In alta Engadina nell'800 nacquero il turismo di montagna e molti dei più arditi sport invernali. Da allora, in quest'angolo dei Grigioni svizzeri si ambisce alla perfezione e la si propone in tutti i modi: dagli hotel ai ristoranti, dalle boutique alle piste da sci, dai sentieri alle pasticcerie, dal trenino rosso del Bernina alle tele del Museo Segantini. Facile, si dirà, con quella luce che ha fatto la gioia di scrittori e pittori e con una stazione turistica (St. Moritz) che è forse la più sofisticata del mondo. Ma se, per definizione, la perfezione non può essere migliorata, e nessuno mai vorrebbe cambiarla, cosa può esserci di nuovo da proporre tanto a chi qui viene da sempre quanto a chi invece l'Engadina deve ancora scoprirla?
La funicolare del Muottas Muragl - foto Giovanoli
Per scoprirlo, siamo andati in quota: molte idee originali, infatti, arrivano dalle aziende di impianti di risalita della zona, che trasportano mezzo milione di persone all'anno e che sono sempre all'avanguardia. Ecco dunque, impianto per impianto, qualche idea per vivere, o rivivere, l'estate engadinese. Senza neppure bisogno di fermarsi a St.Moritz.
MUOTTAS MURAGL: L'HOTEL ECOLOGICO 
Chi sale sul rosso vagone della funicolare del Muottas Muragl (aperta nel 1907!) trova sì, ai 2.456 metri dell'arrivo, il sensazionale panorama con l'infilata dei laghi di Sils, Silvaplana e St.Moritz, ma pure qualcos'altro. Per esempio il primo “plus-energy hotel” delle Alpi, una struttura autosufficiente che con i suoi pannelli fotovoltaici (70mila Kwh/anno prodotti da quelli dell'hotel, più 100mila da quelli lungo i binari della funicolare) e con le 16 sonde geotermiche profonde 200 metri fa risparmiare 40mila litri di gasolio all'anno e addirittura produce più energia di quanto è necessario.
Insomma, alloggiare al Romantik Hotel Muottas Muragl, con le sue 16 camere in legno di cirmolo, dal design pulito e contemporaneo, è anche un'esperienza ecologica. Che non vieta di godersi le famose grigliate del ristorante o di vagare sui sentieri: pochi passi per arrivare al Guot, una gigantesca goccia di marmo bianco realizzata dallo scultore Timo Lindner nel 2007 per il centenario della funicolare. Oppure, in meno di due ore di cammino, si può raggiungere la baita, sullo Schafberg a 2731 metri di altezza, dove tra l'altro il pittore Giovanni Segantini trovò la morte il 28 settembre 1899, a 41 anni.
La terrazza del Romantik Hotel Muottas Muragl, foto Daniel Gerber
CORVIGLIA E PIZ NAIR: MOUNTAIN BIKE PER VERI DURI 
Le discese qui sono da Oscar. Come sanno i tanti appassionati di due ruote che salgono con gli impianti per gettarsi a capofitto nel Fopettas Flow Trail, con elementi integrati di legno che trasformano i biker in surfisti, o nel panoramicissimo flow trail teatro dei campionati mondiali che si snoda lungo la leggendaria pista che dal 1974 ha ospitato tre campionati mondiali di sci (si parte dalla stazione a monte del Corviglia con una incredibile curva a 360 gradi che dà accesso a un pumptrack).
In alcune date fisse, chi ama le grandi altezze e le albe più spettacolari può addirittura, prima del sorgere del sole, portare la bici in cima al Piz Nair, a 3057 metri, godersi i primi raggi che rischiarano tutti i “tremila” dei dintorni, concedersi una colazione nel ristorante panoramico, salutare la statua del grande stambecco “Guardiaun Grischun” e infine lanciarsi a capofitto verso valle. Per veri campioni di enduro, infine, il tour dei sette impianti di risalita di Engadin St.Moritz: 72 km totali e 6400 metri di dislivello, da percorrere in uno o due giorni, esclusivamente su single trail senza ripetere mai due volte la stessa discesa.
FURTSCHELLAS: LA VIA GASTRONOMICA 
Mangiare con i piedi? Camminare con la pancia? Mettetela come volete, ma l'idea di unire sentieri e ristoranti, senza grandi patemi e con trasferimenti alla portata di tutti, quest'estate ha conquistato tutti. Per percorrere la Via Gastronomica occorre salire alla stazione intermedia della funivia Furtschellas, a 2313 metri, dove si può fare colazione o concedersi l'antipasto (a seconda dell'ora in cui ci si è mossi) davanti alle belle vetrate del ristorante La Chüdera, contemplando i sottostanti laghi di Silvaplana e di Sils, nelle cui acque si protende la “dionisiaca” penisola di Chastè dove, secondo Nietzsche che vi veniva a meditare, "Italia e Finlandia si fondono".
Il ristorante La Chüdera, foto Giovanoli
Dopo di che, gli itinerari proposti sono tre e si può scegliere se camminare sei ore o anche solo due. Le mete infatti non cambiano: per il piatto principale, si deve scendere fino a metà dell'idilliaca Val Fex (che vuol dire pecora), dove si va solo a piedi o su carrozze trainate da cavalli, e fermarsi al delizioso Hotel Sonne Fex, gestito dalla famiglia Witschi e costruito nel 1908 dalla bisnonna degli attuali proprietari. Non limitatevi ad assaggiare i famosi “Veltliner Pizzoccheri” dell'albergo, ma date un'occhiata agli affreschi quattrocenteschi della vicina cappella di Crasta e, subito dietro, omaggiate la memoria e la tomba di Claudio Abbado, il grande direttore d'orchestra tanto innamorato della Val Fex che i figli hanno qui inumato le sue ceneri. Infine, si scende a fondo valle, e ci si concede il dolce nel ristorante La Passarella, nel borgo di Sils Maria tanto caro a Nietzsche (se avete interessi culturali, annotatevi che a Sils Maria che dal 28 settembre al 1° ottobre si terranno i 38esimi Colloqui su Nietzsche). La proposta della Via Gastronomica vale fino al 15 ottobre e costa 52 franchi a persona, includendo la salita in funivia e il menù di tre portate.
La Via Gastronomica al Corvatsch, foto Giovanoli
DIAVOLEZZA. UNA FERRATA IN ENGADINA
Ammirate da Pontresina, le bianche piramidi di Piz Bernina e Piz Palü fanno capire perché il bellissimo borgo allo sbocco della Val Roseg era già nell'800 la capitale alpinistica dell'Engadina. Il panorama, poi, si fa assolutamente grandioso se si sale con la funivia alla Berghaus Diavolezza, un rifugio che pare un albergo a tante stelle (non a caso, quando lo si chiamava ancora Chamanna Diavolezza, questo era il rifugio preferito da Gianni Agnelli), per il servizio, per il design, per il ristorante Bellavista che ha vetrate da cinemascope e persino per la vasca esterna da idromassaggio dove, estate e inverno, ci si immerge nell'acqua a 41° a quasi tremila metri di altezza, davanti al ghiacciaio del Morteratsch i cui sei chilometri ahimè continuano a ridursi di anno in anno.
La terrazza del Diavolezza, foto Roberto Di Valentino
Da qualche tempo, quassù, non occorre neppure più essere provetti rocciatori per concedersi esperienze alpinistiche: bastano 20 minuti di cammino, segnalati da una traccia bianca e blu, per arrivare lungo un ghiaione ad “attaccare” la prima Via Ferrata dell'Engadina e salire, in circa due ore, in vetta al Piz Trovat (3146 metri), sfruttando pioli metallici, scalette e uno spettacolare ponte sospeso che facilitano molto l'ascensione. Benché molto verticale, la ferrata, di difficoltà K2-3, è ideale per i principianti. Per i più esperti, a metà percorso c'è la possibilità di scegliere una variante K5-6, assai impegnativa e atletica. Per chi ne fosse sprovvisto, imbragatura e caschetto possono essere noleggiati sul posto, alla stazione a valle della funivia.
Sulla via ferrata del Piz Trovat - foto Andrea Badrutt
CORVATSCH: PASSEGGIARE SUL GHIACCIAIO
L'effetto serra sta sciogliendo tutti i ghiacciai delle Alpi? Meglio vedere quel che resta, finché si è in tempo. Magari approfittando del Glacier Walk. Partendo dalla stazione a monte della funivia del Corvatsch, a 3303 metri slm, bastano venti minuti di cammino per raggiungere il ghiacciaio del Corvatsch e toccare con le mani i ghiacci che, ahimè, pochi ancora si ostinano a definire “eterni”. E per chi intende camminare di più, il Corvatsch offre una rete di 80 chilometri di sentieri.
LAGALB: TORNATE A NATALE!
Eh sì, perché d'estate l'appartata funivia del Lagalb non funziona. Riapre solo per la stagione invernale, ma l'importante, dicono qui, è che riparta. Quando infatti le sorti del Lagalb sembravano segnate, la neonata partnership con conseguente riorganizzazione societaria delle funivia engadinesi ha consentito di salvare operatività e posti di lavoro. Appuntamento al 23 dicembre, dunque, per la gioia di sciatori e freerider che potranno di nuovo lanciarsi lungo la pista più ripida delle Alpi e su dossi di prim'ordine, o per i pattinatori che potranno sfrecciare sul ghiaccio nero del Lago Bianco, lanciando ogni tanto un'occhiata al panorama, alla Valposchiavo, alla lontana Valtellina...
INFORMAZIONI
- Fino al 31 ottobre, chi trascorre più di una notte in uno degli oltre 100 hotel di St.Moritz e dintorni può usare gratuitamente i 13 impianti di risalita di Engadin St. Moritz: vale tanto per chi “scende” in leggendari hotel a 5 stelle lusso come il Kulm di St.Moritz (www.kulm.com) e il Kronenhof di Pontresina (www.kronenhof.com) quanto per chi alloggia in uno di 140 appartamenti vacanza.
- Tutte le info sugli impianti e sulle attrazioni turistiche della valle sui siti rispettivi: 
per gli impianti di risalita, www.mountains.ch, www.corvatsch.ch, www.diavolezza.chwww.muottasmuragl.ch
per St Moritz e l'Engadina, www.engadin.stmoritz.ch;
per l'ente del turismo svizzero, www.myswitzerland.com;
per le guide alpine di Pontresina, www.bergsteiger-pontresina.ch.