Sono parte della biografia d’illustri personaggi. Talvolta autentica ispirazione del loro genio letterario. Angoli d’Italia che ne hanno segnato l’intera esistenza, teatri della loro infanzia, di una breve parentesi della loro vita o semplicemente luogo di nascita e nulla più. Sono i borghi che tra nord, centro e sud si sono ritagliati uno spazio importante nella storia della nostra penisola anche grazie alla vita ed alle straordinarie opere dei loro scrittori e poeti.
AGLIÈ, TRA LE ATMOSFERE GOZZANIANE ED IL CASTELLO DUCALE
Guido Gozzano si spense nell’estate del 1916 a Torino, dov’era nato nel 1883, ma le sue spoglie vennero portate ad Agliè. La cittadina del Canavese, teatro di lotte tra guelfi e ghibellini, con i marchesi del Monferrato, i Savoia ed i conti d’Agliè tra i suoi più illustri signori, segnò profondamente la vita dello scrittore piemontese, importante esponente della corrente letteraria dei Crepuscolari.
Qui Gozzano trascorse l’infanzia e vi si recava spesso. Villa di famiglia, poi venduta nel 1912 a seguito di problemi economici, era “il Meleto”, così chiamata per i meli che fiancheggiano il vialetto d’ingresso. Villa “il Meleto”, immersa nel verde e circondata da un giardino romantico con laghetto, viene citata dal poeta in diverse liriche tra cui ”L’amica di nonna Speranza”, ed è una delle più importanti testimonianze del mondo gozzaniano.
Agliè è però anche il suo splendido castello ducale, uno dei più apprezzati tesori del Piemonte sabaudo. Con le belle sale affrescate degli interni ed il meraviglioso parco, il castello ducale di Agliè rappresenta uno dei frammenti di storia più importanti del Canavese, spesso utilizzato, in passato, come set cinematografico.
RECANATI, TRA IL COLLE DELL’INFINITO E PIAZZA DEL SABATO DEL VILLAGGIO
La bella cittadina dell’entroterra marchigiano racconta Giacomo Leopardi. Poeta, filologo, filosofo, scrittore e glottologo italiano, il conte Leopardi è forse il maggior poeta dell’Ottocento italiano ed una delle principali espressioni letterarie del romanticismo. Recanati, importante centro del maceratese, immerso nello straordinario paesaggio collinare delle Marche, ne celebra la storia, la vita e le opere. Visitare Recanati significa respirare Leopardi, la sua cultura e la sua lirica, spesso ispirata agli angoli della sua città. Significa scoprire il suo illustre cittadino attraverso targhe e versi apposti sui vari edifici della cittadina.
Palazzo Leopardi, affacciato sulla piazzetta che prende il nome da una delle sue opere più celebri “Il sabato del villaggio”, con al primo piano la biblioteca, suo luogo di studio, al quale si accede tramite un ampio scalone settecentesco, e le cantine storiche risalenti al XVII e XVIII secolo, è la tappa imperdibile della Recanati leopardiana.
Da vedere anche la Torre del Borgo, risalente al XII secolo e cuore della città, citata negli scritti del poeta, così come il Colle dell’Infinito, altro angolo della città che ispirò il poeta.
CASTAGNETO CARDUCCI, TRA IL VIALE DEI CIPRESSI E GLI ULIVI
La più nota produzione letteraria di Giosuè Carducci custodisce panorami, cultura ed emozioni della straordinaria terra di Maremma. Per chi giunga per la prima volta in quest’angolo di Toscana, ed abbia letto le sue opere, ha la sensazione d’esserci già stato, di aver visto i luoghi che l’autore più volte racconta nelle sue opere, lui che fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1906.
Situato nel cuore della Maremma livornese, arroccato su di un poggio, ad una manciata di chilometri dalla costa tirrenica, Castagneto Carducci è terra d’agriturismi e uliveti, panorami di struggente poesia ed incantevoli casolari, luoghi dove il poeta trascorse i primi anni della sua infanzia e brevi soggiorni quando ormai era celebre ed affermato.
Imperdibili una visita alla frazione di Bolgheri, alla quale il poeta dedicò due sue opere, “Davanti San Guido” ed “Il Viale dei Cipressi”, dedicato al lunghissimo viale dei cipressi considerato monumento nazionale, luogo di gran fascino e suggestione.
Castagneto Carducci celebra e ricorda la vita e la storia del suo premio Nobel con il Museo Archivio, che conserva materiale sulla vita e le opere, oltre ad offrire autentici itinerari per ripercorrere i luoghi che hanno ispirato il letterato.
MODICA, BAROCCO, CIOCCOLATO E POESIA
La bellezza di questo centro dell’estremo sud della Sicilia basterebbero per classificarla come una meta imperdibile della regione, inclusa nel 2002, con tutta la Val di Noto, nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO per la bellezza del suo centro storico ricco d’architetture barocche. Ma Modica offre ben di più.
Oltre al suo interessante museo archeologico ed a quello del cioccolato, autentica prelibatezza della zona, Modica è terra di nascita di uno dei più grandi geni letterari italiani, quel Salvatore Quasimodo, importante esponente dell’ermetismo, che fu premiato con il Nobel per la letteratura nel 1959.
Accanto ai tesori architettonici barocchi della città, tra cui le splendide chiese di San Giorgio e di San Pietro, si uniscono una ragguardevole quantità d’altre chiese, palazzi nobiliari e conventi, straordinaria espressione della Sicilia più profonda. Sicilia spesso protagonista nelle opere di Quasimodo che Modica fa conoscere attraverso la visita a quella che fu la sua residenza ed agli itinerari nel centro storico della città.
SAN MAURO DI ROMAGNA E BARGA, I DUE BORGHI PASCOLIANI
San Mauro di Romagna e Barga, il primo in terra di Romagna, la seconda nel nord della Toscana, nella lucchesia, sono centri legati sotto il nome di uno dei più grandi poeti italiani, Giovanni Pascoli. San Mauro, ad una manciata di chilometri dall’Adriatico, in territorio completamente pianeggiante, fu luogo di nascita e d’infanzia dell’autore.
Casa e Museo Pascoli custodiscono la sua culla, arredi, fotografie e documenti che consentono di ripercorrere la sua storia. Barga fu invece scelta da Pascoli per la bellezza del paesaggio. Vi visse tra il 1895 ed il 1912, nella frazione di Castelvecchio Pascoli, dov’è situata la casa dove sono raccolti libri, diplomi e manoscritti del poeta ed accademico italiano che fu tra le principali figure letterarie di fine Ottocento.
Barga merita una visita non solo per Pascoli ma anche il suo apprezzabile impianto medioevale, per i suoi bei palazzi rinascimentali ma anche per la sua cucina. Nei ristoranti della zona ci si può comodamente concedere un assaggio di crostini con fegatini, una ribollita o un saporito baccalà alla fiorentina.
ARQUA’ PETRARCA, TRA BIGOLI AL RAGU’ E CASA PETRARCA
Fu la scabbia a portare Francesco Petrarca ad Arquà. Trasferitosi alle terme di Abano nel 1364, lo scrittore, poeta e filosofo italiano, considerato il fondatore dell’umanesimo, divenne canonico presso la collegiata di Monselice l’anno successivo e quattro anni dopo Francesco il Vecchio gli cedette un terreno ad Arquà.
Fu così che il poeta si stabilì ai piedi del Monte Piccolo e del Monte Ventolone, nei Colli Euganei, in questo borgo che dal 2011 è nell’elenco del patrimonio dell’UNESCO e parte del Club dei borghi più belli d’Italia.
È il silenzio a dominare i vicoli lastricati di questo centro medioevale che trasuda storia, poi i suoi panorami che ispirarono il Petrarca nell’ultimo, importante scorcio della sua vita. Da vedere la casa del Petrarca, abbellita da pitture cinquecentesche ispirate all’opera più grande del poeta, il Canzoniere, che custodisce intatto lo studiolo che lo accolse nell’ultima fase della sua vita ed un piccolo museo.
Un piatto di bigoli al ragù, i tipici spaghettoni fatti a mano conditi con ragù di manzo, maiale, vitello funghi porcini e sugo di pomodoro sono sicuramente una delle prelibatezze di questo paese nel cuore del Veneto.
GARDONE RIVIERA, IL GARDA, IL VATE ED IL VITTORIALE
Piccolo borgo del bresciano affacciato sul lago di Garda, situato a due passi da Salò, Gardone Riviera è un’elegante località che ospita apprezzabili palazzi d’epoca, tra cui la neoclassica Villa Alba, e hotel storici.
Bella anche la spiaggia di questa importante meta turistica che fu dimora di Gabriele d’Annunzio, scrittore, drammaturgo, poeta, militare, politico, giornalista e patriota italiano, autentico simbolo del Decadentismo e celebre figura della Prima Guerra Mondiale.
Importante figura letteraria tra il 1889 ed il 1910 fu soprannominato il “Vate”, cioè “poeta sacro”, e si ritirò a Gardone Riviera in una vita solitaria, dopo la deludente esperienza di Fiume. Non si spostò più dalla bella località lombarda nella quale si impegnò per una sua crescita e per un miglioramento dell’intera zona.
La grande testimonianza degli anni di residenza di D’Annunzio a Gardone è il Vittoriale degli italiani, lo straordinario complesso di edifici, piazze, vie, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua voluto dal Vate stesso e fatto costruire tra il 1921 ed il 1938, per ricordare la sua vita e le imprese degli italiani durante il primo conflitto mondiale.   
ALFONSINE, NEL CUORE DELLA PIANURA PADANA LA POESIA DI MONTI
Sono i tipici paesaggi della pianura Padana a caratterizzare il borgo di Alfonsine. A pochi chilometri dall’Adriatico, a due passi delle Valli di Comacchio, è terra romagnola, e luogo di nascita di Vincenzo Monti, nato qui nel 1754. Poeta, scrittore, drammaturgo e traduttore, è ritenuto il principale esponente del Neoclassicismo italiano.
Al servizio della corte papale e di quella napoleonica, Monti nacque in una casa nelle campagne di Alfonsine, quelle campagne che caratterizzano fortemente il territorio di questo borgo delle terre ravennati.  Inserita all’interno del vasto Parco Regionale del Delta del Po si trova la Riserva naturale speciale di Alfonsine, costituita da tre oasi naturalistiche, il Boschetto dei Tre Canali, interessante esempio di bosco allagato, lo Stagno della Fornace Violani, habitat della testuggine palustre europea, ed il Bosco del canale dei Mulini, dove nidificano uccelli molto rari come il colombaccio, il picchio rosso maggiore ed il gufo comune.
È proprio dove il borgo di Alfonsine cede il passo alle campagne, in località Passetto, che sorge la casa di Vincenzo Monti, una villa rurale del Settecento, piccolo museo che custodisce cimeli, opere ma anche testimonianze della vita contadina dell’epoca.
BOSISIO PARINI, IL LAGO DI PUSIANO, L’ISOLA DEI CIPRESSI E LA POESIA DI PARINI
Sorge sulla rive del lago di Pusiano, in provincia di Lecco, il borgo di Bosisio Parini, luogo di nascita di Giuseppe Parini. Nato nel borgo brianzolo nel 1729, poeta ed abate, Parini, membro dell’Accademia dei Trasformati, fu tra i massimi esponenti del Neoclassicismo e dell’Illuminismo italiano.
Il borgo di Bosisio Parini è fortemente caratterizzato dal lago di Pusiano, situato tra le province di Como e Lecco, in onore del quale il poeta pubblicò il suo primo libro di poesie. Alimentato dalle acque del Lambro, il lago di Pusiano ospita tra le sue acque la bella Isola dei Cipressi, considerata una delle più belle isole da visitare.
Imperdibile per chi giunga in questo piccolo borgo del nord della Lombardia è il percorso pariniano, un piccolo ed interessante viaggio che si snoda tra i vicoli del borgo, alla scoperta della storia ed ai luoghi legati all’illustre bosisiese, la chiesa antica, il fonte battesimale, le lapidi, la piazza e la casa museo, situata nel cuore dell’abitato, dove nacque.   
SPOTORNO, IL VENTO DEL MARE E LA POESIA DI SBARBARO
Il borgo di Spotorno è disposto ad arco tra punta del Maiolo e punta del Vescovado. Centro della Riviera delle Palme, conserva un apprezzabile nucleo storico tipico dei borghi marinari liguri. Meta vacanziera a due passi da Bergeggi e Noli, fu antico possedimento della potente Repubblica di Genova.
Tra le sue principali emergenze architettoniche vi sono la chiesa parrocchiale e l’oratorio della Santissima Annunziata; ricco anche il patrimonio naturale che fa da cornice all’abitato. Macchia mediterranea, aree erbose e coltivazioni agricole, paesaggi e colori che hanno ispirato la poesia di Camillo Sbarbaro, traduttore, poeta, scrittore ed aforista, nato a Santa Margherita nel 1888, ma molto legato a Spotorno dove trascorreva lunghi periodi di vacanza con i nonni.
La sua amata Spotorno ed i paesaggi della sua Liguria furono protagonisti della sua produzione letteraria, animata dalla sua poetica leopardiana dai toni crepuscolari. Sbarbaro è parte della storia di questa bella località balneare della riviera di Ponente. La biblioteca del borgo è a lui intitolata.