Quattro nazioni e un solo lago, sia pur diviso in tre specchi lacustri. Ci può essere un esempio di cooperazione transfrontaliera più riuscita di quella sorta attorno al Lago di Costanza, il terzo bacino d'acqua dolce dell'Europa centrale, superato in grandezza solo da quello di Ginevra e dal Balaton? Attorno ai suoi 273 km di sponde (e piste ciclabili), Svizzera, Germania, Austria e Liechtenstein hanno trovato ragioni per progettare, vivere e sognare insieme. Raggruppando gli enti turistici della regione in una sola organizzazione, l'Internationale Bodensee Tourismus GmbH (Ente Turistico Internazionale del Lago di Costanza), con cui valorizzare al meglio quanto tutti hanno in comune: la natura, la storia, l'arte, i musei, la gastronomia, i vini, la musica, la capacità inventiva...

Ecco dunque un po' di ragioni per fare le valigie e “giocare senza frontiere” nella macro-regione del Lago Bodanico (lo sapevate? tale è la traduzione del nome tedesco del lago, Bodensee, che però c'è anche chi chiama Mare Svevo), lasciandosi magari ispirare da acqua, terra, aria e fuoco. Quattro nazioni per i quattro elementi: e se fosse questa la formula alchemica di una unione così fortunata?
 


Lindau Island - Hari Pulko - Lindau Tourism
 
ACQUA
Si parla di un lago, logico iniziare dall'acqua. Quella innanzi tutto del più germanico dei fiumi, il Reno, che questo invaso ha formato e continua a riempire, a esso scendendo dal cuore della Svizzera e dopo aver costeggiato il Liechtenstein, uscendone poi 60 km più a ovest presso l'elvetica Stein am Rhein poco prima di lanciarsi nelle fragorose Cascate del Reno, a Sciaffusa.
È sull'acqua che la storia del Lago di Costanza ha iniziato a scorrere sin dalla preistoria, come provano ben 20 siti palafitticoli del Neolitico e dell'Età del Bronzo, dal 2011 inseriti nella lista del Patrimonio Unesco. Sull'acqua può andare in scena la grande arte, come accade sulla riva austriaca di Bregenz dal 1946, quando trasformando due chiatte per il trasporto della ghiaia in un palcoscenico galleggiante, il Seebühne, si diede avvio a quello che si è imposto come il festival operistico più spettacolare del mondo (nell'estate 2019 “hit” del programma è il Rigoletto di Verdi). Del resto, a Bregenz il rapporto fra acqua e arte è così radicato che il suo grande museo d'arte moderna, la Kunsthaus, è stata progettata da Peter Zumthor come un grande cubo di cristallo e acciaio che assorbe e rimanda i riflessi del lago.

Il festival di Bregenz - IBT GmbH - Achim Mende​

Sul Bodensee poi si viaggia in lungo e in largo sui catamarani e sui battelli di linea della Flotta Bianca, ci si concede crociere per gourmet sullo storico piroscafo a ruote Hohentwiel (la più bella nave a vapore d'Europa), sulla nave a motore art déco Österreich, o sulla futuristica motonave Sonnenkönigin, si approda in barca a vela nel porticciolo di Lindau attraverso il famoso imbocco stretto fra il faro e il Leone di pietra.

E poi sull'acqua del lago si nuota, si praticano canoa, sci d'acqua, wakeboard (la fusione tra sci nautico e snowboard), stand up paddle (remare in piedi su una tavola da surf) e ogni sport acquatico vi venga in mente. Nell'era di Spa e centri wellness e termali (ci sono anche quelli, tranquilli: a Meersburg, a Costanza, a Uberlingen, e un po' più in collina a Bad Waldsee, Bad Saulgau, Aulendorf...), sul Lago di Costanza si può anche fare un bagno “all'antica” nella Badhutte Rorschach, una sorta di chalet balneare in legno eretto su palafitte nel 1924 e accessibile da un ponticello. E d'inverno? Prima di sciogliersi nel lago quell'acqua è stata neve, per esempio sulle piste dei monti del Liechtenstein (altezza massima 2600 metri) dove impararono a sciare gli slalomisti che hanno fatto vincere al piccolo principato le dieci medaglie della sua storia olimpica, tutte e soltanto nello sci alpino.


Il porto di Costanza - IBT GmbH - Achim Mende
TERRA
E che dire dei prodotti della terra? I monaci delle leggendarie abbazie di Reichenau e di San Gallo proprio dal lavoro nei campi partirono, all'insegna dell'ora et labora, per fare rinascere la cultura europea dopo le invasioni barbariche. Insomma, la culla dell'Occidente è qui, attorno al Lago di Costanza, in quei centri spirituali che posero le basi alla grande effervescenza artistica, culturale ed economica del Medioevo, un'epoca tutt'altro che “buia”.
Lo ha riconosciuto l'Unesco, che ha inserito tanto la tedesca Reichenau quanto l'elvetica San Gallo nel Patrimonio dell'umanità. La storia della prima, una vera isola monastica vicino a Costanza che arrivò a contare 20 chiese, iniziò nel 724, quando il vescovo Pirmin vi sbarcò per fondarvi un monastero benedettino. Proprio lì accanto oggi, a ribadire il legame fra monaci e terra, è stato ricreato un suggestivo orto botanico: si chiama Hortulus in onore dell'abate-poeta Valfridus Strabo, già precettore di Carlo il Calvo, che un secolo dopo Pirmin indicò come coltivare le erbe officinali in un poemetto, il “Liber de cultura hortorum” (Hortulus).

La chiesa dei santi Pietro e Paolo sull'isola di Reichenau - IBT GmbH - Achim Mende​
La storia di San Gallo invece fu avviata nel 614 dal monaco irlandese Gallo, venuto a vivere dove nel 719 sarebbe stata fondata l'abbazia a lui dedicata, e la cui biblioteca potrebbe avere ispirato a Umberto Eco “Il nome della Rosa”, e che poi nel 1755 ricevette le straordinarie forme rococò che ne fanno la biblioteca conventuale più bella d'Europa. Nei campi e nello scriptorium i monaci non ci sono più, ma la cultura resta di casa a San Gallo (la mostra nelle cantine della biblioteca è favolosa).


Biblioteca dell'abbazia di San Gallo - Daniel M. Frei - Stadt St. Gallen

E ci sono sempre i prodotti della terra: San Gallo ospita ogni anno la Fiera internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione (OLMA), il più importante appuntamento annuale del mondo contadino elvetico. Tutta la regione del Lago di Costanza del resto è un eden agricolo, si parli della mela della Turgovia, dei formaggi onnipresenti, del luppolo qui utilizzato da ben 20 fabbriche di birra (Tettnang, a nord est del lago, si vanta di produrre il migliore luppolo del mondo). Qui, dove il Sud incontra il Nord, i pendii che declinano verso il bacino lacustre offrono terreno e clima ideale anche per i vitigni di Müller-Thurgau e Pinot nero (Blauburgunder o Spätburgunder), protagonisti di grandi vini regionali. Un successo l cui basi furono gettate dal botanico ed enologo Hermann Müller-Thurgau: l'“inventore” del vitigno che da lui prende il nome nacuqe nel 1850 nella svizzera Tägerwilen, che il corso del Reno divide dalla tedesca Costanza.

ARIA
Che cosa ci può essere di più leggero dell'aria? Ma certo, un dirigibile! Anche nell'era del trasporto aereo di massa, un giro sopra il lago a bordo di un dirigibile Zeppelin NT dalla tecnologia modernissima resta un'esperienza indimenticabile. Oltre a contemplare il paesaggio, si può assistere alle manovre stando alle spalle del comandante. “Obbligatorio” però far precedere o seguire il volo da una visita al multimediale Zeppelin Museum di Friedrichshafen. Nelle sue sale rivive l'epopea del visionario conte Ferdinand von Zeppelin e dei suoi grandi dirigibili. Notevole spazio è ovviamente dedicato alla tragedia dell'Hindenburg, il transatlantico dell'aria che s'incendiò e precipitò negli Usa nel 1937: si può persino salire nella sua cabina perfettamente ricostruita, un vero albergo volante dotato di ogni lusso dell'epoca.
L'hangar degli Zeppelin a Friedrichshafen - IBT GmbH - Achim Mende​
La tedesca Friedrichshafen, sulla sponda settentrionale del lago, è una vera capitale del volo: qui c'è anche il Dornier Museum, che con 12 aerei originali e 400 pezzi celebra in un grande hangar il genio tecnologico dell'ingegner Claude Dornier, uno dei grandi innovatori dell'industria aeronautica del XX secolo. In più, un simulatore di volo Do 27 permette a tutti di cabrare verso l'alto, facendo un giro sul Lago di Costanza, questa volta virtuale. Insomma, è impossibile venire sul Lago di Costanza senza sentirsi in qualche modo “elevati”, spinti a dominare l'aria. E al cielo punta anche il piccolo, ricchissimo, creativissimo Liechtenstein con i suoi record siderali: il Pil pro capite più alto del pianeta, oltre 150mila franchi per abitante; imprese hi-techai vertici dei propri comparti; musei unici e una Camera del Tesoro scintillante, dove si ammirano una fantastica corona reale e una collezione di uova preziose unica al mondo.

Le uova nella Camera del Tesoro a Vaduz
 
FUOCO
A voler essere truci, si potrebbe partire dal terribile rogo su cui il 6 luglio 1415 a Costanza fu bruciato il boemo Jan Hus, giudicato eretico dai prelati riuniti nel Concilio, che poi fecero gettare le sue ceneri nel Reno. Impossibile non riandare con la mente a quella tragedia, mentre a Costanza si visitano i luoghi legati al grande consesso, una sorta di G8 della cattolicità: dal Münster, la cattedrale dall'alto campanile nella quale si svolgevano le assemblee, al Konzilgebäude, l'imponente edificio che fungeva da “centro congressi”. Si dice che fra il 1414 e il 1418 in questa città, scelta perché davvero al centro dell'Europa, arrivarono 72mila ospiti. Alla fine, fu ricomposto lo scisma che aveva spaccato l'Europa cattolica, spaccata in tre fazioni con tre diversi Papi.
 
Ma il fuoco sul lago si può associare anche a fatti meno tragici e più poetici. Per esempio, alle “torce fumicose” che colpirono Eugenio Montale nel 1932 durante una sua sosta nell'idilliaco borgo-isola di Lindau, soggiorno eternato da una breve poesia, “Lindau” appunto, compresa nella sua seconda raccolta, “Le Occasioni”. Oppure allo spettacolo pirotecnico con cui il 23 gennaio scorso a Vaduz, in un mare di luci, il Liechtenstein ha avviato le celebrazioni dei suoi primi 300 anni. E se fuoco è anche luce, giusto che il francobollo commemorativo porti una corona ricamata in fili d'oro e adornata con otto luccicanti cristalli Swarovski, la casa austriaca che proprio nel Principato ha il suo centro logistico da cui ogni anno spedisce 30 milioni di articoli nel mondo.


Castello di Vaduz, Liechtenstein
 

Solo il fuoco di un fornelletto a spirito, poi, può sciogliere al punto giusto una fondue al formaggio come quella che si degusta allegramente nelle osterie medievali di San Gallo. Dove peraltro occorre una fiamma al punto giusto per grigliare a dovere l'Olma bratwurst, il würstel Igp ritenuto il migliore della Confederazione elvetica. E, vicino al Textile Museum che celebra i famosi pizzi e merletti di San Gallo, è rosso come il fuoco il “red carpet” di gomma riciclata con cui la famosa artista svizzera Pipilotti Rist e l'architetto Carlos Martinez nel 2005 hanno ricoperto strade, panchine e auto del centro di San Gallo, trasformato in un'allegra e ironica Roter Platz (Piazza Rossa) da vivere come un'esperienza sensoriale.
INFORMAZIONI
- I siti www.lagodicostanza.eu e www.bodenseeerlebniskarte.eu/it mettono a disposizione tutte le informazioni sia sulla regione turistica del Lago di Costanza sia sull'acquisto della Carta dei servizi del Lago di Costanza (BodenseeErlebniskarte), che apre le porte a 160 attrazioni in quattro paesi, con ingressi gratuiti o forti riduzioni sul biglietto.
- Come arrivare: il modo migliore per raggiungere dall'Italia la regione del Lago di Costanza è il treno, grazie ai collegamenti Eurocity diretti da Milano e Venezia per Zurigo (www.myswitzerland.com/swisstravelsystem), con offerte per l'estate 2019 a partire da 29 euro per biglietti acquistati fino a 14 giorni prima della partenza (www.svizzera.it/intreno). Lo Swiss Travel Pass, acquistabile con diverse validità, è invece la formula ideale per potersi spostare liberamente all'interno di tutta la rete ferroviaria svizzera.