Avete bisogno di una giornata di libertà? Vi proponiamo dieci mete molto originali che riescono a soddisfare la voglia di un distacco completo dalla vita quotidiana senza fare troppo fatica, spostandosi da Milano entro un raggio di 100 chilometri o poco più. Si tratta di chiesette sperdute sui monti, molte con un grande significato storico-artistico, ma proprio perché lontane da strade e auto poco conosciute e valorizzate.
1. S. PIETRO AL MONTE A CIVATE (LC)
Occorre spostarsi verso Lecco e raggiungere il paese di Civate (Lc, 54 km da Milano). Qui dalla frazione Pozzo parte una mulattiera in salita nel bosco alle pendici del Monte Cornizzolo che porta in 1 ora circa di cammino allo spiazzo sui cui sorgono la basilica di S. Pietro e l'annesso oratorio di S. Benedetto. L'origine del complesso romanico si fa risalire ai tempi del re longobardo Desiderio. Notevolissimo l'interesse storico artistico del complesso: in particolare sottolineiamo il ciborio della basilica molto simile a quello di S. Ambrogio in Milano, le tracce di affreschi medievali alle pareti e la cripta.
2. S. MIRO AL MONTE A CANZO (CO)
Da Milano si segue la superstrada per Lecco-Erba verso Erba, raggiungendo Canzo (Co, 61 km da Milano). Dal paese si imbocca la val Ravella raggiungendo le Fonti di Gajum (485 m), parcheggio. Da qui si segue un'ampia carrareccia nel bosco che risale la valletta, tra massi di varie rocce lasciate dal ghiacciaio (rosso ammonitico, serpentino, quarzo e gneiss).
In 40 minuti si raggiunge la chiesetta di S. Miro al Monte (600 m) del Seicento, alla quale era annesso un piccolo convento. Il luogo romito e appartato è quanto mai suggestivo, all'ombra del bosco.
 

 3. S. FEDELINO SUL LAGO DI MEZZOLA (CO)
Da Milano si segue la superstrada per Lecco e quindi per Colico-Chiavenna, raggiungendo Samolaco (Co, 114 km). Da qui ci si porta alla frazione Casenda e poi alla chiesa di S. Giovanni all'archetto, dove arrivava il lago di Como al tempo dei Romani. Da qui si prende un sentiero pianeggiante a poca distanza dal fiume Mera che ricalca l'antica via Regina che portava nei Grigioni. Si supera un poggio roccioso (Motto alto, 329 m) molto panoramico sul lago di Novate Mezzola e quindi si scende tortuosamente al sottostante pianoro ove sorge il tempietto romanico di San Fedelino, molto noto non solo ai cultori di storia dell'arte romanica, ma anche ai geologi perché dà il nome al “granito S. Fedelino” vena di roccia magmatica costituita da quarzo, ortoclasio, muscovite, biotite. Colore bianco con punteggiatura scura; grana fine, ottima compattezza. Le cave sono ubicate lungo la strada dello Spluga, in prossimità di Novate Mezzola. L'impiego è limitato alle cordonature ed ai lastricati stradali di Milano dove si è dimostrato più resistente del granito di Baveno.
Il tempietto sorse nel 964 in forme romaniche sulle rovine di uno preesistente eretto probabilmente già nel V secolo. L'edificio ha pianta quadrata con abside rivolta a est; la facciata è addossata alla roccia del monte Berlinghera.
 

 
4. S. BENEDETTO IN VAL PERLANA (CO)
Da Milano si raggiunge Como e quindi si imbocca la via Regina, lungo il lago fino al borgo di Ossuccio (Co); da qui si sale al santuario della Beata Vergine del Soccorso (419 m), che già sarebbe una pregevole meta, soprattutto salendoci a piedi lungo la larga mulattiera. Dal santuario invece si sale sulla montagna, all'interno del bosco, superando alcuni gruppi di baite in abbandono fino a raggiungere, dopo ore 1.30, lo spiazzo ove sorge la basilica romanica di S. Benedetto in val Perlana (815 m), del secolo XI, detta anche al Monte Oltirone, già funzionante nel 1083 a tre navate e tre absidi. A fianco della chiesa, sul lato del campanile vi sono i resti dell'antico convento benedettino, recentemente restaurati.
5. S. LUCIO IN VAL CAVARGNA (CO)
Da Milano si va a Como e poi lungo la via Regina a Menaggio; da qui si svolta per Porlezza, da dove si sale in val Cavargna a Cavargna (Co), 1071 m (106 km da Milano). Qui si prende il sentiero sul lato sinistro della chiesa parrocchiale che in salita porta nella stretta e ripida val Marda, al limitare di un magnifico faggeto. Superato un torrente e alcuni ruderi, si prosegue in salita fino ai Monti Coloné (1400 m). Si raggiunge poi la larga dorsale principale e tra prati e cespugli si giunge alla chiesetta dell'oratorio di S. Lucio sull'omonimo passo, sul confine con la Svizzera (1542 m).
La chiesetta quattrocentesca è sempre stata un punto di riferimento per la gente dei due versanti, nonché luogo di riparo in caso di bufera. All'interno conserva dipinti del XV-XVII secolo e una statua lignea quattrocentesca raffigurante Lucio, il santo patrono dei mandriani e dei formaggiai. La festa si celebra il 12 luglio.
 

 
6. S. PIETRO IN VALLATE A COSIO VALTELLINO (SO)
Occorre raggiungere Piagno, frazione di Cosio Valtellino (So, 112 km da Milano) e da qui imboccare una comoda ma ripida mulattiera che in 15 minuti raggiunge l'area dove si trovano i resti dell'abbazia romanica di S. Pietro in Vallate.
L'edificio fu eretto nel 1078 dai monaci cluniacensi, ma fu abbandonato già nel Trecento.
Oggi è rimasto il campanile, parte dei muri perimetrali e parte dell'abside maggiore. Il luogo, appartato e silenzioso, ha un grande fascino proprio perché in abbandono.
7. SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CORNABUSA IN VALLE IMAGNA (BG)
Sant'Omobono Terme (Bg) in Valle Imagna (410 m, 72 km da Milano) si raggiunge con la A4 Milano-Venezia fino a Dalmine e quindi seguendo le indicazioni Val Brembana fino a Villa d'Almè, da dove si imbocca la valle Imagna (sulla sinistra consigliabile la deviazione per visitare la strepitosa chiesa romanica circolare di S. Tomé ad Almenno San Bartolomeo).
Da Sant'Omobono si continua su strada carrozzabile per un buon tratto fino a un parcheggio; da qui s prosegue a piedi; giunti sul piazzale della grotta, a 700 m, si nota una cappella chiusa da inferriata che custodisce un simulacro della Madonna della Cornabusa, ricoperta da un manto dal quale fuoriesce soltanto la testa nera di un Bambino.
Il santuario, ricavato da una grotta naturale, aperta in una montagna a strapiombo sulla valle, fu costruito a partire dal Cinquecento. Tanto caro a Papa Giovanni XXIIII, si presenta come una basilica naturale nella roccia.
8. SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CERIOLA (BS)
Sale Marasino, borgo affacciato sulla riva orientale del Lago d'Iseo, si raggiunge con l'autostrada A4 Milano-Venezia uscendo a Ospitaletto e seguendo poi le superstrade per Iseo. A poca distanza sorge Sulzano (circa 100 km da Milano) da dove una chiatta o mototraghetto porta a Peschiera Maraglio, sull'isola del Sebino chiamata Monte Isola.
Da Peschiera Maraglio si sale in 10 minuti al borgo di Senzano e quindi su stradina fino al sovrastante santuario che sorge su uno spuntone di roccia grigia, sul punto più suggestivo dell'isola, dal quale si ammira tutto il bacino lacustre. Dedicato alla Madonna della Ceriola, fu costruito nel Quattro-Cinquecento, modificato nel Seicento e nel Settecento. All’interno spicca la statua lignea della Madonna della Ceriola, così chiamata probabilmente perché intagliata in un ceppo di cerro, risalente almeno al XVI secolo.
9. S. GIOVANNI AL MONTE DI QUARONA (VC)
Quarona (Vc) è un paese della bassa Valsesia (a 105 km da Milano) raggiungibile con l'autostrada A8 e A26 fino a Romagnano Sesia e da qui con strada regionale. Dal paese un sentiero risale il monte sovrastante e porta in circa 15 minuti alla chiesa di S. Giovanni al Monte, edificata nel V secolo come edificio romano e successivamente trasformata in chiesa tra il IX e il X secolo. All'interno gli affreschi rappresentano cicli organicamente completi, dipinti nell'arco di tre secoli (dal XIII al XVI sec.). L'importanza maggiore di questi dipinti sta soprattutto nel fatto che in S. Giovanni al Monte troviamo le più antiche testimonianze della pittura in Valsesia e cioè gli affreschi del secolo XIII di arte romanica e quelli di transizione del primo Trecento.
10. S. LORENZO ALL'ALPE SECCIO IN VAL CAVAIONE (VC)
Si parte da Boccioleto (667 m, 126 km da Milano), un paese della Val Sermenza, laterale della Valsesia (Vc). Vi si giunge con le autostrade A8 e A26 fino al casello di Romagnano Sesia, quindi con la strada regionale della Valsesia fino a Varallo e a Balmuccia; da qui bivio per Boccioleto. Dal paese si sale alla frazione Ronchi (parcheggio), da cui parte il sentiero della val Cavaione che toccando diverse frazioni porta, dopo un'ora e trenta, all'alpe Seccio (1388 m). Le prime fonti certe sono costituite da un’iscrizione presente nella navata dell’oratorio secondo la quale la benedizione dell’edificio sarebbe avvenuta il 25 Aprile 1446, attestando l’antichità di un luogo di culto in questa comunità marginale. Nell’oratorio sono conservati pregevoli testimonianze pittoriche del Quattrocento, che si rifanno al linguaggio internazionale dell'arte tardogotica; la loro importanza è veramente notevole se confrontata con la dimensione e la collocazione periferica dell’insediamento. Sulla parete esterna è presente un singolare affresco allegorico, in parte danneggiato, raffigurante una Ruota della Fortuna.
Avete altre chiesette da aggiungere alla lista? Consigliatecele nei commenti!