Che sarebbe stato un viaggio pieno di emozioni ne ho avuto subito la certezza, quando in aereo, partendo da Bari, ho conosciuto una coppia di signori di Rotterdam, che avevano trascorso una settimana di vacanze in Puglia. I loro occhi erano pieni di entusiasmo. Elogiavano la mia amata terra, ma soprattutto, per l’intero viaggio, non hanno smesso un attimo di informarmi sulle cose imperdibili della loro città. “Non puoi non andare al Kunsthal e ancora al Markthal. E poi, mi raccomando, fai anche il giro in battello”. Insomma. Avevo già una gran voglia di approdare a Rotterdam ma grazie a loro le mie aspettative sono raddoppiate. Sapevo già che non avrei incontrato “scorci antichi”, ma andavo alla scoperta di una città più volte reinventata dove a fare da padroni sono il design e l’architettura moderna.
Si atterra. Siamo ad Amsterdam. E con soli 26 minuti di treno e un panorama fatto di serre fino a sfiorare l’orizzonte, mi lascio alle spalle la Venezia del Nord e arrivo nella Manhattan sul Mosa. Avete presente quella sensazione di carica ed energia che ti fa guardare oltre e ti fa sentire quasi onnipotene? La seconda città dell’Olanda mi ha trasmesso unl’adrenalina dimenticata proprio dal primo impatto: quando sono entrata nella Central Station, una grande “tettoia” a vela in legno, facciate in vetro, acciaio ovunque, pietra a terra, e mi è sembrato di essere approdata nel futuro. Passo dopo passo vi racconto la mia Rotterdam, così se anche voi, come me, avete il sogno di visitare la città del filosofo Erasmo, saprete cosa non dovete assolutamente perdervi.
Il Markthal, mercato coperto, Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero
1. IL ROTTERDAM 
Da subito dimentico di essere nei Paesi Bassi. Dalla mia camera al 21esimo piano dell’hotel Nhow, ho come la sensazione di trovarmi in America. A Rotterdam le distruzioni della guerra sono state un'occasione per ripensare la città e grandi architetti hanno dato vita a quella che oggi viene definita la “vertical city”, regalando uno skyline fatto di numerosi grattacieli in cemento e vetro che subito rapisce. Primo fra tutti il “Rotterdam” dell’archistar locale Rem Koolhaas che, per questa gigantesca opera, si è ispirato a una delle navi che trasportavano gli immigrati olandesi in America. Pensate che l’edificio si compone di tre torri collegate tra loro, con uffici, appartamenti, ristoranti, negozi e l’hotel Nhow Rotterdam, della catena spagnola. È ormai il simbolo della città, oltre ad essere il palazzo più grande e "capiente" dei Paesi Bassi. Può ospitare fino a 5mila persone.
2. IL QUARTIERE KOP VAN ZUI 
Sistemate le valigie in camera, scendo e comincio a gironzolare. Sono fra i vecchi docks, nella zona portuale dismessa, ora quartiere rinnovato e laboratorio architettonico, oltre che punto d'approdo del turismo croceristico e di entertainment per i numerosi locali presenti. Qui il nuovo trasuda storia. Dal molo Wilhelmina ci s’imbarcava per il grande sogno americano. Oltre all’Hotel e al ristorante c’è anche un antichissimo Barbershop, classe 1884, che porta il nome “New York” quasi a ricordare quei sogni andati. Varcando la soglia si ha come l’impressione di tornare indietro negli anni. Ovunque vecchie fotografie in bianco e nero, brillantina abbondante e taglio dei capelli che riporta ai tempi di Humphrey Bogart. Per assaporare l'idea del porto vale la pena fare un salto al Rotterdam Café dove al posto del vecchio Terminal delle Crociere ci si può sedere sulle sedie firmate Jacobsen anche solo per gustare un caffè con lo sguardo verso l'acqua di questa città che è il più grande porto d'Europa.
Il Barbershop New York a Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero
3. IL FOTOMUSEUM 
Per continuare a “sognare” l’America sono andata al nuovissimo Museo della Fotografia, ottenuto dal restauro di un edificio degli anni '50 al quale è stato aggiunto un piano di forma ellittica. Qui, fino al 7 gennaio 2018, sono in mostra 200 scatti della prima retrospettiva nei Paesi Bassi del fotografo americano Bruce Davidson che dagli anni ’50 aveva dedicato il suo tempo a fotografare quelli per i quali il “il sogno americano” si è rivelato irraggiungibile (info: www.nederlandsfotomuseum.nl).
Il Fotomuseum di Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero
4. L'ERASMUS, DETTO IL CIGNO
Non so quante volte ho attraversato questa meraviglia sospesa sulle acque del fiume Mosa. So solo che tutte le volte mi ha emozionata. L’Erasmus è il ponte che collega il centro con Kop van Zui, 800 metri di lunghezza per 140 d’altezza e anche se pesa ben 6800 tonnellate, qualcuno lo chiama "il cigno" per via della sua forma leggera e slanciata. A progettarlo è stato Ben Van Berke. Non dimenticate di fare un giro in battello sul Mosa per guardarlo da un’altra prospettiva ma anche per avere tutta la visione d'insieme di una delle più grandi città portuali europee. Il ponte è spettacolare anche per la sua resa cromatica. Di giorno si mimetizza con il colore del cielo, mentre di notte, il pilone e i cavi di sospensione illuminati, esaltano tutta l'eleganza della struttura, tanto da sembrare ancora di più un cigno (info: www.spido.nl).
Il ponte Erasmus a Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero
5. IL MARKTHAL
Prima di partire per Rotterdam, avevo fatto un po’ di ricerche su internet e mi ero soffermata alle immagini di quello che è considerato il più grande mercato alimentare al coperto d’Olanda, con oltre 100 produttori. E non vi nascondo che ero curiosa di entrare al Makthal. Ebbene, anche qui le aspettative sono state tutte appagate. Già varcando l’immenso arco vetrato, sono stata catapultata in un mondo a parte, dove non ho smesso per un attimo di muovere la testa e gli occhi per ammirare lo spettacolo. Alto, basso, destra, sinistra. Ovunque meraviglie. Non solo un mercato coperto, ma anche uno splendido esempio di urban design, arricchito da numerosi e colorati murales. Hanno centrato appieno il bersaglio i designer dello studio MVRDV ispirandosi ai vecchi market di Barcellona e Valencia. Cosa non dimenticherò mai? I pomodori allineati per gradazione di colore e dimensione! (info: markthalrotterdam.nl). 
Il Markthal, mercato coperto, Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero
6. LE CASE CUBICHE
Lasciato alle spalle il Markthal, faccio un giro per il quartiere Blaak. E mi imbatto subito nelle Case cubiche. Impossibile non notarle. Sono di colore giallO, hanno la strana forma di un cubo inclinato e sono una vera e propria opera d’arte. L'architetto Piet Blom che le ha ideate sul finire degli anni ‘70 ha voluto infatti rappresentare un bosco in città. E direi che il risultato è davvero riuscito. Per scoprire questo gioiello di architettura, basta visitare la casa museo Kijk-Kubus. Tranquilli, non vi girerà la testa. È solo un effetto ottico (info: www.kubuswoning.nl). 
Le case cubiche di Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero

7. LA GASTRONOMIA INASPETTATA

Continuando a passeggiare e a scoprire la città, a pochi metri dalle case cubiche, incrocio un’insegna: Panzerò. Non esito ad entrare. Italia. Puglia anche qui. Incontro Mimmo. Ha lasciato il tacco d’Italia insieme al suo socio Luigi per trasferirsi a Rotterdam. Un pezzo di Puglia ha preso vita anche qui nei Paesi Bassi. E non posso non mangiarlo un panzerotto. Buonissimo (info: www.panzero.nl).
Una specialità pugliese emigrata in Olanda... i panzerotti di Panzerò
8. IL KUNSTHAL
Basta gironzolare. Voglio scoprire un altro tesoro culturale della città. Direzione? Il Kunsthal. Sono ben 7 le aree espositive tematiche. Il museo è molto interessante sia dal punto di vista architettonico sia per le numerose mostre che ospita regolarmente. L'edificio, realizzato sempre dal rinomato architetto Rem Koolhaas, sfrutta originali elementi di design che riservano sorprese dietro ogni angolo: tutto rigorosamente in plastica arricchito da tronchi d’albero grezzi. Da non perdere, fino al 4 febbraio 2018, c'è “Cabin Crew. Fashion in the Air”. Tutte, ma proprio tutte le divise delle hostess di volo delle compagnie aeree (info: www.kunsthal.nl).
Sarà stato per quella lunga passeggiata al nuovo quartiere di Kop van Zuild, vecchia zona portuale dismessa? Sarà stato per quella forte sensazione di sentirsi al centro del mondo, perché le strade brulicano di energia multiculturale e tutto profuma di futuro? Il fatto è che a Rotterdam la testa e gli occhi non hanno avuto tempo di rilassarsi. Ed è stato proprio come vivere un sogno. E provate ad indovinare chi ho incontrato nel viaggio di ritorno? Un’altra coppia di signori di Rotterdam che venivano in vacanza in Puglia!
L'esposizione temporanea al Kunsthal di Rotterdam - foto di Lucrezia Argentiero
INFORMAZIONI PRATICHE
- Sito web di riferimento per partire alla scoperta dell’Olanda è www.holland.com, tutto in italiano. Informazioni in italiano per tutti i luoghi citati nell’articolo.
- Per Rotterdam, il sito da consultare (in inglese) è en.rotterdam.info.
- Da leggere la nuova Guida Verde Touring dedicata all'Olanda, acquistabile nei Punti Touring e anche online, dove è scontata per tutti e specialmente per i soci Tci!

- Per dormire, consigliamo Nhow, un moderno hotel di design firmato dall'archistar Rem Koolhaas (fiore all'occhiello la rooftop terrace, sita al 7 piano, per una panoramica sulla città verticale); e l'hotel New York, con ambiente nostalgico: da notare la scala in ferro battuto, le numerose valigie e le fotografie dei padroni di casa e gli ex uffici dei direttori di allora. Prenotali con il nostro partner Booking! (vedi sotto)
- Per mangiare, segnaliamo il Posse (Veerlaan 13), un ristorante ma anche laboratorio d'arte, libreria e galleria, proprio sul ponte Rijnhavenbrug di Katendrecht: si mangia tra oggetti vintage, foto e biciclette in vendita; e il Lunch at FG Restaurant (Katshoek 41), dove troverete piatti d'eccellenza affidati all'estro e alla creatività dello chef stellato Francois Geurds; c'è la carta del sale, del pepe e persino quella dei coltelli.