È ora di muoversi, staccare un biglietto. Prenotare un museo. Partire, insomma. A volte basta la voglia di cambiare aria, questa volta no. I motivi proviamo a suggerirveli, cercando qua e là per la penisola novità assolute, curiosità o promesse che si stanno per realizzare.
Parliamo di edifici, musei, eventi, progetti che cambiano il volto dei luoghi, o che ridanno la luce giusta a territori che a cui qualcuno o qualcosa l’aveva sottratta.
 
1. VENETO: L'M9 DI MESTRE
Si chiamerà M9, verrà inaugurato il prossimo autunno e rivoluzionerà un’area dal potenziale turistico enorme, Mestre. L’altra faccia di Venezia, a vocazione industriale e spesso messa in un angolo, ha trovato uno spunto per ridarsi una identità turistica. Una ex fabbrica e un ex convento benedettino prendono le forme del nuovo museo del 900. L’M9 sarà un centro polifunzionale animato da esposizioni temporanee e permanenti, eventi di video art, cinema e fotografia. Tutto in un contenitore aperto da vivere tra totem multimediali, panchine “intelligenti”e spazi per navigare in 3D. E per ingannare l’attesa c’e sempre la Biennale di Venezia. E la 16a Mostra Internazionale di Architettura conterà tra i progetti delle nazioni presenti anche il debutto del Vaticano. Per scoprire come l’appuntamento è dal 26 maggio al 25 novembre 2018. 
Scopri l'M9 sul sito della Fondazione Venezia.
 
2. A TORINO PER SALIRE SULLA "NUVOLA" DI CAFFÈ
Nel 1895, a Torino, apre in via san Tommaso la drogheria Lavazza. Luigi Lavazza e famiglia si dedicano al dopolavoro dei torinesi corroborandoli a suon di caffè d’importazione, prima di consolidare nel secondo dopoguera uno dei marchi italiani più conosciuti nel mondo. Lo scorso 12 aprile la quarta generazione dei Lavazza e Torino hanno rinnovato un secolare rapporto, con l’inaugurazione del nuovo quartier generale della Lavazza: 120milioni di euro investiti per una struttura che sarà molto di più di un headquarter aziendale. La “Nuvola” si presenta infatti come un grande intervento di riqualificazione urbana del multietnico quartiere Aurora, dove la Lavazza è cresciuta. Gli uffici occuperanno trentamila metri quadri, ma la città avrà in cambio una nuova piazza (disegnata da Camilla Zanarotti) un museo (firmato Ralph Appelbaum) e un nuovo spazio eventi ricavato nella centrale elettrica del 1897. Con  la cucina del masterchef Ferran Adrià a firmare i menu del ristorante disegnato dal premio Oscar Dante Ferretti, e Slow Food a occuparsi dei prodotti del bistrot. A firmare il progetto Cino Zucchi, scelto dalla Lavazza nel 2009.
Scopri la nuova Nuvola di Lavazza sul sito ufficiale.
La "Nuvola" di Lavazza, a Torino /foto SpazioTorino

 
 
3. A REGGIOLO (RE), UNA SCUOLA DI DANZA DOPO IL TERREMOTO
Un’inaugurazione che sa di rivincita. Il 26 febbraio 2018 ha aperto la Scuola di Danza nel comune di Reggiolo. Potrebbe essere ordinaria amministrazione, ma non lo è. Perché Reggiolo è uno dei comuni colpiti dal terremoto emiliano, perche a firmare la struttura è un architetto come Mario Cucinella, perché rispondere a una tragedia ricostruendo un luogo dedicato all’arte del movimento ha in sé un valore simbolico. La Scuola di Danza riprende nelle forme una tradizionale “cesta” di legno di vimini intrecciata. E alla bellezza dell’abete modellato, corrisponde la funzione di un sistema schermante che di giorno accoglie l’energia per restituirla durante le ore notturne. La scuola di Danza di Reggiolo è uno dei cinque progetti realizzati grazie al Fondo Ricostruzione Emilia. “La bellezza è contagiosa” ha dichiarato Cucinella. Come dargli torto.

La Scuola di Danza di Reggiolo (Re) 

 
 
4. A SAN PELLEGRINO (BG), PER TORNARE ALLA BELLE EPOQUE
C’erano una volta il prestigio, l’eleganza, la raffinatezza che richiamavano a San Pellegrino, nelle Prealpi orobiche, molta dell’aristocrazia mitteleuropea di inizio Novecento. Ma a muovere i signori di allora erano le qualità terapeutiche delle acque termali della val Brembana, ricchezza naturale che generò ricchezza materiale. Vennero costruiti in stile liberty le Terme e il Casinò Municipale (1907) a cui si arrivava in treno.
San Pellegrino e i suoi simboli stanno rinascendo. Dal 2014 tra il Casinò e le terme storiche si sviluppa per seimila metri quadri una modernissima Spa, impreziosita da affreschi, soffitti e inserti liberty. Entro il 2018 inizieranno anche il lavori per la nuova casa dell’acqua minerale San Pellegrino. Una casa firmata dall’archistar danese Bjarke Ingels. E il 28 marzo scorso il Comune ha aggiunto un altro tassello, presentando un programma di valorizzazione delle ex stazioni ferroviarie liberty di piazza Granelli e piazza Rosmini, chiedendo il passaggio di proprietà  gratuito delle strutture dal Demanio alla municipalità. Dal 1967 la ferrovia è dimessa e oggi accoglie una ciclabile suggestiva che collega Zogno a Piazza Brembana, tra gallerie e viste panoramiche. Ci vuole altro per venire a San Pellegrino?
 
La sala delle Meschite, a San Pellegrino Terme /foto QcTerme 
5. A NAPOLI PER LA THOMAS DANE GALLERY (E PER VEDERE CAPRI)
Ha solo tre mesi e sta già facendo parlare di sé. È la Thomas Dane Gallery, lo spazio espositivo che il gallerista inglese Thomas Dane ha inaugurato a fine gennaio in via Chiaia, nel cuore storico di Napoli. Napoli stessa è in primo piano sia nelle opere che nella costruzione degli spazi espositivi. Da non perdere Caragh Thuring che rappresenta il Vesuvio, il video Running Thunder di Steve McQueen, le opere di Kelley Walker che tratta in digitale foto d’archivio di Mimmo Jodice. E poi Napoli tra Joseph Beuys e Andy Warhol. Ma per godere del vero capolavoro si esce sulla veranda e "al vivo" si abbraccia con lo sguardo Napoli, il Vesuvio e (con il cielo terso) Capri.
Scopri la Thomas Dane Gallery sul sito ufficiale.
 

 
6. A PALERMO (CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA) PER I NUDI DI TUNICK
Citare tutte le occasioni per scoprire Palermo in un anno così importante sarebbe fuori luogo (se non per il motivo che lo abbiamo già fatto in una nostra news dedicata). In questa primavera vogliamo suggerirvi di non perdere i Nudes del fotografo Spencer Tunick, soggetto a cui ha dedicato buona parte del suo lavoro. Gli spazi dei Cantieri Culturali della Zisa accolgono dal 13 aprile al 13 giugno una antologica che raccoglie le opere che l’artista ha realizzato in tutto il mondo: da Shanghai a Parigi, da Vienna a New York. "Sculture vive, paesaggi fisici..." li definisce Tunick: ma per capire di più bisogna staccare un biglietto per Palermo.
 
Per scoprire gli eventi 2018 vai sul sito del comune di Palermo.
I girdini della Zisa, a Palermo /thinkstockphotos