Tempo, spazio, tranquillità. Questa è la formula del nuovo lusso secondo Michil Costa, ambientalista e proprietario dell'hotel “La Perla” di Corvara, località dell'Alta Badia ai piedi delle Dolomiti. In una società in cui il lusso sembra inscindibilmente legato alla mera addizione di oggetti, eventi o persone, la formula di Costa basata sul rispetto per l'ambiente e cura della tradizione ci ha incuriositi e ci ha convinti a fare tappa in terra ladina. Così, quando il 19 gennaio è partita la nona edizione di Audi Chef's Cup Südtirol, appuntamento che raduna ottanta top chef per confrontarsi sulle piste da sci e tra i fornelli, siamo partiti per l'Alta Badia muniti di scarponi, guanti e macchina fotografica.

L'AUDI CHEF'S CUP. Nasce nel 2004, grazie a un'idea di Norbert Niederkofler, chef stellato altoatesino, patron del ristorante St. Hubertus a San Cassiano. Cominciata come un incontro tra chef in un contesto informale, per discutere di cucina e fornelli gareggiando sulla neve, col tempo è diventata un'importante kermesse che richiama in Alta Badia chef, produttori, addetti ai lavori e appassionati per sei giorni all'insegna di cucina, sport e divertimento, oltre che per discutere di tutela del territorio, qualità del prodotto e attenzione alle materie prime. Abbiamo partecipato alla cena di benvenuto, preceduta dalle esibizioni degli atleti della scuola di sci “La Villa” in abiti tradizionali che hanno ripercorso la storia di questo sport, ricordandoci che un tempo sciare non era considerato un passatempo ma un obbligo per chi viveva nelle valli innevate.

CIASPOLATA TRA I RIFUGI. È in Alta Badia che si trova la Gran Risa, pista del Dolomiti Superski (uno dei più importanti comprensori sciistici italiani), un vero e proprio must per sciatori e amanti dello snowboard. Se però non avete dimestichezza con sci o tavola non correte il rischio di annoiarvi: potete infatti godervi appieno la neve e vivere sportivamente la montagna grazie alle ciaspole, racchette da neve che si applicano agli scarponcini e permettono di fare escursioni senza il rischio di scivolare. Le regole per muoversi con le ciaspole sono poche e rapide da imparare, basta avere l'abbigliamento adatto, un po' di fiato e di voglia di camminare per godersi una passeggiata tra la neve e approfittarne per scattare qualche foto allo spettacolare paesaggio dolomitico. Quando poi vi viene fame non vi resta che raggiungere uno dei rifugi dell'Alta Badia (sono 14) che aderiscono a Slope Food e assaggiare uno degli esclusivi aperitivi “finger food”, creati da 14 chef diversi (uno per rifugio) e accompagnati da un bicchiere di vino altoatesino. Noi siamo partiti da San Cassiano, ci siamo diretti verso Piz Sorega e siamo saliti fino alla “Ütia de Bioch” per assaggiare il "Marmolada Gourmet", cornetti ripieni serviti su pietra, creati dallo chef Niederkofler, accompagnato da un calice di Gewurztraminer.

IL CALORE DEL MASO CONTADINO. La sera, se avete voglia di immergervi nell'atmosfera tipica della tradizione ladina, non potete non fare visita al Maso Runch, un agriturismo in un autentica abitazione contadina del 1700, a Pedraces nel comune di Badia. Una sola sala (conviene prenotare con largo anticipo) in quella che un tempo doveva essere la stanza dove le famiglie contadine trascorrevano il grosso della giornata. Pareti di legno, boschi innevati al di là dei vetri e sei portate a base di piatti tipici ladini, preparate dalla titolare Maria e dal figlio Cristian secondo le regole della tradizione fanno di Maso Runch un luogo accogliente e familiare. Consigliati i “cancì t'ega”, dei ravioli tipici di verdure e lo “Giama de purcel cun pulenta”, stinco di maiale con la polenta.

IL FORMAGGIO COME CULTURA E PASSIONE. Sulla strada del ritorno vale la pena fare una tappa a Vandoies, comune della Val Pusteria (40 chilometri circa dalla Val Badia) per una visita a Capriz: caseificio, museo, shop, bistrò ed enoteca dedicato alla capra e al formaggio che si ricava dal suo latte. Aperto da giugno 2013, Capriz è soprattutto un modo per celebrare il formaggio di capra (ma non solo). Nel bistro è infatti possibile assaporare gli assaggi sotto forma di stuzzichini accompagnati da vini scelti (da provare il formaggio “Sapperlot”, che prende il nome da un'esclamazione ladina che si usa per esprimere stupore). Uno shop di formaggi e prodotti biologici e il museo che percorre con taglio ironico e strumenti interattivi il processo di produzione del formaggio completano il tour di questa struttura all'avanguardia.

ULTIME DISCESE DI STAGIONE. Tempo, spazio e tranquillità: tirando le somme, in Alta Badia è questo ciò che abbiamo trovato, come ci avevano promesso. Ma, prima che l'inverno finisca, c'è ancora tempo per un altro viaggio, Il 16 marzo magari, in occasione del Roda dles Saûs, un safari sugli sci alla scoperta dei piatti tradizionali della cucina ladina (si scia da un rifugio all'altro per assaggiare diversi piatti tipici) o il 30 marzo per il Dé dl vin, un'intera giornata dedicata ai migliori vini dell'Alto Adige a 2000 metri di altezza sulle piste dell'Alta Badia.

INFO: www.altabadia.org; www.suedtirol.info.

DORMIRE E MANGIARE.

Hotel La Perla,
Tempo, spazio, tranquillità, in un hotel che unisce lusso e tradizione.
Strada Col Alt 105, 39033 Corvara/Alta Badia (BZ), tel. 0471 831000;
www.hotel-laperla.it.

Maso Runch,
Agriturismo in un caratteristico maso ladino dell'Alta Badia.
Località Runch 1,39036 Badia (BZ), tel. 0471 83 97 96;
www.masorunch.it.

Ütia de Bioch,
Rifugio a 2079 metri, ricavato in una baita ladina recentemente ristrutturata.
Località Bioch, 39030 La Villa (BZ), tel. 338 4833994;
www.bioch.it.

Capriz,
Caseificio, ma anche museo, shop, bistrò ed enoteca.
Via Pusteria 1, 39030 Vandoies (BZ), Tel. 0472 869268;
www.capriz.bz.