C’è un gigante bianco che incombe sulla valle del Lys. Una distesa di ghiacci e rocce che unisce l’estrema zona nord orientale della Valle d’Aosta, la Valsesia ed il sud della Svizzera. Meta straordinaria di scalatori ed escursionisti, il Monte Rosa è l’elemento caratterizzante della valle delle due Gressoney, La-Trinitè e Saint-Jean, della quale ne sono gli ultimi due borghi, valle che da Pont-Saint-Martin sale verso le nevi perenni del secondo massiccio più alto delle Alpi.
Alla bassa valle, contraddistinta da gole e dirupi e bagnata dalle acque spumeggianti del Lys, si contrappone quella alta che, a tratti, presenta ampie zone pianeggianti. Non è comunque solo la natura ad essere protagonista di quella che è l’ultima vallata della regione alla sinistra del corso della Dora Baltea, ma anche il ricco patrimonio artistico e culturale con antichi ponti, splendide chiese e incantevoli castelli.

VENERDI SERA A GRESSONEY-LA-TRINITÉ
E’ già ampia la fascia d’ombra dei monti che dividono la valle del Lys dalla val d’Ayas quando si giunge a Gressoney La-Trinitè. Mentre il pomeriggio lascia spazio alla sera, solo l’imponente muraglia bianca del Monte Rosa resta al sole, sovrastata dalla sagoma del Liskamm Orientale, che con i suoi 4527 metri è la quarta cima più alta del massiccio. I ghiacci illuminati dall’ultima luce della giornata abbagliano ancora, mentre la temperatura della valle scende rapidamente.
 
Non può che essere un assaggio di lardo di Arnad, accompagnato dal miele e dai crostini di pane caldo, il primo sapore del weekend in valle. Arnad è infatti un borgo che si trova a due passi da Pont-Saint-Martin, all’imbocco della valle del Lys. Al lardo si può aggiungere un buon pezzo di formaggio tipico della valle, la toma di Gressoney dal delizioso profumo di muschio e fungo, che lascia in bocca sentori di pepe e vaniglia. Altro antipasto che merita un assaggio è sicuramente il teteun, il salume prodotto con le mammelle di mucca da assaporare con lamponi, uva passa o marmellate o anche solo condito con una salsa a base di prezzemolo, aglio e olio.
SABATO TRA IL LAGO GABIET E GRESSONEY-LA-TRINITÉ
Sono i ghiacciai del Monte Rosa a rapire il primo sguardo del giorno. Poi colazione con miele, burro e marmellate della valle. È la splendida conca del lago Gabiet, a 2371 metri di altitudine, la meta della mattinata. Lo si può raggiungere a piedi, seguendo i vari sentieri che portano sulle sue rive, oppure con la cabinovia Staffal-Gabiet. Scesi dalla cabinovia, in un quarto d’ora si giunge sulle acque del lago, situate in una splendida conca dominata dalle alte cime del Rosa, Lyskamm, la Castore, la Polluce ed il Breithorn.
Pranzo con un assaggio di mocetta, la saporita carne essiccata, per proseguire con un buon piatto di Chnèfflene, i bocconcini di pastella da assaporare con fonduta, panna e speck, chiudendo con un buon budino al cioccolato.
 
La chiesa parrocchiale della Santissima Trinità e l’Ecomuseo Walser sono le tappe imperdibili del borgo di Gressoney-La-Trinité. La prima, risalente al 1671, a croce latina, presenta l’interessante altare maggiore barocco in legno policromo. Il secondo è composto da tre strutture; una è la casa rurale ( Puròhus ), edificio settecentesco che riproduce l’ambiente tradizionale di una casa walser; poi c’è il Wohngade, in cui una parte era adibita a ricovero per gli animali e l’altra destinata ad abitazione umana; infine la Casa Museo (Pòtzschhus), uno stadel, tipica costruzione walser, in cui sono allestite mostre permanenti dedicate alla storia del territorio.
Cena sostanziosa con un piatto di tagliatelle al ragù di cervo per proseguire con una cotoletta di vitello alla valdostana, con fontina e uova. Il tutto da accompagnare con uno dei vini più prestigiosi della valle, il Torrette, rosso vivace dal profumo di rosa selvatica.

 
DOMENICA A GRESSONEY-SAINT-JEAN, GABY E ISSIME
Domenica mattina tra il centro storico di Gressoney-Saint-Jean, caratterizzato dalle belle case walser, e dalla chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel 1515, poi alzata ed ampliata nel 1753, con sulla facciata un busto in bronzo della regina Margherita, figura molto popolare tra i valligiani. Poco fuori l’abitato c’è il lago Gover, con le sue acque verde smeraldo, dove una piacevole passeggiata consente di ammirare i ghiacciai del Rosa.
 
Chi giunge a Gressoney-Saint-Jean non si può perdere una visita a Castel Savoia, raggiungibile dopo una breve passeggiata. Immerso nei boschi fu meta di villeggiatura della regina Margherita fino al 1925, moglie di Umberto I. Situato in posizione panoramica è costituito da cinque torrette, una diversa dall’altra, che ne caratterizzano la struttura. In stile neomedioevale con l’esterno in pietra proveniente dalle cave di Gressoney, Donnas e Gaby, presenta un vasto atrio a colonne dove si trova l’altare smontabile usato per le celebrazioni religiose della sovrana, la sala da pranzo, la veranda che si affaccia sulla valle, e la sala da gioco. Particolarmente scenografico lo scalone in rovere intagliato con grifoni e aquile che conduce agli appartamenti reali. Costituito da una serie di aiuole rocciose è il giardino botanico attiguo al castello, dove alla stella alpina si uniscono, tra gli altri, il rododendro ferrugineo, la sassifraga, l’arnica e la genziana.
Pranzo con un assaggio dei prosciutti della regione: prosciutto di Saint Marcel, Jambon de Bosses e prosciutto alla brace di Saint-Oyen. Poi la sostanziosa zuppa alla valpellinense, con pane nero, cavoli e fontina.

 
Pomeriggio in bassa valle tra Gaby, dove vedere il santuario di Voury, complesso architettonico costituito dalla bella cappella centrale, il santo sepolcro, gli oratori dei misteri situati nel chiostro e la suggestiva via crucis. Autentico gioiello della valle è la chiesa parrocchiale di San Giacomo ad Issime, con lo splendido affresco in facciata che raffigura il giudizio universale, opera del pittore ginevrino Francesco Biondi. Solo la vista della facciata della chiesa merita una visita in valle. Dichiarata monumento nazionale, la parrocchiale presenta anche un bell’altare maggiore, e volte e pareti dipinte. Da vedere anche le quindici nicchie settecentesche che sorgono sul sagrato, relative ai misteri del rosario.
 
Ultima tappa del weekend è il borgo di Fontainemore, per ammirarne il bel ponte di pietra.
Cena a base di formaggi. La Valle d’Aosta ne propone una ricca scelta. La classica fontina, il salignon, formaggio a pasta semidura prodotto nella bassa Valle d’Aosta, il fromadzo, il bleu d’Aoste, a pasta erborinata, e la locale toma di Gressoney. Ottimo l’abbinamento con uno dei vini più prestigiosi della regione, il Blanc de Morgex et de La Salle, bianco, secco, leggermente frizzante prodotto tra i più alti vigneti d’Europa. Finale di cena con le tegole di Aosta, i torcetti, fatti con burro e miele, tipici di Saint-Vincent ed un assaggio di grappa tipica di questa straordinaria regione dominata dai giganti delle Alpi.

INFO PRATICHE

Dormire
 
Mangiare
Per mangiare a Gressoney Saint-Jean e dintorni, consultate la nostra selezione di ristoranti e osterie.
Tra i tanti indirizzi, consigliamo il ristorante La Stella a Gressoney-Saint-Jean, storico ristorante della valle che dal 1942 propone la cucina tipica valdostana (ristorantelastella.net
 
Altre info
Consorzio turistico Gressoney Monte Rosa, gressoneymonterosa.it
Regione Valle d'Aosta turismo, www.lovevda.it