TCI Venezia

La scultura a Venezia da Jacopo Sansovino a Gerolamo Campagna

  • Da Jacopo Sansovino (1527) a Girolamo Campagna (1625).
  • La Maniera moderna a Venezia.

Docente prof. Domenico Salamino

Giovedì 13 aprile 2023 – lezione on line preparatoria alla lezione in visita:

  • Il tempo che indagheremo è quello di Alessandro Vittoria, campione della Maniera moderna nella Venezia del Cinquecento. La sua figura intermedia tra quella di Sansovino e quella di Girolamo Campagna, farà da sfondo alle storie della scultura a Venezia e in area veneta. Così come la speculazione culturale e antiquaria intorno alla rigenerazione dell'Antico nuovo. Il collezionismo e l'evocazione dei monumenti romani saranno un ulteriore ambito di ragionamento e approfondimento. Questa lezione, infatti, vuole delineare –anche e soprattutto attraverso i principali protagonisti del tempo – il paesaggio storico, culturale e le dinamiche della committenza nella Venezia del Secondo Rinascimento.

Sabato 15 aprile 2023 

Lezione in visita 

(con diritto di prelazione ai partecipanti del Corso di Scultura)

Itinerario e visite

Basilica dei SS. Giovanni e Paolo; Santa Maria Formosa, Palazzo Grimani, Museo archeologico e Biblioteca Marciana; Piazza San Marco, San Zulian.

Questa lezione in itinere sceglie alcuni casi studio che saranno analizzati facendo perno sulle dinamiche di committenza e di comunicazione pubblica, politica e sociale. In particolare, sarà oggetto di analisi la funzione della statuaria di ritratto in ambito funerario rispetto al contesto e al posizionamento dei monumenti sepolcrali.

Poi, a Palazzo Grimani e, per corrispettivo, alla Biblioteca Marciana (sale monumentali) e al Museo Archeologico, si osserverà il caso particolare ma emblematico modello di committenza, prodigalità culturale e responsabilità storica delle collezioni offerte al pubblico: ovvero il ruolo della scultura nel ripensamento monumentale e celebrativo della civitas dei Veneziani.

L’arrivo di Jacopo Sansovino a Venezia coincide con una fase importante di rigenerazione dei linguaggi artistici che si esprimerà completamente nell’età di Andrea Gritti. Il secondo Rinascimento prende avvio – al seguito della dipartita di grandi maestri come Giovanni Bellini, Giorgione e i Lombardo – sulle gloriose esperienze dell’Arca del Santo di Padova: cantiere questo che ancora fino oltre il 1550 catalizzerà le istanze più aggiornate della ricerca scultorea. Ma è soprattutto l’apporto del collezionismo di antichità – in particolare il ruolo in questo ambito dei Grimani, dei Barbaro, dei Loredan,  ecc. – che darà linfa al divenire di una maniera altra, e di molte maniere moderne, impegnando la nuova generazione di artisti a confrontarsi tanto con l’Antico Vero, quello archeologico potremo dire, quanto con l’Antico di invenzione, quello che da Roma, in particolare, giunge grazie alle dinamiche di committenza e alle relazioni diplomatiche e aristocratiche, all’arrivo di pezzi antichi e di artisti legati a importanti cantieri dell’Urbe.

La ricerca portata avanti dal Pordenone anticipa la declinazione speciale che il michelangiolismo inizia in Veneto: l’arrivo di disegni, di cartoni raffaelleschi; la circolazione di gemme intagliate e medaglie; e di sculture romane o copie di quelle greche, tutto questo porta la cultura umanistica a conferire alle immagini forme nuove di potenza espressiva e contenutistica, sostanziata di retorica e sofistica, di teorie che devono prendere forma nelle nuove invenzioni, rispondendo dunque alle esigenze di una élite che si ritrova in circoli e che fa governo, bramosa di utilizzare le arti come strumento di celebrazione e affermazione. 

A Venezia tutto questo comporta dinamiche particolari, diverse ovviamente da quelle romane.  La disseminazione del potere in mille incarichi di magistratura e amministrazione determina pure che, anche nelle imprese pubbliche, possano esplicitarsi istanze chiaramente riflesso delle esigenze di committenza. In tal senso, i Grimani rappresentano un caso eccezionale: non solo quando a Venezia portano i marmi romani, ma anche quando decidono che il loro patrimonio, le loro collezioni d’arte, debbano diventare patrimonio universale. 

Con Jacopo Sansovino a Venezia l’artista universale, capace di eccellere nelle diverse forme dell’arte, si fa partecipe della rivoluzione ideologica e culturale della Serenissima dopo Cambrai e prima della Riforma. Alessandro Vittoria, Gerolamo Campagna e Tiziano Aspetti, rappresenteranno tre direttrici e declinazioni della ricerca scultorea del Cinquecento e dei primi del Seicento in Veneto. 

Questo è il tempo della formazione della ‘Lengua National’ che non solo nella pittura di Tiziano, Tintoretto e Veronese; non solo nell’architettura di Sansovino, Sammicheli, Palladio e Scamozzi; ma anche nella scultura cerca soluzioni che ne facciano forma e medium capace di esprimere innovazione e identità.

Queste due lezioni, una propedeutica online e una in presenza itinerante e in visita a Venezia, vogliono proporre una indagine che chiarifichi i diversi aspetti di questo processo di evoluzione e affermazione della ‘bellissima maniera’ veneta.

Profilo del Prof. Domenico Salamino

  • Ricercatore indipendente, specialista in Storia dell’Arte medievale e bizantina, ha conseguito la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali e il Dottorato di Ricerca in Storia Antica e Archeologia, Storia dell’Arte all’Università Cà Foscari di Venezia sotto la guida di Ennio Concina e Giordana Trovabene. 
  • È docente di Storia dell’Arte veneta presso l’Istituto Venezia di lingua e cultura italiana per stranieri. Collabora con la Fondazione Terra d’Otranto (Nardò, Lecce) e il Club de l’Histoire (Bruxelles). 
  • Ha svolto consulenze storiche e documentali per conto dell’UNESCO; corsi di Formazione per diverse organizzazioni tra le quali GTI, Associazione Nazionale Guide turistiche italiane. 
  • Nel 2017 ha fondato ‘ItinerArte | Ricerca | Didattica | Eventi organizzato corsi di formazione, eventi didattici e Public Art History in Italia e all’estero; avviato relazioni con importanti istituzioni tra le quali Gallerie dell’Accademia di Venezia, Scuola Grande di San Rocco e Polo Museale Veneto, Italia Nostra, GTI. 
  • Attualmente cura il progetto di ricerca ‘VENEZIA in PUGLIA. Repertorio dell’arte veneta in Puglia e Lucania’ e coordina la programmazione didattica di Itinerarte. Inoltre, lavora presso i servizi bibliografici e documentati dell’IUAV – Istituto Universitario di Architettura Venezia. 
  • Si occupa principalmente di Storia della Città e dell’Architettura, di iconografia cristiana. Le sue ultime ricerche sono dedicate alla permanenza della tradizione bizantina nel mondo medievale e protorinascimentale; alla circolazione dei modelli urbanistici e architettonici e dei principi teorici in età Post bizantina, in Puglia e a Venezia.