Avete mai pensato di ripercorrere le tracce di Matilde di Canossa? Non è difficile: basta recarsi nel territorio della provincia di Reggio Emilia, dove visse la celebre contessa. Tra castelli, sapori locali, camminate e paesaggi collinari che non hanno niente da invidiare a quelli più famosi di altre aree del centro Italia, il territorio delle Terre di Canossa (come viene pubblicizzato) non mancherà di deludervi. E quest'anno c'è un motivo in più per recarsi in visita: si celebrano i 900 anni della morte di Matilde.


 

CHI ERA MATILDE DI CANOSSA
Il nome di Matilde di Canossa è noto ai più, ma pochi ricordano la sua storia. Siamo nel 1055, in pieno medioevo: Matilde rimane a nove anni erede di un territorio che si estendeva dalla Toscana a Mantova. Sposata, per motivi politici, con un nobile della Lorena, Goffredo il Gobbo, si dedica al governo del feudo nel momento in cui esplode il contrasto tra Papato e Impero.

Ed ecco che Matilde entra in scena, ponendosi tra il papa Gregorio VII e il giovane imperatore Enrico IV. Con la dieta di Worms, il papa viene infatti deposto e diffamato dall'imperatore. Dopo vari avvenimenti, il papa Gregorio si mette in viaggio per la Germania per chiedere spiegazioni, ma l’arrivo dell’imperatore lo induce a rifugiarsi al castello di Canossa sotto la protezione della fidata Matilde. Ed è qui, dopo un lungo negoziato, il 26 gennaio 1077, che Enrico, in veste di pellegrino, ottiene il perdono del Papa sotto le mura del castello.

La Storia ritorna in queste terre nel 1092, quando le truppe di Matilde mettono in fuga tra Bianello e Canossa l’esercito imperiale venuto per lavare l’umiliazione del 1077. Salvatasi dalla minaccia, Matilde si dedica a rafforzare e allargare il suo feudo. Sostiene l’edificazione di chiese e cattedrali, fa sorgere ospizi per poveri e partecipa in modo determinante alla nascita dell’Università di Bologna. Nel 1111 a Bianello incontra il nuovo imperatore, Enrico V, figlio del suo grande nemico, che la nomina vice regina d’Italia. Muore a Bondeno di Roncore nel 1115, esattamente novecento anni fa, e viene sepolta nel monastero di San Benedetto in Polirone. Dal 1632 riposa a Roma, nella basilica di San Pietro, in un sarcofago monumentale realizzato dal Bernini.
COSA VEDERE NELLE TERRE DI CANOSSA
Chi visita le Terre di Canossa non può non essere affascinato dal paesaggio di dolci colline che sale verso l'Appennino; e dai castelli, che così bene ricordano i tempi di Matilde. Pur sbrecciati, in rovina, erosi dal tempo, sono la testimonianza più viva di quando in queste terre passavano i cortei del Papa e dell'imperatore.
Tra i più famosi, il castello di Rossena, che costituisce uno degli scorci paesaggistici più suggestivi di tutta l'area matildica. A differenza di altri castelli che nel tempo si sono trasformati in residenze signorili, Rossena ha conservato l’impianto originario di vera e propria macchina da guerra che doveva fermare eventuali aggressioni nemiche provenienti dalla valle dell’Enza. Oggi è visitabile e ospita un ostello con una cinquantina di posti letto.
Poi c'è il castello di Carpineti, valorizzato da Matilde, che volle anche all'interno l’edificazione di una chiesetta di stile romanico dedicata a Sant’Andrea, tuttora ben conservata. La fortezza di Carpineti venne eletta quale sede privilegiata per ospitare pontefici, imperatori, re e duchi. Oggi è visitabile tutti i giorni in estate, in giugno e altri periodi durante il weekend.
E naturalmente non dimentichiamo il castello di Canossa, monumento nazionale: della struttura originaria rimangono tracce delle mura e della cripta del tempio, ma il complesso è ugualmente molto affascinante. All'interno del castello si trova un piccolo Museo Nazionale, recentemente ristrutturato, che conserva, fra l'altro, un prezioso fonte battesimale del XII secolo. Viene aperto al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì.

GLI ITINERARI
Il sito web della provincia di Reggio Emilia (vedi sotto) offre lo spunto per diversi itinerari nelle Terre di Matilde. Accenniamo brevemente ai due principali, rimandando alla descrizione completa sul sito.
1. Partendo da Reggio Emilia si può percorrere l’anello matildico classico raggiungendo Quattro Castella attraverso i comuni matildici di Cavriago e Bibbiano. A Quattro Castella (castello di Bianello) si prosegue per Canossa ammirando la chiesetta della Madonna della Battaglia, eretta da Matilde a ricordo dello scontro vittorioso con le milizie imperiali nel 1092. Dopo la visita di Canossa e del vicino castello di Rossena, il ritorno può avvenire attraverso Cavandola, Votigno, Rivaltella e i resti della villa ducale settecentesca di Rivalta.
2. Un altro itinerario matildico si snoda sul lato di sud-est della provincia di Reggio. Si parte dal capoluogo e si raggiunge Albinea, comune matildico dai piacevoli scorci paesaggistici. Dopo aver ammirato la rocca e la casa di Lazzaro Spallanzani a Scandiano, oltrepassato il comune matildico di Casalgrande (rievocazione in costume presso il castello il primo fine settimana di luglio) si raggiunge Castellarano, che conserva un ampio borgo storico circondato da mura. A Toano si ammira la Pieve matildica in località “castello” e i suggestivi borghi del comune (la pieve di Massa, Cavola con l’altare ligneo del Ceccati, Manno con la sua corte, il campanile di Corneto). E da Toano si raggiunge poi il castello di Carpineti e la pietra di Bismantova, che è un'altra peculiarità dell'area: si tratta di uno stretto altopiano dalle pareti scoscese, che si staglia isolato tra le montagne appenniniche. Affascinante salirci (senza grande impegno fisico!).

IL SENTIERO MATILDE
Chi è amante delle passeggiate trova nelle Terre di Canossa un territorio adatto alle sue gambe. Una nuova rete di sentieri segnalati collega infatti le principali località naturalistiche e storiche della collina reggiana: si tratta di un percorso, denominato Il Sentiero Matilde, che in sei tappe conduce dalla rupe di Canossa a San Pellegrino in Alpe, balcone naturale sulla Garfagnana, attraverso castelli, case a torre, antiche pievi e borghi in pietra arenaria.
Tutto il sentiero è interamente segnato e tabellato. La segnaletica orizzontale è costituita da segni bianco-rossi a vernice mentre come segnaletica verticale sono presenti lungo tutto il tracciato frecce metalliche realizzate secondo lo standard dettato dal Cai e adottato dalla Regione Emilia-Romagna. Lungo il tracciato del sentiero sono state allestite varie aree di sosta.
LA GASTRONOMIA DELLE TERRE DI MATILDE
Si sa, l'Emilia – e in particolare la provincia di Reggio Emilia - è la patria del buon cibo: i famosi "primi" della cucina reggiana, i salumi, il vino frizzante, l'aceto balsamico tradizionale, il Parmigiano-Reggiano (ma anche i dolci e gli spuntini delle panetterie)... ce n'è per tutti i gusti.
Anche nelle terre di Matilde gli spunti per una sosta golosa o un pranzo raffinato non mancano. Sono molte le cantine, i negozi, i produttori che in ogni paese offrono le delizie di questa terra. Tra un castello e l'altro (o lungo il cammino) fatevi tentare dai sapori...
LE FESTE E I CORTEI ISPIRATI A MATILDE
Per capire quanto il personaggio di Matilde di Canossa sia ancora un punto di riferimento sentito per la popolazione di queste terre, basta ricordare i cortei storici in costume che, in diverse località, ricordano vari episodi della storia matildica.

Il corteo più celebre è quello di Quattro Castella (quest'anno il 30-31 maggio) che ricorda la nomina di Matilde a Vicaria imperiale d’Italia (era l'anno 1111). A ricordo di quell’episodio, ogni anno un corteo in costume, guidato da Enrico V e Matilde di Canossa, scende il colle di Bianello con un fastoso seguito per giungere al campo di giochi situato vicino alla chiesa parrocchiale. Lì sono riproposti scene di vita medievale, gioco del ponte, la quintana dell’anello e intrattenimenti vari (esibizioni di sbandieratori, tamburini e musici).

INFORMAZIONI
- Per tutte le informazioni sulle Terre di Canossa: www.terredicanossa.re.it e http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it.

- Per maggiori informazioni sul Corteo Matildico: www.corteomatildico.it.
- Per sapere di più sul sentiero Matilde: www.sentieromatilde.it.
- Per sapere di più sulla card delle Terre di Canossa: www.terredicanossacard.it.
- Per chi arriva in camper. Nelle terre di Canossa sono disponibili tre nuove aree camper pubbliche e gratuite: a Vezzano sul Crostolo, porta di accesso all'Appennino Emiliano, nel parcheggio dell'Ecoparco (noto come Pinetina) lungo la SS 63 Lat. 44° 35.068' N Lon. 10° 32.063'; a Vico di Ciano (Canossa), all'inizio del Sentiero Matilde presso il parcheggio del bocciodromo, con Wi-Fi, area pic nic, giochi per bimbi Lat. 44° 35.991' N Lon. 10° 24.932' E; a Carpineti, Centro turistico funzionale alla visita del Castello delle Carpinete, in via della Fiera, adiacente all’area pic-nic, campo di calcio e di pallacanestro Lat. 44° 27.326' N Lon. 10° 30.969' E. Tutte le aree sosta sono funzionali alla percorrenza del Sentiero Matilde.