesinella. Si prosegue in direzione della Val Brenta per raggiungere il rifugio Maria e Alberto ai Brentei, al cospetto del Crozzòn di Brenta e della Cima Tosa. Il terzo giorno si scende fino al rifugio Casinei e da qui a Vallesinella per poi rientrare a Madonna di Campiglio.
Il lago Lungo, in val di Pejo / foto Visitvaldipejo
I TREKKING PIU’ AMBIZIOSI
Il Trekking in Adamello è un’interessante proposta di 4 rifugi all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta. Un percorso per camminatori allenati, ma privo di difficoltà tecniche. Si sviluppa nel cuore del Gruppo dell’Adamello trentino percorrendo sentieri in alta quota che sfiorano le vette più alte come il Cop di Breguzzo, il Carè Alto. Nella prima tappa, molto facile, si raggiunge il rifugio Trivena in Val Breguzzo. Nella seconda si sale in quota fino al Passo di Breguzzo scendendo al rifugio Val di Fumo. Nella terza giornata si risale fino al Passo delle Vacche, la Bocca di Conca e fino al rifugio Carè Alto. L’ultima tappa ha come meta il rifugio San Giuliano, al cospetto della Presanella, prima della discesa in Val Rendena.
Nelle Dolomiti di Fassa ecco il trekking dal Catinaccio al Sassolungo, sulle orme dei pionieri dell’alpinismo dolomitico. Il punto di partenza è Passo Carezza: si raggiunge il rifugio Paolina e su un comodo sentiero al rifugio Roda di Vaèl. Circa a metà di questo tragitto si incontra la grande aquila in bronzo dedicata a Theodor Christomannos pioniere del turismo dolomitico che per primo descrisse questo itinerario per gli alpinisti di fine Ottocento.
Si prosegue fino al Passo delle Cigolade e percorrendo l’Alta via dei fassani si raggiunge il rifugio Vajolet ai piedi della gola delle tre Torri. Il secondo giorno si risale fino a Passo Principe e toccando i passi Molignon e Tires si approda al rifugio Alpe di Tires. Nell’ultima giornata si raggiunge Passo Duron e da qui, sempre in quota, in direzione del rifugio Sassopiatto. Lungo il sentiero intitolato al re alpinista Friederich August di Sassonia, ai piedi del Gruppo del Sassolungo, si toccano i rifugi Pertini, Friederich August e Des Alpes e finalmente la stazione di arrivo della funivia del Col Rodella, per la discesa finale a Campitello di Fassa.
 
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