Le più belle passeggiate invernali

A noi piace prenderlo di lato l’inverno, il lato favorevole al passo lento, agli incontri, alla contemplazione della natura e del paesaggio. Il freddo? Una variabile da mettere tra strato e strato, il resto lo fa la curiosità che spinge a uscire fuori e camminare. Dove? Ecco 10 passeggiate da non perdere, anche in inverno. 

La Valle d'Aosta di Chamois

1. LA VALLE D'AOSTA DI CHAMOIS – Ha qualcosa di davvero particolare Chamois. Non è raggiunto da una strada, quindi in automobile non è possibile arrivarci. Chi sale fin quassù trova un paese senza traffico e rumori. Una dimensione diversa. Il percorso a piedi per arrivarci è il sentiero n. 2 Nuarsaz-Corgnolaz. Sono poco meno di 3 chilometri su una mulattiera che conduce da 1120 fino a 1810 metri sul livello del mare. E quando arriverete, il paradiso della tranquillità....

Zegna, l'oasi del Biellese

2. ZEGNA, L'OASI DEL BIELLESE – È un piccolo angolo di paradiso nel distretto della lana di Biella, alle pendici del Monte Rubello. Un paradiso artificiale che però nulla toglie alla bellezza del luogo. A inventarselo è stato Ermenegildo Zegna, pioniere dell’alta moda italiana che negli anni 20 del Novecento fece piantare 500mila abeti rossi, un tappeto che oggi copre i versanti della montagna disboscati dopo la Prima Guerra Mondiale. Le passeggiate più belle partono dall’alta val Sessera, che si può raggiungere da Trivero seguendo la Panoramica Zegna, strada panoramica che sempre Zegna fece costruire nel 1938 per permettere agli operai tessili di raggiungere questo luogo di villeggiature. Una bella storia di imprenditoria illuminata.

La strada Regina sul lago di Como

3. LA STRADA REGINA SUL LAGO DI COMO - Tra i cammini storici, l’antica Strada Regina è uno dei più appassionanti e oggettivamente belli. Scende dalle Alpi, percorre la val Chiavenna e costeggia le rive occidentali di uno dei più romantici laghi italiani. La Via Regia per gli antichi romani era vitale quanto il controllo dei valichi alpini, dopo che Milano era diventata capitale dell’Impero nel III secolo d.C. Si può scegliere di camminare lungo una o più tappe dell’itinerario, magari percorrendolo in senso inverso rispetto ai viandanti di allora, iniziando da un emozionante luogo dello Spirito, il Sacro Monte di Ossuccio.

Bolzano, una promenade con Freud

4. A BOLZANO, UNA PROMENADE CON FREUD - Era uno dei luoghi di villeggiatura prediletti dalla società della Belle Epoque. Passeggiare lungo i viottoli delineati da staccionate di legno, godere dell’aria buona di montagna e delle ampie vedute sulle Dolomiti, il gruppo del Catinaccio e lo Sciliar. Ecco perché la località di Sopra-Bolzano e i suoi dintorni, offrono una passeggiata panoramica dove ammirare il paesaggio e insieme le ville e gli hotel in stile liberty alpino. Tra i panorami bolzanini Freud e famiglia (come molti intellettuali della mitteleuropa) passo l’estate del 1911. Non che si dedicasse solo allo svago. Infatti tra i boschi di larici il padre della psicanalisi stava scrivendo uno dei suoi masterpiece: “Totem e tabù”.

I Forti di Genova

5. I FORTI DI GENOVA - Per godere a pieno di questa passeggiata si sale dalla centrale piazza Manin sullo storico trenino Genova-Casella, si scende alla stazione di Campi e ci si trova proprio alle spalle della più esterna cerchia muraria di Genova. Un sentiero (meglio chiedere non è segnalato alla perfezione) a mezzacosta vi farà apprezzare il Forte Diamante che domina il paesaggio da un centinaio di metri sopra di voi. Si scende da una mulattiera verso il forte Fratello minore, poi al Forte Puin e infine al Forte Sperone, dove termina la sterrata. Si può continuare fino all’osservatorio astronomico del Righi, dove visitare il planetario inaugurato nel 2015.

Montefeltro, le vedute di Piero della Francesca

6. MONTEFELTRO, LE VEDUTE DI PIERO (DELLA FRANCESCA) - Se amate l’arte e la natura e non volete rinunciare a un’esperienza che le comprende entrambi, andate a San Leo, spettacolare e panoramica roccaforte del Montefeltro. Nei suoi dintorni due ricercatrici d’arte moderna hanno individuato i punti panoramici da cui ammirare i paesaggi che ispirarono Piero della Francesca per alcuni dei suoi capolavori della pittura rinascimentale. Nei pressi di San Leo si possono facilmente (anche con i bambini) raggiungere il paesaggio del “Ritratto di Battista Sforza” e di “San Gerolamo e un devoto, in località Monte Gregorio. Per raggiungerli si esce da San Leo sulla Via per Montefeltro e seguendo la provinciale verso sinistra si incrocia la frazione Tausano, da cui si sale verso sinistra. Dopo poco più di un chilometro troverete in bella vista le indicazioni per i Balconi di Piero. 

Firenze, passeggiate fiesolane

6. FIRENZE, PASSEGGIATE FIESOLANE - Tra Fiesole e Settignano, a pochi chilometri dal centro monumentale di Firenze, si lascia la folla di turisti per trovare la quiete della collina fiesolana. Tra panorami spettacolari sulla città e la piana dell’Arno si cammina tra i boschi silenziosi scoprendo  di tanto in tanto gli imbocchi scuri delle cave dei maestri scalpellini che estraevano qui la materia prima per i progetti dei grandi architetti del rinascimento fiorentino. Il sentiero è lungo circa 8 chilometri, è adatto a tutti, anche ai bambini, e si può affrontare in qualsiasi mese dell’anno. 

Il monte Soratte e il mistero dei laghi laziali

8. IL MONTE SORATTE E IL MISTERO DEI LAGHI LAZIALI- In epoche remote tra i Colli Albani c’era quello che gli studiosi chiamano il Vulcano Laziale, uno dei più imponenti complessi vulcanici al mondo. Le ultime attività eruttive sono registrate nell’età del Bronzo, lasciando diversi bacini distribuiti in un’area di una decina di chilometri. Noi oggi ne vediamo due, il lago di Nemi e quello di Albano, prodotto di due violente esplosioni avvenute tra quarantamila e sessantamila anni fa. Per apprezzare il sito si può quindi fare una passeggiata sul periplo del lago Albano, partendo e ritornando a Castel Gandolfo, il borgo tardo medievale che si affaccia sul bordo a ovest del cratere. Il percorso è adatto a tutti, dura circa tre ore a piedi e anche in inverno riserva giornate assolate e limpide.

Un trekking urbano a L'Aquila

UN TREKKING URBANO A L'AQUILA - La città ferita nel 2009 ha iniziato (finalmente e con colpevoli ritardi) a rinascere, e vederla rifiorire tra cantieri e monumenti finalmente riaperti può essere una esperienza rigenerante. Nella famigerata “zona rossa” è ancora vietato accedere, ma si può camminare in sicurezza lungo via XX settembre. Dopo la vista ancora scioccante di muri squarciati e squarci nelle case storte e devastate si possono raggiungere i luoghi che hanno ritrovato forma e vita come  La Fontana delle 99 cannelle, l’ex mattatoio novecentesco che ospita parte delle collezioni del Museo Nazionale d’Abruzzo, e il Castello, che da qui a pochi mesi verrà in parte riaperto. A fianco è vitalissima l’attività dell’Auditorium progettato da Renzo Piano, che accoglie tutto l’anno convegni, proiezioni, festival, concerti e le manifestazioni del Festival della Montagna, che raccoglie dal 2014 alpinisti da tutto il mondo. 

Sulla Penisola sorrentina

10. SULLA PENISOLA SORRENTINA - Sono otto chilometri che possono percorrere tutti, anche in inverno. Il clima è spesso mite e le giornate riservano viste splendide sulle due costiere campane. Unica difficoltà la presenta il dislivello da affrontare per arrivare a Monte San Costanzo. Dal borgo di Termini, frazione di Massa Lubrense, si può camminare per circa tre ore fino a punta Campanella, punto d’incontro tra la costiera amalfitana e sorrentina. Si cammina tra uliveti e piccoli giardini terrazzati e con un po’ di fortuna la vista si può allungare fino al Vesuvio, a Ischia e a Procida, che chiudono a nord il Golfo di Napoli. Rimanendo a punta Campanella ci si può godere il tramonto su Capri. I più dinamici possono ambire alla cima di Monte San Costanzo e godere della vista magnifica sulla baia di Ieranto, uno dei luoghi più selvaggi del Mediterraneo.