È il promontorio del Conero a caratterizzare la zona costiera del cuore delle Marche, posta a metà strada tra Romagna e Abruzzo. Il massiccio che domina l'Adriatico interrompe la linearità della costa, proponendo scogliere e tratti di mare dai riflessi turchini dominati dalla vegetazione mediterranea. Sirolo, Loreto e Recanati sono, per caratteristiche differenti, tre delle mete più interessanti marchigiane. La prima è una delle perle della riviera, la seconda uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo e la terza è invece interessante borgo collinare e terra di Giacomo Leopardi.
VENERDÌ SERA A SIROLO
Le dolci colline dell’Anconetano dividono la A4 da Sirolo. Un breve tratto collinare rapidamente porta alla vista del mare. Eccoci sulla balconata a 125 metri d’altitudine, che regala una vista mozzafiato sul promontorio del Conero, tra il blu e il verde intenso della vegetazione sovrastante.
Imperdibile una passeggiata tra i suoi vicoli per fare qualche acquisto e godere dell’atmosfera medioevale prima di concedersi una cena in uno dei ristoranti del borgo. Cena a base di pesce con un buon piatto di spaghetti con le vongole e una grigliata da accompagnare con uno tra i vini più apprezzati della regione, un Verdicchio dei Castelli di Jesi.
SABATO A RECANATI
Non si può che ritornare alla bella balconata sul mare per apprezzarne la bellezza anche al mattino, prima di concedersi una rapida visita alla settecentesca chiesa di San Nicola di Bari, che custodisce un crocefisso ligneo cinquecentesco, antiche opere figurative ed un bell’organo settecentesco, ed alla chiesa seicentesca barocca del S.S Rosario, nei pressi dell’ingresso meridionale del borgo segnato dall’Arco Gotico.
Partenza alla volta di Recanati. Il mare si allontana e ci si addentra sempre più nel suggestivo paesaggio collinare dell’entroterra marchigiano, tra colline coperte d’ulivi e vigneti. È la città di Beniamino Gigli, considerato da Caruso uno dei più grandi tenori del Novecento, ma è soprattutto la città di Giacomo Leopardi, poeta immenso ma anche filosofo, filologo e glottologo.
La giornata a Recanati non può che partire dalla piazzetta che prende il nome da uno dei suoi capolavori “Il sabato del villaggio”. Su quest’ultima si affacciano la cinquecentesca chiesa di S. Maria di Montemorello e Palazzo Leopardi. Al primo piano, si trova la biblioteca, luogo di studio del poeta, accessibile tramite un ampio scalone settecentesco. Interessante poi la visita alle cantine storiche del palazzo, costruite tra il Seicento ed il Settecento,
Pranzo con uno dei piatti tipici della cucina della cucina marchigiana, i vincisgrassi, una sorta di pasta al forno preparata con ragù di carne, besciamella, noce moscata e chiodi di garofano. Un piatto sostanzioso e saporito da accompagnare con un vino rosso locale, magari un Colli Maceratesi.
Al pomeriggio si prosegue con la visita della città. Le strade e le piazze sono testimonianza della ricchezza raggiunta, un tempo, dalla città e dai suoi mercanti. Eleganti le sue strade ricche di edifici sette-ottocenteschi dislocati in un abitato immerso in un paesaggio collinare di grande bellezza, che ispirò Leopardi e che la città ricorda con targhe e versi delle sue opere principali apposti su vari edifici.
 
La Torre del Borgo, presente negli scritti del poeta, innalzata nel XII secolo, è il cuore della città ed è il punto da dove parte il suo principale asse viario, corso Persiani. La Concattedrale di San Flaviano, risalente al XIV secolo, è invece il cuore religioso dall’interno a tre navate con l’apprezzabile soffitto a cassettoni in legno. Da vedere il Museo Diocesano nel quale sono custoditi dipinti, oggetti sacri e sculture. 
 
Tappa imperdibile a Recanati è il Museo Civico Villa Colloredo Mels, antica residenza dei conti Colloredo Mels, dove, tra i suoi gioielli, vi sono alcune opere di Lorenzo Lotto: lo splendido Polittico di San Domenico del 1508, la “Trasfigurazione” risalente al 1512, l’Annunciazione di Recanati, realizzata nel 1532 e San Giacomo Maggiore del 1516. Il museo che comprende svariate sezioni, l’archeologica, la storica, la medioevale, la rinascimentale e quella di pittura moderna, oltre al Museo dell’emigrazione, dedicato agli oltre settecentomila marchigiani emigrati all’estero.
 
Cena con il tipico e saporito coniglio in porchetta preparato con il finocchietto selvatico, pancetta, prosciutto cotto e salame, da accompagnare con un classico vino dell’anconetano, il Rosso Conero.
DOMENICA A LORETO  
Non può che chiudersi con una passeggiata al colle dell’“Infinito”, altra celebre opera di Leopardi, la visita a Recanati, dove lo sguardo spazia su un vasto panorama che corre dalla costa adriatica all’Appennino.
Si torna verso il mare. È il Santuario di Loreto la meta della domenica. Il più importante santuario mariano d’Italia, secondo al mondo solo a Lourdes, con il borgo antico forma una vera e propria cittadella fortificata a protezione dei pirati che mai giunsero a violarne le mura. Mura e bastioni fanno da cornice alla cittadella, mentre la cinquecentesca Porta Romana consente l’accesso al borgo antico dal lato nord di Piazza Leopardi.
Corso Boccalini, con i suoi negozi di oggetti sacri, caffè e botteghe alimentari, porta al Santuario fino alla scenografica piazza della Madonna sulla quale si affacciano, oltre alla cinquecentesca facciata della basilica della Santa Casa, caratterizzata da due orologi laterali e splendide porte in bronzo, il Palazzo Apostolico ed il Palazzo Illirico, antica sede del collegio destinato ai giovani studenti slavi e albanesi.
Sovrastano la basilica il settecentesco campanile disegnato da Luigi Vanvitelli, che sostituì una precedente torre campanaria, e la cinquecentesca cupola ottagonale. L’interno a tre navate, lungo novantacinque e largo sessantacinque metri, presenta al centro l’arca centrale marmorea che, progettata da Donato Bramante nel 1509, circonda su quattro lati la Santa Casa di Nazaret dove, secondo la tradizione devozionale, la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione, e che custodisce, all’interno, la statua della Madonna Nera col Bambino. Splendido il rivestimento marmoreo frutto del lavoro di Andrea Sansovino, Raniero Nerucci e Antonio da Sangallo. 
Da vedere anche la Sala del Tesoro, dalla mirabile volta a padiglione affrescata, con “Scene della vita della Madonna”, dal Pomarancio all’inizio del Seicento, le nove cappelle, le quattro sacrestie e la cupola.
Pranzo veloce con il tipico ciauscolo, il salame da spalmare preparato con un impasto di varie parti di carne di maiale con sale, pepe nero e aglio pestato, da consumare con l’ottimo pane locale.
Pomeriggio di visita al Museo della Santa Casa, straordinaria collezione di dipinti, sculture, maioliche, arazzi, oggetti d’oreficeria e arredi donatigli nel corso dei secoli. Tra i tesori alcuni dipinti di Lorenzo Lotto ed un prezioso crocefisso d’argento del Giambologna.
Passeggiata tra i vicoli del borgo prima dell’ultima cena del weekend rigorosamente a base di pesce, vista la vicinanza del mare, con il classico brodetto, la zuppa di pesce dell’Adriatico da accompagnare con il Verdicchio dei Castelli di Jesi, l’ottimo vino bianco regionale.
INFORMAZIONI UTILI
Mangiare

- Per mangiare a Sirolo e dintorni, consultate la nostra selezione di ristoranti e trattorie.

- Per mangiare a Recanati e dintorni, consultate la nostra selezione di ristoranti e trattorie.

- Per mangiare a Loreto e dintorni, consultate la nostra selezione di ristoranti e trattorie.

Libri e web
Indispensabile per la visita la Guida Verde Marche, da comprare sul sito web dedicato