Abitare in Città, cioè sul colle, o nel Borgo: così i bergamaschi definivano un tempo la loro appartenenza a Bergamo, che per “il resto del mondo” è quasi sempre Bergamo alta, gioiello chiuso tra mura considerate patrimonio dell’Umanità.
Bergamo è una delle città d’arte più belle d’Italia. Nella “Berghem de hura” si rimane abbagliati dal tessuto antico di vie e piazze, tra le tortuose salite e i silenzi dei vicoli, pietre e marmi che raccontano l’età medievale e la scenografica spazialità del rinascimento. Nella “Berghem de hota” i tesori vanno cercati con più attenzione, girando tra le sale dell’Accademia Carrara e del GaMec, oppure tra chiese minori, che non lascerebbero presagire la presenza dei capolavori di Lorenzo Lotto.
Ma Bergamo non è solo arte, ci sono molti motivi per visitarla. Eccone dieci, lasciando lo spazio di improvvisare, magari sulle note di un’aria di Donizetti...
La Porta San Giacomo / foto Getty Images
1. NELLA CITTÀ-BALUARDO, SEGUENDO LE MURA VENEZIANE
Le mura veneziane di Bergamo sono una gigantesca opera militare, ma anche un mondo sotterraneo e segreto. Dentro i baluardi si aprono vie per rifornimenti e sortite, saloni per le truppe e il deposito di munizioni, vasti e lunghi corridoi, alcuni percorribili a cavallo. Lungo il viale delle Mura nei rispettivi baluardi, le cannoniere di S. Giovanni e S. Michele e la fontana del Lantro sono tappe di un suggestivo itinerario nella città sotterranea. Gli itinerari si moltiplicano lungo i percorsi acciottolati lungo i quali un tempo si andava a piedi, a cavallo o con muli dalla piana alla città alta sul colle. Oggi è anche questo un volto nascosto, silenzioso e fascinoso della città.
Le mura di Bergamo / foto Getty Images
2. DA PIAZZA DUOMO A PIAZZA VECCHIA, A CONTARE I 100 RINTOCCHI DEL CAMPANONE
Piazza Vecchia è l’emblema della città e insieme alla contigua piazza del Duomo ne costituisce il centro monumentale. Dietro palazzo della Ragione, si apre invece piazza del Duomo, una delle più belle della Lombardia, su cui si affacciano il Duomo di Sant’Alessandro, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni e il battistero. Il consiglio è ovviamente di non perdersi una visita alla Basilica e nella Cappella Colleoni. Ma se si ha l’occasione di prolungare la sosta al dopo cena, non si può mancare l’appuntamento con il rito del Campanone. Tutte le sere, dai tempi della dominazione veneta, la campana della Torre Civica batte cento rintocchi, a perenne ricordo della chiusura delle porte della città.

 

Bergamo la Torre civica / foto Getty Images
3. LA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE. E I LUOGHI APERTI PER VOI

Costruita nel XII secolo la basilica ha conservato all’esterno la struttura originaria. Una volta entrati ecco le tre navate, modificate nel XVII e arricchite con marmi, stucchi e pitture. Preziosi arazzi fiorentini e fiamminghi ornano le pareti. Al fondo della navata centrale si trovano i monumenti funebri di Donizetti e di Simone Mayr. Mentre all’inizio della navata sinistra si trova invece il prezioso confessionale barocco di Andrea Fatoni. La visita si può concludere ammirando le splendide tarsie del coro con episodi della Bibbia, eseguite tra il 1524 e il 1525 seguendo i disegni preparatori di Lorenzo Lotto.

La Basilica di Santa Maria Maggiore è uno dei quattro luoghi di Bergamo dove i soci Volontari Touring accolgono i visitatori, nell'ambito dell'iniziativa Aperti per Voi. Gli altri sono la chiesa di San Bernardino in Pignolo e la chiesa di Santo Spirito, che ospitano due straordinarie pale di Lorenzo Lotto; e il Monastero di Astino-Chiesa del Santo Sepolcro, immerso nel verde. Per conoscerne gli orari di apertura nel 2021 (riaperture dopo emergenza Covid-19) si può consultare questa pagina.

Piazza Duomo / foto Getty Images
4. LA CAPPELLA COLLEONI

Il condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, abile cultore delle proprie memorie, commissionò nel 1472 a Giovanni Antonio Amadeo la realizzazione del proprio mausoleo in luogo dell’antica sagrestia di S. Maria Maggiore, di cui aveva ottenuto la demolizione. La Cappella è un capolavoro del rinascimento lombardo, venne terminata nel 1476, un anno dopo la morte dello stesso Colleoni. La facciata risplende con i suoi marmi policromi, e all’interno le lunette e i pennacchi sotto la cupola sono ornati dagli affreschi del Tiepolo.

La facciata della Cappella Colleoni / foto Getty Images
5. IN BICICLETTA NEL PARCO DEI COLLI

Una bella ciclabile di circa 10 km si snoda nel verde del parco dei Colli a nord di Bergamo, compiendo il periplo a valle della città alta, con vedute sulle mura e le colline che circondano la città. Da via Baioni nei pressi dello stadio Atleti Azzurri d’Italia, si raggiunge il torrente Morla costeggiandolo per un lungo tratto, quasi sempre all’ombra. Il tratto che porta alla ciclabile del torrente Quisa è leggermente in salita, ma non presenta particolari difficoltà. L’ultima parte del percorso torna pianeggiante e porta in breve al suggestivo santuario della Beata Vergine della Castagna che sorge sul luogo in cui la Madonna apparve a un contadino dedito al suo lavoro il 28 aprile 1510.

6. I CAPOLAVORI DEL RINASCIMENTO DELL’ACCADEMIA CARRARA
È una delle pinacoteche più ricche d’Italia. Per scoprirla bisogna raggiungere il neoclassico palazzo dell’Accademia. Le sale custodiscono 600 dipinti, in particolare di scuola veneta e lombarda, disegni e stampe e collezioni minori. Il museo è stato riaperto nel 2015 dopo lunghi lavori di restauro e un complessivo riallestimento delle collezioni, presentate in successione cronologica. Seguendo un percorso disposto nei due piani del palazzo, si rivivono quattro secoli d’arte illuminati dai capolavori del Mantegna, di Pisanello, Bellini, Botticelli, Raffaello e Lorenzo Lotto. 

L'Accademia Carrara / foto Getty Images
7. DALLA “MARIANNA”, DOVE È NATA LA STRACCIATELLA

I bergamaschi ti ci accompagnano con orgoglio. Non vedono l’ora di farti partecipe di una leggenda culinaria e artigianale della città. Nel lato sud della Porta Sant’Alessandro, in Città Alta, si trova la Marianna, un caffè storico che nel 1953 hanno ereditato Oriana ed Enrico Panattoni, toscani entrambi a dire il vero.
È il 1961 quando Enrico ha l’ispirazione di una vita. Guardando uscire dalla cucina l’ennesima minestra “stracciata” con l’uovo, pensa di poter replicare il concetto del piatto povero nell’arte gelatiera. Così dopo molte prove andate a vuoto, realizza il primo gelato stracciato con il cioccolato fondente che tutti conosciamo come la Stracciatella. La ricetta originale vuole una crema con panna, latte, tuorli e zucchero versata fredda nel cioccolato fuso a bagnomaria... L’avesse brevettata il Panattoni! Invece la troviamo replicata in tutto il mondo. Ma è solo dalla Marianna la stracciatella originale, prodotta con le stesse macchine del 1961. 
 

Alla Marianna engli anni 60, Enrico Panattoni durante la produzione della stracciatella / foto Wikimedia
8. UNO SQUARCIO SUL ‘900, ALLA GAMEC

Bastano pochi passi per cambiare scenario e suggestioni. Proprio di fronte all’Accademia Carrara ecco la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, che occupa gli spazi amplissimi di una convento quattrocentesco rimodellato dal celebre studio Gregotti e associati. Dipinti, sculture, incisioni, e poi fotografie, opere video e pellicole cinematografiche. La Gamec è un vero e proprio polo d’arte. Tutti speriamo di rivedere animato da mostre ed eventi che ruotano attorno alle sue importanti collezioni permanenti: la collezione Giacomo Manzù, lascito dello scultore bergamasco alla propria città, la raccolta Spajani, con maestri italiani (Balla, Boccioni, De Chirico, Morandi, Savinio) e i rappresentanti della scena artistica internazionale (Hartung, Kandinskij, Matta) del ’900. Non ultima c’è la Raccolta Stucchi, che si concentra sull’arte europea tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso (Burri, Tancredi, Bonfanti, Fautrier, Nicholson).

9. IN FUNICOLARE, FINO AL COLLE DI SAN VIGILIO

Da non perdere l’esperienza di una salita panoramica sulle funicolari di Bergamo. La prima conduce alla Città alta partendo da viale Vittorio Emanuele II, attraversando le Mura con l’arrivo in piazza Mercato delle Scarpe. Ma qui arriva il bello. La seconda funicolare è infatti uno strappo di 630 metri con pendenze che raggiungono anche il 22%. Le viste da cartolina che si godono dalla cabina sono solo il prologo all’arrivo al Parco dei Colli, un’area verdissima e protetta, vasta quasi cinquemila ettari.

La funicolare di San Vigilio / foto Getty Images
10. DONIZETTI, TRACCE DI UNA VITA IN MUSICA

«Quel pianoforte racchiude in sé tutta la mia vita artistica. Dal 1822 l’ho nelle orecchie: là vi mormorano le Anne, le Marie, le Fauste, le Lucie…»: così Donizetti descrive lo strumento visibile oggi nel museo che gli è intitolato in via Arena. Ma gli echi dell’autore nella città in cui nacque, compose e morì, sono molti: partendo dalla casa natale del maestro in via Borgo Canale 14 per arrivare al teatro cittadino, a lui intitolato. In quella che oggi si chiama via Donizetti, al N. 1, si trova il palazzo Scotti, un bell’edificio barocco dove il musicista morì nel 1848. E poi ovviamente la tomba nella Basilica di S. Maria Maggiore col monumento funebre di Vincenzo Vela, dove dal 1875 riposano i resti mortali del compositore. Tutti gli anni tra novembre e dicembre la città dedica al “suo”’ compositore il Donizetti Opera Festival.

Museo Donizetti / foto Museo delle Storie
 
 
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